Scoop by Scop (Novella 2011 – Rospi da mandar giù)

 

 ingoiare rospi

Venerdì 18 novembre

 

In tarda mattinata Pa’ riceve la chiamata di Cla’.
Sa che lui doveva andare al laboratorio, perciò risponde con un filo di voce, in apprensione.

 

– Paolè tieniti forte: la compatibilità è tra il 90 e il 95%.

 

– MINCHIA!
(balbettando) Ma insomma, è proprio sicuro?

 

– Il riscontro è su tutti i campioni.

 

 

(lei, in preda al panico) – Oddio, e mo’?

 

– Ehhhhhhh!

 

 

Pa’ – Non possiamo tenercelo per noi, bisogna dirlo a Ramon…
Dici che si incazzerà per averlo fatto così, all’infama?

 

– Quello che temo è la sua reazione alla verità più che altro…
Negli ultimi tempi è cambiato, ma non credo sia pronto a fare il padre… anzi, sono sicuro…

 

– Dai però, ormai è grandicello…

 

– Chi, Ramon?

 

Tutti e due scoppiano a ridere.

– Che vuoi fare Cla’?

– Speravo avessi tu un’idea.

 

Lei sospira
– Figurati, proprio a me metti mano…
Non mi è mai capitata una cosa simile, io i bambini li vado scansando…

 

– Ma ti piace Mathias?

– È un bambino bellissimo, non c’è che dire, e pure di carattere sembra un angelo… Non mi capacito che sia davvero figlio di quello sciagurato, anche se fisicamente sono uguali…

 

Ora è lui a sospirare.
– Mi sa che dovrò affrontarlo da solo sto discorso.

 

– Fai così, chéri, prendilo alla lontana, giusto per non fargli venire un infarto.
Alla peggio lo facciamo insieme…

esercizio in gravidanza

 

– Un altro bel bambino, io e te? Chissà come verrebbe…

 

– Scemoooooo!

 

Lui ride.
– Augurami buona fortuna… anzi, perché non vieni allo studio a rincuorarmi?
Simona oggi non viene…

 

 

Quel giorno stesso al Coppedè, al telefono

 

Didy – Allora non vieni?

 

Bobby – No, anche volendo non potrei. Domattina devo lavorare.
Ma scusa, non c’è Phil?

 

– Sì, dovrebbe arrivare a momenti.

(pausa)

Hai poi parlato con Ramon?

 

– No. E di cosa poi?
L’hai detto pure tu che è inutile, che ha appena trovato il suo equilibrio…

 

– Io al tuo posto lo farei comunque, magari aiuta.

 

lui pensa: “Non credo proprio. Ho solo voglia di zompargli addosso”
ma risponde
– Voglio stare da solo per un po’.

 

– È un modo per dire che non mi ami più?

 

– Didy io… (e non sa come continuare)
Non so più quello che voglio veramente, ho solo bisogno di starmene tranquillo…
(retropensiero: “Cazzo, non faccio altro che mentire… io lo amo follemente…)

 

——-

Casa di Clarence

Sabato 19 novembre, in tarda mattinata

 

shampooRamon – Amo’ me li lavi tu i capelli come ha fatto Pa’?

 

– Cioè?

 

– Col massaggio… Dai che poi lo faccio pure a te…

 

(curioso) – Va bene. Dove lo vuoi fare?

 

 

– Nella vasca, così poi…

 

Cla’ lo guarda ammiccante.

 

 

Cinque minuti dopo Ramon e Cla’ sono immersi nell’acqua fino al collo.

Ramon è tutto una schiuma e si diverte a fare il bambinone nella vasca.

 

(Cla’, tra il serio e il divertito) – Vuoi stare buono, che fai andare acqua dappertutto?!

 

Rimproverato, Ramon scivola come un’anguilla fra le gambe di Cla’, piega la testa nell’acqua, poi si mette più comodo, serrandosi alle sue cosce in attesa del massaggio.

Cla’ mette un po’ di shampoo sulle mani e prende a frizionarlo, massaggiandogli anche le tempie.
Solo così riesce a tenerlo fermo.

– Poi non mi hai più detto cosa ti ha fatto Pa’ sabato scorso…

Ramon – Te l’ho detto, invece.

– No, non mi ricordo… rinfrescami la memoria…

 

 

– Vediamo… mi ha fatto il massaggio e poi lo shampoo, e fin lì è stato una goduria… Mentre mi asciugavo col phon lei ha preparato il tavolo e mi ha fatto stendere… avevo visto la benda, speravo volesse usarla subito per… hai capito…

– No, non ho capito…

 

Ramon si gira e con un dito gli riempie la faccia di schiuma.

ramon stropiccia occhi

 

– Invece lei ha detto che per… doveva in cambio torturarmi.
56 me ne ha tolti Cla’!!!

– Li hai contati?

 

– Li ho sentiti tutti, perché ero già molto… ‘sensibile’.

 

 

Cla’ prende a fargli scorrere l’acqua in testa.

 

– Mi sciacqui di già?

 

– Non devi farlo tu a me?

 

 

Ramon si rimette buono
– Sì.

– Beh, vai avanti.

 

 

– E niente, poi… mi ha bendato e mi ha tirato su…

 

 

– Dal tavolo?

 

– Anche… mi ha tirato su con un altro tipo di massaggio…

(Ramon si interrompe bruscamente) – Ohhhhhh è troppo calda!!!

 

 

Cla’ miscela meglio l’acqua.
– Scusa, mi sono distratto… Finisci.

 

– E vabbè Cla’, il resto lo puoi immaginare…

– No, perché? Dimmelo tu.

 

 

(pensa) Ma perché ti vuoi male?…
– Abbiamo usato il tavolo, poi l’ho sospesa.

 

(Cla’ ingoia la saliva) – Che altro?

 

(esasperato) – Basta… che altro potevamo fare?
Lei è andata in bagno, ci ha messo la sua solita ora, doveva andar via…

 

Ramon si gira verso Cla’.

L’espressione di Cla’ è quella di uno che ha ingoiato un rospo e si sforza di non darlo a vedere. Ramon lo intuisce e cerca di rianimarlo.

– Che ne dici se passiamo a te?

 

Cla’ si alza in piedi e si sistema fra le gambe di Ramon.

 

film a noleggio

 
Dopopranzo, in salotto

 
Ramon si è steso sul divano, intenzionato a vedersi un film preso a noleggio.

 

Cla’ – Sai che stavo pensando? Una di queste sere potremmo invitare Roxy per una cena, così porta anche Mathias… mia madre mi ha chiesto sue notizie.
(pausa)
Le hai chiesto se gli è passato il raffreddore?

 

(distratto) – A Roxy? No, ma penso gli sia passato dalla scorsa settimana.

 

Cla’ comincia velatamente a sondare il terreno con Ramon.

– Ma scusa non ti interessa?

 

– Sì che mi interessa… ma non è un assillo, voglio dire.
Poi ci sono Roxy, Jonathan… ci pensano già loro.

 

Ramon prende a guardare il film.

Cla’ si fa più audace.

 

 – Ma tu che faresti se Mathias fosse tuo figlio?

– Per il raffreddore dici?
Non lo so… ma siccome non è mio figlio la domanda è inutile…

(pausa)

Perché mi guardi così?

 

Cla’ non risponde.

 

– Tu sei proprio certo che Roxy ti abbia detto la verità?

 

(ridendo) – Perché avrebbe dovuto mentirmi?
(pausa)
(timoroso) Cla’, sai qualcosa che non so?

 

Cla’ lo guarda con un’espressione insolita.
– Io so solo quello che farei ‘io’ al tuo posto…

 

– Cioè?

 

– Vorrei vederci chiaro per prima cosa… poi se fosse davvero figlio mio…

 

Ramon lo guarda stranamente interessato

 

– …vorrei tenerlo con me.

 

Ramon – Vabbè, ma lo farei anch’io, è ovvio…

 

Cla’ – Ci vorrebbe una casa più grande, per 4…

 

– Per 4?

casa per 4 

 

– Eh certo, una stanza per il bambino, una per Pa’…

 

Ramon intuisce dove Cla’ vuole arrivare.

 

– Cla’… Paolè è sposata, te lo sei scordato?

 

– E allora? Mica possiamo occuparci da soli di Mathias…

 

– Noi non dobbiamo occuparci di Mathias, lui ha già sua madre…

 

– Ah già…

 

 

– Non è che ti stai a fare castelli in aria con la scusa del bambino, eh Cla’?

– Che vuoi dire?

 

 

– Voglio dire che tu vorresti che Pa’ stesse qui da noi e cerchi un buon motivo per giustificarlo…

 

Cla’ si sente come scoperto.

– Che ci sarebbe di male?

 

gatto e pesiChe lei non lo farà, non può farlo…
Te ne devi fare una ragione amore.

 

(biascicando) – Non ci riesco.

 

Ramon si avvicina e lo abbraccia.

– L’hai presa propria brutta, Ciccio…

 

Cla’ lo tiene stretto a sé.

 

Ramon pensa: “Porca miseria, è tutta colpa mia!”

——-

Domenica 20 novembre, da Cla’

 

Pa’ si fa strada in casa di Cla’.
Ramon è sul terrazzo, impegnato in una conversazione al cellulare.

 

 

(a bassa voce) – Gliel’hai detto?

 

Cla’ – No, c’ero quasi vicino…

 

Ramon vede attraverso il vetro Pa’ e le fa un cenno di saluto con la mano.
Anche lei lo saluta con un gesto.

 

– Stavo pensando che… qua la casa è piccola, nel caso…

 

Pa’ – Piccola? Non direi… c’è pure la stanza degli ospiti… (pausa)
Ma perché, tu pensi che Roxy ve lo lascerebbe?

 

Appena Ramon rientra, Cla’ e Pa’ cambiano discorso.

Ramon si dirige da Pa’ e le molla un bacio sulle labbra.

 

– Ti fermi qua per cena? fa Ramon

 

– No, in realtà vado un po’ di fretta, sono stata in redazione fino ad ora.
E stasera dovrei lavorare, che in settimana tra palestra e altro non riesco a stare dietro a tutto…

 

Cla’ – A quanto sei arrivata?

paola palestra
– Tiro su 25 chili senza troppo sforzo…

 

Ramon – Ma ti segue il trainer?

 

– Sì, quando c’è. Poi c’è un ragazzo che mi dà una mano.

 

Cla’ (subito allarmato) – E chi è?

 

– Uno che va lì da tanti anni… sembra in gamba, e poi è carinissimo…
Però lo trovo solo in un orario che non è il mio solito.
Domani per es. mi sa che lo incrocio, perché andrò sul tardi.

 

I due uomini si scambiano un’occhiata.

 

Cla’ – Allora domani l’accompagni tu, vero Ramon?
Io purtroppo sono bloccato allo studio.

 

Ramon fa una faccia perplessa ma annuisce.

 

Silenzio.

 

– No, scusa, Cla’ non ho capito.
Perché dovrebbe accompagnarmi lui, non mi serve un passaggio, la palestra è dietro casa.

 

(Cla’, deciso) – Ho detto che ti accompagna lui.
Anzi te li fa fare lui gli esercizi, vero? (e guarda Ramon con aria complice)

 

Pa’ guarda Cla’, poi Ramon. Non riesce a capacitarsi di questa uscita, insolita per Clarence.

 

– E io ti dico che non ho bisogno di essere accompagnata, ci posso andare per conto mio. Come ho sempre fatto. E farò.

 

Cla’ fa un gesto con le braccia, come se avesse sentito qualcosa di intollerabile, e senza aggiungere una parola se ne va in terrazzo.

 

Pa’ guarda Ramon stranita.

– Ma che gli è preso?

 

Ramon scuote la testa.

– Ma tu proprio a lui vai a dire che c’è un ragazzo carino, quello è geloso come un pazzo… anche dell’aria ormai…

 

– Mi prendi per il culo, non è vero?

 

– No, sfortunatamente no.
Ieri mi ha detto che aveva fatto un brutto sogno, che tu lo lasciavi. ‘Ci’ lasciavi.
E non è la prima volta….

 

– Ma come gli viene in mente?

 

– Non lo so.
Ora però tu vai fuori e me lo rimetti a posto, sennò a quello vengono le paturnie e io ci devo vivere…

Se vuoi vi lascio soli, prendo la macchina e vado a farmi un giro.

 

 

(decisa) – No, vai di là, spogliati e aspettaci nel letto.

 

Un guizzo passa di colpo negli occhi di Ramon.
E si allontana.

cla' sul terrazzo

 

Pa’ va sul terrazzo. Cla’ è appoggiato alla ringhiera, di spalle alla vetrata, lo sguardo verso il basso.

Lei si avvicina, gli cinge la vita con le braccia, gli appoggia una guancia sulla schiena e lo tiene stretto.

Cla’ resta dapprima immobile. Poi con una mano prende ad accarezzarle le braccia strette su di lui.

 

– Scusa Pa’, non dovevo.
Ho troppa paura di perderti.

 

Lui fa per voltarsi senza svincolarsi dall’abbraccio.

Lei gli prende il mento fra due dita e lo guarda fisso negli occhi.

 

– È un ragazzo carino, come ce ne sono tanti… ma non significa nulla per me.
Non hai niente da temere, lo vuoi capire?

 

Lui resta lì ad ascoltarla, senza dire una parola.

 

– Lo so anch’io che questa situazione non è facile, anzi per me è più complicata che per voi… però io ti amo, lo capisci questo? E credo di amare anche Ramon.

È di là che ci aspetta (e fa per condurlo via di lì). Vieni?

 

Cla’ sorride e si lascia trasportare.

 

Improvvisamente la blocca.

 

– Aspetta!

 

 

Lei si ferma e lui approfitta per baciarla e sciogliersi.

 

– Senti ma… sto ragazzo è veramente carino? No perché sai, è meglio che ti accompagno io, non vorrei che Ramon…

 

Lei scoppia a ridere e lo trascina via.

 

 casetta

(Dall’inviato Farina 00)

 
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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