Scoop by Scop (Novella 2011 – Che le farei…)

 bionda di farel

 

A casa, dopo l’abbraccio di gruppo

 

Ramon e Clarence sono seduti a tavola, sembrerebbe tutto normale, ma non lo è.

Cla’ fa ogni cosa in automatico, come se un pensiero lo distogliesse dal contesto.
Ramon teme che se la sia presa.

 

– Ti ho già chiesto scusa… che altro devo fare?

Cla’ (pacato) – Non mi devi chiedere scusa… non sono mica arrabbiato, anzi…

 

– Sicuro?

 

– Sicurissimo.

 

– E allora perché ti comporti così?

– Così come?

(Ramon) – Distante.

 

Cla’ beve un sorso d’acqua.

– Stavo pensando…
Temo che Pa’ ci mandi affanculo… non lo vorrei…

 

una bionda fra noi

Ramon sospira.
– Cosa vuoi che faccia? Di’ e io eseguo… Qualunque cosa, se ti fa felice…

 

– La verità?

Ramon annuisce.

Lei al posto di Didy.

 

– Non usi mezzi termini…

 

– Arrivati a sto punto… (pausa)
È te che non so che vuoi… o meglio…

Ramon fa per dire qualcosa, ma Cla’ va sparato come un treno

– Tu non hai mai parlato di Pa’ se non come un’amica, e forse non hai mai pensato a lei come a una donna, fino a stasera…

– Lo ammetto, mi ha preso finora solo Didy… ma è logico, Cla’… Pa’ è sposata lo sai anche tu, poi col carattere che ha… lo vedi, con lei si può parlare di tutto, si ride e si scherza, si fa sfottere, ma del suo privato so ben poco, lei sa tutto di me, ma di sé non dice mai niente, non a me almeno… mi è sempre parsa ‘intoccabile’, ecco, non so se rendo l’idea…

 

– Ma ti piace?

 

Ramon resta incerto, non sa se può continuare.

– Se non fossi arrivato tu, probabilmente sarei andato oltre… sempre che lei non mi mollasse un ceffone prima…

Cla’ taglia un pezzetto di carne e lo porta alle labbra, ridacchiando.
– Ha contagiato pure te?

– Boh… dovrei verificarlo meglio…

 

– Che proponi di fare?

 

– La portiamo al Tuscolano, Cla’?

 

Entrambi scoppiano a ridere come due scemi.

 

——-

Quella stessa sera, al telefono con Didy

 

Ramon – Hai sentito Pa’ per caso?

– No, perché?

– C’è stato un… non so come dire… fuori programma.

Silenzio.

 

dettaglio bacio gamy-ramon– Quello che penso io?

– No, sei lontana anni luce. Solo uno struscio… e un bacio.

– Non ci posso credere… Lei si è spinta a tanto?

– No, io… solo che non ci siamo accorti che c’era Cla’…

 

– Oddio, lui come l’ha presa?

– Bene, ci ha abbracciati entrambi.

 

– Non mi sorprende…
Fammela chiamare va, chissà com’è rimasta… Vediamo se le tiro fuori qualcosa.

 

——-

Fuori dalla redazione, ultima decade di giugno

 

Clarence e Ramon stanno salendo in auto per tornare a casa.

Ramon – È parso anche a te che lei volesse evitare di rimanere sola con noi?

Cla’ – …E che per questo ha tagliato la corda con Didy? (pausa)
Direi di sì… Però mi sembra normale… La volta scorsa l’hai messa in grande difficoltà…

 

Ramon mette in moto e si avvia.
– L’ho presa alla sprovvista, ok, lo ammetto… m’è venuto spontaneo fare così, in quel momento non avevo altri fini…

– Lei però forse non l’ha preso così quel bacio… Sono rimasto sorpreso anch’io…

 

Ramon sembra tornare con la mente a quella situazione.

– Vabbè… però è adulta e vaccinata… anche se a volte ho l’impressione opposta…

– Cioè?

– A volte mi sembra una bambina, o una donna di un altro mondo…

 

Fermi al semaforo.

– Ma non sei tu che hai detto che c’è lei dietro le scelte sentimentali di Didy?
Che l’ha sempre spinta ad avere rapporti liberi?

– Didy dice che Pa’ ha una visione estremamente tollerante e aperta, però per gli altri… poi per se stessa, chissà…
Che ti aspetti da una che sta da una vita con lo stesso uomo?
O lui c’ha grandi numeri o lei è una santa…

 

——-

vetrine

Per strada, tra una vetrina e l’altra

Le due amiche a loro volta discutono degli ultimi accadimenti. O meglio, è solo Didy a parlare, Gamy resta in silenzio, pensierosa.

 

Didy – Non si può certo andare avanti così… ormai sono giorni che a stento scambiate una parola voi 3… e solo perché tu ti sottrai…

Gamy la guarda e non favella.

Didy – Oggi era palpabile il disagio, Pa’… Quei due sicuro volevano restare soli con te e non con me, sembrava che aspettassero che la redazione si svuotasse, e tu gli hai sconvolto i piani… Comunque, per tua informazione, se ne sono accorti tutti che c’è qualcosa che non va…

 

Finalmente Gamy si decide a parlare.

– Didy, non so più che fare.

 

– Ah finalmente! Allora ce l’hai la lingua…

– Cretina!

 

– A proposito, te l’ha messa la lingua in bocca Ramon o ha fatto solo finta?

Gamy le sgrana gli occhi.

 

– Ok, niente dettagli. È chiaro che si è spinto oltre… non avresti reagito così…

(pausa)
– Però non è stato male, dai ammettilo…

 

Gamy sospira.

– Ormai quando arriva non fa che baciarmi o palparmi le chiappe… e poi davanti a tutti, come se fosse normale, mi dice pure “Zitta donna, abituati…”

 

Didy si mette a ridere.

 

– Dai, magari Ramon ha finalmente capito cosa deve fare…

Gamy – Faresti capire anche me?

 

– Semplice. Voi 3 siete fatti per stare insieme. Punto.

– Tu sei pazza, Didy.

– Io sono pazza?
Quando è successo a me tu che hai detto? Fattelo (Ramon)… e poi… fatti pure Clarence.

– Ma era diverso…

– No, è uguale. Anch’io non ero libera, anzi stavo molto peggio di te…

 

– Credi davvero?

 

– Sì che lo credo.
Pa’, diciamoci le cose come stanno. Se non te ne fottesse un piffero di quei due, li manderesti a digerire senza farti problemi, aspetteresti che gli passa…

Gamy la guarda come chi cerca davvero di essere aiutato.

binari

 

Didy – Lo so cos’è che ti preoccupa…
Amici si resta sempre, anche se le cose cambiano, e questo tu lo sai. Magari i primi tempi è più difficile tornare nei binari, ma poi ce la si fa.
(pausa)
Tu però non hai paura che le cose si rovinino, tu hai paura di quello che potrebbe succedere a te se solo ti lasciassi andare…

Gamy resta ammutolita.

– …Perché tu provi qualcosa per loro, ammettilo, è questo che ti crea problema…

– Perché parli al plurale?

– Perché sembrava ti piacesse solo Clarence, ma a te piacciono entrambi.

 

 – Parli da amica o da psicanalista?

– Da tutt’e due.

 

Gamy – La verità è che li vedo come una cosa sola, anche se con due corpi e con due anime. Qualcosa da non dividere.

– E tu mica li devi dividere, devi semmai farli gioire entrambi.
Questi due stanno bene insieme, forse però si sentono incompleti senza una donna.

 

– Non sei riuscita tu, perché dovrei farcela io?

gocce d'acqua

– Perché è diverso, a me Clarence piace, però non me lo tira… troppo perfetto, troppo tutto… il contrario di un selvaggio… Clarence va bene a te, siete due gocce d’acqua, lo dice anche Ramon…

– E Ramon scusa, come la metti?

 

– Ramon non ha problemi, lui non ha un tipo di donna predefinito… ma è facilitato se ha un legame. E guarda caso ce l’ha con te… e a te Ramon piace, non è vero?

 

– Non lo so… forse sì.
Ma io non intendevo questo. Volevo dire… a te non dà fastidio?

 

– Perché dovrebbe? Non sono la persona giusta, tutto qua.

 

Gamy resta in silenzio. Poi riprende

– Dimentichi il problema principale.

Didy resta in attesa che prosegua.

 

– Questi non vogliono un legame platonico o un’amica che li spupazzi di tanto in tanto. Vogliono qualcuno che li ami, e che loro possano amare. Totalmente.

– Già, e tu hai un marito, vuoi dire…

 

Gamy annuisce.

 

– Nulla è per sempre, Pa’.

Si vive qui e ora. Se rinunci a loro, sarete infelici in tre e forse ne fai infelice pure un quarto… Comunque la metti… (pausa)
Devi solo limitare il danno…

 

– Ma a loro potrebbe passare così, col tempo… ci si rassegna, in fondo…

reggiseno

 

– Con altre forse sì, ma non con te.
(indicandolo) Che ne pensi di questo reggiseno?

 

 

——-

Casa di Clarence, a letto (di sera)

 

Abbarbicato con braccia e gambe sul lato sinistro del corpo di Cla’, Ramon gli passa in rassegna la peluria del torace, intervallando le sue misurazioni con piccoli morsi e baci. Cla’ non protesta, benché l’operazione sia decisamente fuori orario.

 

Ramon – Non è ancora pronta…

– Chi, Pa’?

– No, la peluria… (pausa) Ma tu oh, pensiero fisso…

Cla’ – No, è che…

 

Ramon si blocca e lo guarda.

Cla’ – Tu che le faresti? Potendo, voglio dire?

 

– Che le farei? Non so… tu?

esile

(Cla’, deciso) – La metterei sospesa, è così esile…

 

Ramon fa la faccia furbetta.

Cla’ aspetta di sentire la sua.

 

Ramon – A me invece verrebbe di piegarla su di un tavolo, m’intriga il suo lato B…

(compiaciuto) – Ah, allora l’hai menato l’occhio…

 

 

Ramon – Le donne non le guardo, lo sai, ma quelle sue fossette laggiù che ammiccano… (pausa)
Oppure un bel sandwich, che ne dici?

 

Clarence mormora qualcosa tra i denti.

Ramon – Eh?

– Dico che siamo impazziti… Ti rendi conto di che stiamo dicendo?

Ramon – Non c’è niente di male…

 

Cla’ lo guarda, la mano di Ramon bloccata sul torace.

– Tu sei ancora in tempo, Ramon, stalle lontano…

 

(sconcertato) – Ma che dici?

 

– Non voglio che affondi insieme a me, Pa’ è come una malattia del sangue, non dà tregua…

 

Ramon istintivamente si copre le orecchie, come chi non vuol sentire.
– NO…

Clarence continua a ruota libera, come se volesse confessarsi
– Già prima di toccarla ti entra nel sangue, come un virus silenzioso… e quando te ne accorgi è troppo tardi… ti ha già cambiato la vita.

 

Ramon si serra a Clarence con tutte le sue forze.

– Non me ne importa, rischierò. Solo non ti lascio.

 

affogare 

dall’inviato (supplente) Gamy Moore per SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane

 

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