Scoop by SCOP (Novella 2010 – Girandola all’hotel)

Riassunto delle puntate precedenti

 

Farina ha rivelato a Didy il nome del ladruncolo del testo antico (Bobby).

E intanto pure CATTIVO (che ha sempre fatto il doppio gioco con Phil che lo ha ingaggiato) decide di collaborare con Didy, per sfizio, poi spera, sai mai, di rimediare pure lui qualcosa…

Didy vuole sapere perché Bobby ha rubato il libro (ha intuito che l’ha fatto con la complicità di Ralph e Phil) e magari riottenerlo. Perciò convoca tutti e tre i fidanzati in un hotel della capitale facendo loro credere che ci sarà una serata di supersesso di gruppo. Ma l’idea è, appurata la verità, di dare loro una lezione.

Per fare questo (senza svelare completamente i suoi piani) si fa aiutare da Ramon, Ink e Gamy.
Affitta pertanto due suite. Una per sé e i fidanzati, l’altra per i complici.


Il caso vuole, e i nostri dapprima non lo sanno, che in quell’albergo alloggi pure Ligundo, venuto a Roma in visita a Mugundo. Il che porterà sul luogo anche Devid, ovviamente ignaro di tutta la manfrina che sta per generarsi.

Farina dal suo furgone, e CATTIVO, mimetizzato fra i clienti dell’albergo, tengono tutto sotto controllo tramite cimici e telecamerine pre-installate nelle due stanze. Pronti a intervenire, se ce ne fosse bisogno. Tutti i complici di Didy possono così assistere a quanto avviene nella stanza dei boyfriend. E sbellicarsi dalle risate…

Nessuno sa però che all’albergo stanno arrivando anche alcuni elementi della divisione SCAT
E non sono i soli.

 

 

Stanza 193

 

Philippe è stato il primo ad arrivare, in anticipo.

Come al solito non si fa sfuggire l’occasione per una battutaccia contro Ramon.

 

– Siamo solo in tre, cioè noi quattro, vero?

– Perché, volevi anche il quarto uomo? fa Didy

– Certo che no, però sai mai con te… ci fai sempre delle sorprese…

– Per esempio?

– Mi tengo al corrente con la rivista, da un po’…

 

– Allora hai saputo del matrimonio? Verrai? fa lei beffarda

– Non me lo perderei per nulla al mondo… e poi vuoi mettere il piacere di baciare la sposa davanti a tutti e gettare un po’ di riso sugli sposi…

 

– Tu intanto beccati questo! (e gli molla un manrovescio nelle parti basse).

Lui fa una smorfia di dolore, la guarda fisso e ride.

 

– Va bene. Congratulazioni!

Peccato che risulterà poco credibile, quando i suoi ne verranno al corrente… fa Phil

 

Didy lo guarda con aria truce.

– Niente colpi bassi, chiaro Philippe? Detesto la mancanza di stile.

 

– E io detesto essere tradito o trascurato.

 

– Trascurato?! (pausa) Ne hai di faccia tosta!

– Ok… non volevo dire questo… è che quando si parla di Ramon perdo le staffe…

 

– Non si era capito, sai… Beh, comunque fattela passare, e in fretta!

– Solo se te la fai passare tu… e senza fartelo, se possibile…

 

– Un’altra parola e ti stendo!

 

Come al solito l’ha fatta incazzare.

Philippe si avvicina con fare sornione per addolcirla.

 

– Ma poi me lo fai un lavoretto?

– Siamo qui per questo, mon amour… fa lei, di colpo suadente.

——-

Farina e CATTIVO fanno bene il loro mestiere, telecamerine anche alla reception, puntate nella hall

 

In albergo quel giorno pare si sia riunito tutto il mondo.

Perfino una sfilza di modelli per una sfilata di beneficenza.

E chi t’arriva? Un pezzo di ragazzo accompagnato da un moretto insuperabile.

Pure il concierge si ferma ad ammirarli. Tutto un brusio. Non vi dico le ragazze.

I due rispondono ai nomi di Thomas e Brian.

 

Mentre Ink e Gamy sono al bar di sotto, per far scorta di caffè e brioches, Ramon resta impietrito davanti al monitor.

 

Quel volto rasato e sorridente nasconde un puma al di sopra degli slip. Il suo asso nella manica, ovvero ciò che spinge Clarence a delinquere… e pure Ramon in tutt’altro senso…

Quando c’è Thomas di mezzo, anche Ramon infatti diventa nervoso.

Clarence e Thomas. Cinque anni non si cancellano facilmente.

 

E ora Clarence, prima di partire per l’estremo oriente (per lavoro) se ne andrà in barca a vela proprio con Thomas e Brian, e guarda caso, pure Brian è un ex del bellissimo biondino…

 

L’espressione di Ramon la dice lunga.

Ma tutti lui se li fa gli uomini? pensa Ramon

 

Senti da che pulpito viene la predica…

——-

Stanza 204

 

Ligundo sta sistemando i vestiti nell’armadio.

Squilla il cellulare.

(Devid) – Dove sei?

– Di sopra.

 

– Sei pronto?

– Sì, ma siamo in largo anticipo. L’orario di visita è molto rigido.

 

– Okay, faccio un salto giù al bar per un caffè, ci attende una lunga notte… o preferisci approfittare subito?

——-

Stanza 198

 

Mentre Ramon sta bevendo distratto il suo caffè, una figura inconfondibile si atteggia al bar, fra gli sguardi divertiti dei presenti.

 

– Ma quello non è Devid? fa Ink

 

Ramon si fionda davanti allo schermo.

– Cazzo è proprio lui. Ma che ci fa qua?

 

Poco dopo arriva anche Ligundo.

 

Un ghigno satanico si stampa immediatamente sul volto di Ramon.

——-

Stanza 193

 

Philippe e Didy sembrano aver già cominciato i festeggiamenti privati, almeno così credono Bobby e Ralph, entrando. Atmosfera soffusa, candele, fiori e un meraviglioso odore di cioccolato nella stanza.

 

– Che stronzi, così non vale! fa Bobby

– Era solo per scaldarci, assicura Phil

 

– Dai muoviamoci, fa Ralph a Bobby, dirigendosi in bagno, dopo aver deposto la valigia.

 

– Com’è il lettone? Morbido? chiede Bobby

– Perfetto, fa Didy

 

– E questo?

Bobby ha sollevato il coperchio di una coppa metallica sul tavolo.

Minchia! È per noi?

 

– Già, fa lei allusiva

-Vado! fa Bobby, chiudendosi con Ralph in bagno.

 

Intanto Didy comincia a spogliare Phil, che si fa fare tutto senza difficoltà.

——

Stanza 198

 

Ramon e Ink complottano tra loro e ogni tanto si sentono risa soffocate.

 

– Però scusate, fatemi ragnare in santa pace… (Gamy si volta) Ma perché ridete?

– Senti che vuole fare Ramon…

——-

Stanza 193

 

Da Didy la temperatura elevata è palpabile.

Lei sta alla grande, con guêpière che lasciamo stare… loro allupati quanto serve.

Seduti sul letto, pronti a scattare come molle, sembrano solo aspettare che lei dica cosa vuole fare.

Lei li tiene sulla corda, circondandosi del corpo ora di uno, ora dell’altro per tastarne il terreno, creando in tal modo un clima di eccitazione maniacale.

 

– Stasera faremo un gioco nuovo, fa lei ad un certo punto

Tutti e tre la fissano ansiosi di sapere.

 

– Siete disposti a qualunque cosa, vero?

Tutti fanno cenno di sì.

 

– Bene.

 

Didy prende il suo cellulare. Compone un numero.

Si sente solo “Vieni da me”

 

Dopo poco bussa ed entra Ramon.

Decisamente stranito per la situazione, Ramon resta impalato sulla soglia.

 

Lei gli fa segno di avvicinarsi.

Per la prima volta in vita sua Ramon appare realmente imbarazzato.

 

– Spogliati Ramon, fa Didy

 

– Cosa? fa lui sconcertato (e si intuisce dal tono che lo è davvero) mentre si ode il brusio degli altri.

Così? Davanti a loro?

 

– Vuoi che lo faccia io?

Lei gli si avvicina, e comincia a sbottonargli la camicia.

 

Ink e Gamy intanto nella loro stanza sono incollati (increduli) allo schermo.

Ramon sta là fermo, si lascia sbottonare i jeans.

Lei si avvicina e lo bacia sulle labbra standogli pressata addosso.

Gli abbassa i pantaloni e prende a toccarlo dove non batte il sole.

 

Philippe è l’unico che non riesce a trattenersi davanti a quella scena.

 

– Didy però questo mi pare troppo…

 

Didy continua imperterrita a spogliare Ramon.

Gli sfila i jeans con lui che è diventato un uomo-oggetto, ed ora che comincia ad eccitarsi anche Ramon ci va prendendo gusto.

 

E via anche gli slip.

 

Lei prende a baciarlo dappertutto, e in quel momento a Ramon sembra di essere tornato indietro al camerino che dopo anni lo ha riportato al contatto totale con una donna. Perde così ogni remora, sperando di riprovare quel brivido profondo.

 

– Bobby, portami una coppetta di quella roba (e lei fa segno verso il tavolo)

Il ragazzo esegue.

 

Didy prende il cioccolato tiepido con un dito e lo fa scivolare sul torace di Ramon disegnandogli qualcosa addosso.

 

– Fatelo anche voi, aiutandovi l’un l’altro, fa Didy agli altri

 

Stavolta i fidanzati non pongon tempo in mezzo.

Si liberano degli slip e prendono a disegnarsi il corpo in vario modo.

Bobby in verità un po’ ne mangia pure.

– E ora… fa  lei

I tre si bloccano di colpo.

 

– Quel che farò a lui farò con tutti…

Datemi 3 numeri.

 

I fidanzati si guardano come a dire ‘che significa?’ ma sparano tre cifre.

2, 11 e 13

 

Didy parte dall’alto.

– Facciamo fuori il due (contando e indicando a tutti il secondo segno sul corpo di Ramon)

 

Didy gli tira via il cioccolato con le labbra.

 

Poi riprende a contare lentamente. L’undicesimo e tredicesimo segno corrispondono proprio a quella parte che ciascun s’immagina.

 

Philippe ingoia la saliva. L’11 l’aveva dato lui.

Didy lo guarda con aria di sfida.

 

(rivolta a Phil) – Vuoi farlo tu?

– No, fa lui

 

– Qualcun altro?

Bobby e Ralph scuotono la testa.

 

– Allora tocca a me.

 

E per eliminare il cioccolato dalle parti molli di Ramon (che molli più non sono), Didy si piega sulle gambe, mentre i suoi fidanzati si coprono il volto con le mani.

Phil però allarga le dita per sbirciare.

E Didy libera Ramon del cioccolato, con gran piacere di quest’ultimo.

 

– Ora vai a lavarti, marsch, fa lei a Ramon

– Ma come – fa Ramon – finisce qua?!

 

– Sparisci, va, che è meglio… incalza Phil, verde di bile

– Zitto tu – fa lei – sennò davvero me lo faccio in toto.

 

Ramon raduna i suoi vestiti e si avvia in bagno.

 

Frattanto nella stanza dei complici

 

– Dici che dovremmo lasciare loro un po’ di privacy? fa Gamy ad Ink

– No, e perché mai, mi piace questo gioco…

——-

 

Stanza 204

 

Anche qui si è verificato un fuori programma.

Prodigi del caffè, ma insomma Devid e Ligundo hanno deciso anche loro di ammazzare il tempo piacevolmente. In un comodo lettone.

 

– Sono un po’ stanco. Ti spiace andare solo tu? fa Devid a Ligundo

– Nessun problema, chiamo un taxi.

 

——-

Stanza dei complici

 

Ramon è tornato alla 198.

Sulla soglia, l’aria di uno che è stato proiettato in orbita e poi ributtato di colpo sulla terra.

 

Ink e Gamy lo osservano come si guarda un alieno dotato di un culo micidiale.

 

– Ma chi te lo doveva dire a te? fa Ink

– Già… (pausa)
Avete visto proprio tutto?

 

Ink e Gamy, ridendo maliziosamente, fanno cenno di sì con la testa.

 

– Fra un po’ non ci sarà nessuno a Roma che non mi abbia visto nudo…

Fatemi vedere (e si dirige al monitor). Che fanno quelli?

 

– Stanno spogliando lei per colorarla, fa Gamy

Che dici se oscuriamo?

 

– Neanche per sogno, questa non me la perdo…

 

– Ti vuoi male – fa Ink – sembra divertirsi…

 

——-

Intanto, nella stanza 204

 

Ligundo torna in albergo prima del previsto.

 

– Come mai così presto? fa Devid

 

– Mi ha chiamato Mugundo che ero appena salito sul taxi.

Sciopero delle guardie carcerarie, ha detto, perciò niente visite per oggi.

 

– Allora è proprio il destino che lo vuole…

E Devid guarda Ligundo in maniera alquanto allusiva.

– Che dici, ci facciamo portare la cena in camera, così la serata è tutta per noi?

 

Ligundo fa segno di sì.

 

——-

Stanza 193

 

Didy è al centro della stanza, con le dita (e mani) di tutti addosso, atte a colorarla di cioccolato.

Ma Bobby approfitta anche per leccarle il cioccolato e mangiarselo allegramente.

Sembrano 4 ragazzini deficienti, o una manica di pazzi, se preferite.

 

Bussano alla porta.

I 4 si zittiscono di colpo.

– Chi caspita sarà? fa Didy

 

Bussano di nuovo.

 

– Magari è solo Ramon, fa Bobby

(lei fa una smorfia) – Vai tu.

 

Bobby prende l’asciugamano che ha usato Ramon e se lo mette addosso a mo’ di mantello.

 

(da fuori) – Aprite!

 

Bobby non fa in tempo ad aprire la porta che due uomini si fiondano all’interno della stanza urlando agli astanti ‘Mani in alto!’

Philippe e Ralph si ritrovano con le braccia sollevate e gli attributi al vento.

 

Lo spettacolo che si para dinanzi ai due estranei ha a dir poco dell’inconsueto.

Uomini tatuati o appena tatuatisi con qualcosa di marrone scuro.

 

– Oh minchia! Mani in basso!

 

Philippe e Ralph si coprono i suddetti attributi.

 

Lo sguardo dei due estranei si appunta allora su Didy che ha le tette al vento e tenta di coprirsi.

Bobby si mette a paravento davanti a lei.

 

(quello più anziano dei due all’altro) – Perquisiscili!

– Ma Commissario, sono nudi!

 

– Lo vedo, ci vedo ancora bene.

 

Poi rivolto ai quattro

– Cos’è che ho interrotto, ditemelo, un’orgia di gruppo?

– Ma Commissario, se è un’orgia, è di gruppo… fa il secondo

– Non mi coglionare coi tuoi sofismi. Piuttosto metti a verbale…

– E con cosa, Commissario?

 

– Avrete pure una penna in questa stanza o scrivete solo col…

Ma cos’è questo odore… (annusa l’aria) vi siete fatti di sostanze stupefacenti aromatizzate?

 

– Macché Commissario – interviene Ralph – è solo cioccolato!

 

– Questo lo vedremo… Appuntato assaggia.

 

L’appuntato si avvicina a Phil col dito puntato e Phil si scansa.

 

– Controlla pure la signora… anzi no, quello lo faccio io.

Permette? (e si dirige sparato ad una tetta di Didy)

 

– Ma come si permette? fa Didy – Non sente l’odore?

 

Il Commissario approfitta per annusarla per bene e tira fuori pure la lingua.

Riesce così a leccarle via un po’ di cioccolato.

 

– Fondente, ah che schifezza!

Metti a verbale che è una schifezza!

 

– Ma dove, Commissa’ sulla carta igienica?

 

– (con aria truce) Metti a verbale Cacace… che uomini adulti e vaccinati, riuniti nell’Hotel… lascia lo spazio, lo mettiamo dopo, si intrattenevano con una donnaccia…

 

– Ma come si permette? fa Phil

 

– Stia zitto lei con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così…

 

– Ma lei che vuole da noi? Che abbiamo fatto di male?

 

– Lei non è forse il signor Philippe qualcosa… com’era Cacace?

– E che ne so, Commissa’ gli appunti ce li aveva lei.

– Non faccia il furbo con me, non è un caso se io sono negli SCAT e lei no…

 

Bobby alle spalle del Commissario fa segno a Ralph e Phil che questo signore è un po’ tarato di cervello.

Il Commissario nota gli sguardi e si gira di scatto.

 

– Che sta facendo lei, cosa nasconde sotto il mantello?

– Nulla, risponde Bobby

 

– Questo lo decido io, si spogli!

 

Bobby lascia cadere l’asciugamano, e tutti gli occhi vertono sulle sue parti basse in stato visibilmente ‘interessante’.

 

– Vede che c’era qualcosa di sospetto?

 

Phil senza volerlo scoppia a ridere, e anche gli astanti ridono.

 

– Che avete da ridere?

 

Il Commissario si rivolge a Phil

– Vediamo se ora ride ancora… lo conosce lei un certo Gerolamo Colisano?

 

Phil – No

 

– Eh già, lei lo conosce forse come René Lombard…

– E anche se fosse? fa Phil

 

– Lo abbiamo arrestato per ricettazione… stava cercando di piazzare sul mercato un testo antico, pieno di figure sconce…

Philippe diventa rosso in volto.

 

– E come mai questo Lombard aveva questo, diciamo così ‘manuale’ (e il Commissario fa un certo segno con le mani…) da pervertiti?

– Eh, come mai? fa Didy

 

– Il signor Lombard asserisce di averlo avuto da un tale Philippe ‘Del… qualche cosa’.

Vuol forse negare che quel qualche cosa sia lei in persona?

 

Didy guarda Philippe fisso negli occhi.

 

(tentennando) – Ma veramente io… sì, insomma quel Lombard doveva solo fotocopiarlo, invece…

 

– Scusi, ma il testo… – interviene Didy – è stato recuperato?

– Certamente, c’è stata una denuncia, e tornerà al legittimo proprietario… ma a lei scusi che gliene frega?

 

– Sarei io la proprietaria.

 

– Ecco Cacace, lo dicevo io che è una donnaccia! Poi si dice il fiuto investigativo…

Hai scritto, Cacace?

 

Cacace fa segno di sì. Poi fa segno di no.

– Commissario, ma non dovevamo portarli direttamente in Questura?

 

– Scusi, e perché mai? fa Didy – se il manuale è stato recuperato non vedo qual è il problema…

– Lei non lo vede, cara signora… [(poi fra sé) essendo una donnaccia non può vederlo, è ovvio…] e comunque le donnacce noi le portiamo direttamente in Questura…

 

Un improvviso black out blocca la scena.

 

– Fermi tutti, che nessuno si muova! la voce del Commissario si perde nel buio fra brusii, incitazioni e strane imprecazioni.

Un veloce fluttuare si avverte però nell’aria.

 

– Minchia non si vede una mazza! Cacace dove ti sei cacciato?

– Sto qua Commissa’ (e allunga il braccio per tastarlo).

 

– Maledetta cataratta, dice bene mio cognato ‘porca vecchiaia’!

 

Ramon, infilatosi nella stanza, conduce i boyfriend di Didy nel corridoio, apre loro la porta di una camera, dicendo loro di starsene là dentro zitti zitti.

Si sente dall’esterno chiudere a chiave la porta.

 

——-

Stanza 204

 

 

Devid a Ligundo, mentre sono affaccendati al buio

– Hai sentito anche tu un rumore? Come una porta che si chiudeva?

– No, ero intento ad altro…

 

Devid resta in silenzio, gli sembra di captare dei movimenti.

 

– Magari hanno lasciato la cena… vado a vedere se vuoi.

– Sì, vai.

 

——-

Stanza 193

 

Nella stanza di Didy il Commissario e l’appuntato sono riusciti a far luce con le candele.

Ink va a manovrare il pannello delle luci e fa tornare la corrente nella stanza.

Quando si affaccia Ramon, i tre stanno questionando.

 

– Qui si intravedono gli estremi di un reato, ‘fuga volontaria’, sta dicendo il Commissario a Didy.

 

Lei cerca di minimizzare, spiegando che il suo fidanzato è stato vittima di un raggiro da parte del Lombard, e che comunque la denuncia era stata ritirata, per cui si poteva archiviare tutto col recupero del manuale.

 

– Lei non capisce cara signorina (ed è chiaro perché… pensa il Commissario)

C’è anche resistenza a pubblico ufficiale, vilipendio e chissà che altro, se il qui presente Cacace mi dà una mano…

 

Ramon fa un colpo di tosse.

 

– E questo mo’ chi è?

– Scusate – fa Ramon – ma dovrei prendere possesso della stanza.

– Ma scusi, non ho finito con questa signorina!

– Sì, ma dovrei cominciare io, era compresa nel prezzo. (ride)
Era una battuta…

 

Ramon si avvicina a Didy

– Énchanté mademoiselle (e le fa il baciamano)

 

– Finalmente una persona a modo, vero Cacace?

 

Cacace è tutto intento a ragnare Didy da capo a piedi.

– Sì, Commissario. Forse è meglio se ce ne andiamo.

 

Il Commissario osserva per bene Ramon, come per ricordare dove l’avesse già visto, poi si distoglie…

– Non finisce qua, signorina… a proposito come si chiama?

– Didy, fa lei

– Appunto… fa il Commissario.

 

Rimasti soli, Ramon e Didy

(lei) – Dove sono finiti?

 

– Tranquilla, li ho sistemati per le feste…

– Mi faccio una doccia, poi vi raggiungo.

 

(Ramon) – Ok, io faccio un giro. Ti aspetto da noi.

——-

Sala grande dell’albergo

 

È in corso la sfilata di beneficenza, che vede impegnati Thomas, Brian e un gruppo di modelli e modelle da togliere il fiato.

Ramon dà una sbirciata in giro, cercando di non farsi notare.

Nota però che CATTIVO osserva con insistenza una giovane donna dai capelli ramati seduta in prima fila, in estatica contemplazione dei ragazzoni che sfilano.

La signorina in questione non toglie gli occhi di dosso da Thomas, sperando probabilmente di catturare l’attenzione di quest’ultimo. E magari qualcos’altro…

 

Povera illusa!… pensa ghignando Ramon

 

——-

Stanza 198

 

(Ramon) – Che giornata ragazzi!

 

– Altro caffè? fa Ink

– No, semmai una camomilla… e dà una sbirciata al monitor puntato sulla hall.

 

 

– ODDIO, Clarence!

Ramon va in panico.

 

– Mi ero dimenticato, gli ho detto di venire a prendermi qua!

– E allora? fa Ink

 

– Non deve sapere che c’è Thomas di sotto…

– Perché? fa Gamy

 

– Perché, perché!… Dai, mo’ lo chiamo al cellulare, Gamy distrailo tu…

– Io? E come?

 

– Non lo so, fai tu… Portatelo a letto, se vuoi.

– Sei impazzito?

 

Ramon compone il numero

– Cla’? Vieni su, alla 198.

 

Ramon fa segno a Ink di togliere le tende.

 

– Ma insomma! fa Gamy

– Zitta, emergenza. A Clarence piaci un mondo.

 

Gamy fa la faccia come a dire ‘ma che volete da me, pazzi furiosi?’

——-

E così Gamy e Clarence si ritrovano a tu per tu in una stanza.

Lui si confida con lei. E chi è l’argomento?

 

– Mi fa tribolare. Più cerco stabilità, più lui fa di tutto per tenermi sulla corda… (pausa)
Lo so, Ramon è poco affidabile in generale, e ora che c’ha la fissa di Didy ancora di più… però che vuoi, l’ho presa brutta sta cotta…

 

Gamy lo ascolta in silenzio, per farlo sfogare.

 

– Scusa, ti sto annoiando coi miei problemi.

– Ma no che dici… Ti capisco.

 

– Fra qualche giorno parto per il Giappone. Devo sistemare un’area-parco con al centro un orto botanico.

(lei sgrana gli occhi) – Bellissimo!

– Sì, se solo avessi la testa… (pausa) Anzi se mi dai una mano a scegliere le piante e i fiori mi fai un piacere…

– Volentieri! risponde lei tutta contenta

 

– Comunque prima vado via per qualche giorno.
Thomas mi ha invitato ad andare con lui in barca a vela… Sono mesi che non si faceva più sentire… Devo capire se l’ho davvero dimenticato, e se anche per lui è la stessa cosa.

 

– Ma… soli tu e lui?

– No c’è anche Brian.

Gamy fa la faccia come a dire ‘chi è costui’?

 

– Ah già, tu non lo sai… è un altro ex, però con lui è durata poco.

 

Gamy resta in silenzio con l’aria di chi cerca di mettere la cosa a fuoco.

 

– E Ramon che dice di questo fatto? Insomma, sì… ti lascia andare?

 

– Ramon? (pausa)
Scuote le spalle, fa il duro. Sono certo che al mio ritorno non lo trovo. E non per colpa di Didy.

Clarence si rabbuia.

 

– Dai non dire così.

– Parliamoci chiaro, Pa’. Ramon non è innamorato di me. Sta con me, ma solo perché detesta la solitudine.

 

– No, non ci credo. Ramon, se vuole, può farsi chiunque, e tu lo sai. Invece sta con te.

– Ma mai completamente.

 

– Quello è il suo modo di essere. E comunque ho visto che faccia fa quando si nomina Thomas, la stessa che fa per Philippe con Didy. E questo mi sa di gelosia…

– Forse è solo orgoglio ferito.

 

Gamy fa una smorfia di dissenso.

– E poi scusa, da quand’è che vi frequentate?

 

– Ci vediamo di più da quest’estate, ma l’ho conosciuto l’anno scorso, quando ancora ero con Thomas.

– E allora vedi? Ramon non va mai oltre il mese.

 

Clarence sembra essere rincuorato da questa affermazione. Accenna un cambiamento di espressione.

 

– Ma sì, dai, fammi un bel sorriso.

 

Clarence si alza e va ad abbracciarla.

 

 

– GUARDA CHI TI HO PORTATO?

 

In quel momento, senza bussare, entrano insieme Ramon e il marito della donzella.

Davanti a loro due biondi abbracciati.

 

Mentre Ramon ammicca sornione a Clarence, il marito di Gamy ha stampato sul volto un punto interrogativo. E anche qualche altra cosa.

 

Gamy si affretta a rassicurare

– Non è come sembra! Devo scrivere un soggetto!

 

Clarence, imbarazzato, la scioglie dall’abbraccio.

 

Assai più pragmaticamente, Ramon si avvicina a Clarence, lo abbraccia e lo bacia sulle labbra, in modo da chiarire che si tratta del suo uomo e che quindi il marito di Gamy non ha nulla da temere. Anzi, fa di più, trascinando via Clarence e lasciando soli nella stanza marito e moglie.

 

– Questa poi me la spieghi… fa il marito – quel Ramon m’ha mandato la testa in fiamme, non c’ho capito una mazza… Che cazzo sta succedendo qua dentro?

– Niente, una riunione di famiglia, diciamo così… ok, un po’ allargata…

 

– In quella tua redazione siete una manica di matti…

– Puoi dirlo forte!

——-

E mentre tutto sembrava ricomporsi nella 198, nella 204 cinque uomini nudi avevano di che destreggiarsi. Solo a distanza di un’ora la porta fu magicamente riaperta, e ne uscirono per primi Devid e Ligundo, con gran sorrisi stampati sulla faccia.

 

Che sia successo ce lo faremo prima o poi spiegare, oppure lo sveleranno i posteri.

CATTIVO ha avuto il suo bel daffare assicurandosi che la sua donna restasse ancora tale, presa com’era da un tatuaggio che risaltava sotto le camicie.

 

Noi, infine, che possiamo dire?

Per ora solo che siamo tutti di Didy onesti servitori, perché è colei che incarna per un uomo la più potente maledizione e la miglior fortuna…

 

 

(dall’inviato Farina 00 & complici)

 

 

(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)

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