Scoop by Scop (Novella 2011 – Bocche cucite)

 
bocche cucite

 

Tokyo, 27 agosto

 

Vuoi tu, Clarence Daverall, prendere il qui presente Ramon de Gadia Fuentes come tuo legittimo sposo, e amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?

 

Clarence volge lo sguardo alla sua destra.

Ramon lo sta fissando in trepida attesa.

 

Clarence torna a fissare davanti a sé – Devo proprio?

 

Celebrante – Figliolo, che dici?

 

Ramon (che ha mutato di colpo espressione) – Già, che dici, stronzo!

E gli mena una pacca sul sedere.

 

Celebrante – Hai dei dubbi, per caso?

 

– No, padre, io amo Ramon… è che…

Clarence appare esitante.

 

 

Celebrante – È che?…

 

Cla’ – È che c’avrei un movimento…

 

– Un che?

 

– Una tresca, padre… insomma una relazione parallela.

 

 

Celebrante – Sordida?

 

– Non tanto…

 

paola vestito cobalto
Cla’ (si volta e la indica)  – La vede quella donna lì in fondo?

 

Celebrante – Chi, la bionda?

 

– Sì.
Vorrei sposare anche lei, se fosse possibile, insieme a Ramon…
Solo che non è possibile, lei è già sposata…

 

Il celebrante lo guarda stranito.

 

– O Gesù mio, senti questa poi…

(pausa)

Ramon tu eri al corrente?

 

– Certo padre, la tresca con la bionda ce l’ho pure io…

 

Il celebrante strabuzza gli occhi.

– Cioè ce l’avete tutti e due con quella donna?

 

Entrambi, all’unisono – Sì, padre.

 

(esterrefatto) – Madonna santissima, mai ho sentito una cosa come questa da due gay…
E come dobbiamo fare mo’?

 

Ramon – E come dobbiamo fare… ce lo dica lei… Qua serve una soluzione divina, un colpo da Maestro… Ci può dare una mano qualcuno lassù, no?

 

Celebrante (fulminandolo) – La legge non prevede casi simili, e neanche la religione…

Ma poi scusate… che dice il marito di lei? Non mi dite che pure lui è d’accordo…

 

Cla’- Questo dovrebbe chiederlo a lei.

 

 

Il celebrante avanza di qualche metro, in direzione dei banchi.

 

Rivolto a Gamy dalla distanza – Venga avanti signorina, pardon signora…

 

Gamy avanza con andatura sinuosa ed elegante, e si sistema davanti al trio.

body pa'Sotto la camicia trasparente si intravede un arrapante body in pizzo.

Il celebrante resta a fissare la mise galvanizzato.

 

– Mi avete chiamato?

 

Celebrante – Dica signorina… signora… lei ha una relazione con entrambi i qui presenti?

 

– Io… Sì, insomma… non posso negarlo.

 

– È al corrente che loro vorrebbero sposarla? Entrambi voglio dire?

 

– No, cioè è la prima volta che lo sento…

 

– E cosa ne pensa?

 

 

Gamy appare sconcertata.

(esitante) – Io vorrei… (pausa)

 

Tutti e tre la fissano con apprensione.

 

– Io vorrei… sposare… (solleva un dito come chi sta per indicare qualcuno)

 

Celebrante (fremente) – Chi di loro?

 

 ——-

Nel letto, alle 8 del mattino (ora di Tokyo)

 

Ramon incalza Clarence.

– Insomma chi ha indicato di noi?

 

– Non lo so, mi sono svegliato, come al solito…

 

– Che palle Cla’, sono due settimane che va avanti sta solfa… quando torniamo a Roma ti vai a far vedere…

 

– Ma è colpa mia se questo sogno mi perseguita?

 

Ramon – No, solo della tua testolina bacata…

 

Cla’ lo guarda con aria di sufficienza.
 – Perché la tua? Non vedi l’ora di rientrare…
(gli fa il verso) “Quanto manca alla partenza?”
“Che ora è a Roma adesso, la chiamiamo?”

 

sveglia 

– Va bene, non lo nego… mica pensavo che finisse così…

 

– Già, nessuno poteva prevederlo…

 

 

(pausa)

 

– Mi manca da morire, Cla’…

 

– Sapessi a me…

 

 

Ramon – Perché la legge ce lo vieta?

 

– La legge? Di’ piuttosto un altro impedimento…

 

 

Ramon – Ma 3 non era il numero perfetto?

 

——-

ramon a letto con l'olio


Il 31 luglio Ramon era rientrato a Via Galbani, da solo, e si era infilato nudo nel letto dove il giorno prima erano stati tutti insieme. Era ancora percepibile il profumo di Pa’.

Ramon aveva immediatamente deciso di non lavare più quelle lenzuola, di tenerle come una reliquia. Temeva che un evento come quello non si sarebbe mai più ripetuto… la sola idea lo faceva impazzire.

 

Dal canto suo Cla’ era disperato, ma si sforzava di non darlo a vedere.

 

Entrambi gli uomini avevano promesso di non crearle problemi, di starsene tranquilli e non pressarla, lei aveva fatto intendere che quell’evento doveva rimanere unico… Ma nessuno dei due maschi realmente lo accettava o voleva crederci. Per loro doveva essere l’inizio di una nuova era…


Il giorno della partenza per due diverse destinazioni (Parigi e Tokyo), Ramon e Clarence erano entrambi nervosi, si sentivano monchi di qualcosa, insofferenti, come se mancasse loro l’aria. E certo non aiutava la consapevolezza che per due settimane dovevano starsene comunque separati, senza l’appoggio l’uno dell’altro…

Ramon avrebbe raggiunto Clarence alla metà di agosto, direttamente da Parigi.

Gli era perfino balenato in mente di tornare a Roma dopo una sola settimana per poi partire per raggiungere Cla’, ma Pa’ lo aveva sconsigliato, visto che non si sarebbe comunque potuta liberare… Poi, senza Cla’…

 

Ma cosa c’era stato quel giorno (il 30 luglio) fra Ramon, Clarence e Pa’, tale da giustificare il morboso attaccamento dei due uomini? Nulla era trapelato, né dalle bocche degli interessati, né tantomeno in Redazione. Ramon glissava perfino con colei che diceva di aver amato (Didy), e Pa’ come si sa è sempre stata ben restia a raccontare i fatti suoi, a maggior ragione se su un tasto sì delicato. Ma che volete, il Farina arriva dove gli altri falliscono, ‘so er mejo ficcanaso della Terra’, nulla mi sfugge. E poi se a chiederlo è la donna che t’ha fatto traballare il cuore, dite voi, glielo si può negare?

Didy era curiosissima di avere il resoconto delle loro peripezie fra le lenzuola, e complice qualche accortezza tecnologica si è giunti almeno in parte a sciogliere il mistero…

 

censored 

Dalle mani di Pa’ avevano accettato qualsiasi cosa, docili come agnellini.
E lei si sa con le mani ci lavora bene. Ramon si era fatto massaggiare con l’olio e perfino ammanettare, Cla’ l’assecondava in ogni modo. Insomma si erano proprio scatenati…

 

——-

27 agosto, Tokyo

 

 

– Perché non lo facciamo davvero Cla’?

 

– Noi due soli, vuoi dire?

 

– Sì. Abbiamo tutto… documenti, anelli

 

 

Cla’ – Ma…

 

– Ma che?

 

 

– Non c’è nessuno… Nessuna delle persone che amiamo…

 

Ramon – I tuoi vuoi dire?

 

– No, non solo loro…
Non c’è Pa’… (pausa) e Didy…

 

– … col codazzo di damigelle, Philippe Bobby e Ralph!…

Philippe               Bobby            Ralph

Guarda, preferisco di no…

 

Cla’ lo guarda dubbioso.

 

 

– Dai Ciccio… ciò che conta siamo io e te.
E che ci amiamo. Tanto.

 

 

Cla’ abbozza un sorriso.

 

– Okay amore, se ci tieni… faccio tutto quello che vuoi tu…

 

– Bravo, devi ripeterlo più spesso…
E ora baciami, prima che mi commuova…

 

——-

Come sono tornati dal Giappone il 31 agosto?

 

Abbronzati, rilassati, uniti in matrimonio con uno pseudo rito luterano senza valore legale e con qualche tatuaggio dipinto (leggasi Ramon, sull’avambraccio destro).

 

Ma soprattutto la prima cosa che hanno fatto a Roma è stata di cercare Pa’.

 

Farina 00

 

 

(Dall’inviato Farina 00)

 

(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)

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