Straziami, di schifezze saziami…

 

9 settimane e mezzo

 

Dite la verità, signori uomini, la ricordate una splendida sirena che dimenava le anche, aggrovigliata al filo di un telefono (mannaggia ai cellulari!)?
Una che faceva schiattare d’invidia anche la Barbie?

Il tempo è galantuomo, e così anche la sirena se n’è andata in pensione, o quasi…

Considerata una pellicola ad alto contenuto erotico, un vero e proprio cult degli anni ’80, il drammatico/romantico Nove settimane e mezzo di Adrian Lyne (Usa, 1986), rivisto ora fa sorridere per le performances di sesso, patinate o altamente improbabili, ma ciò che rimane più impressa (a un italiano) è forse la sensazione di disgusto provocato dalla scena del frigo, che prelude ad un amplesso.

Accappatoio e candidi calzini, capelli ancora bagnati per la doccia, look da bambolina un po’ spaurita, la bionda Basinger è costretta a sottostare a una pratica che definire erotica o eccitante – almeno per lo spettatore – è forse fuori luogo, poiché più certamente “urticante”.

Ad occhi chiusi, così da non intuire cosa dovrà ingurgitare, le tocca mandar giù il peggior accostamento di cibarie che mai sceneggiatore abbia ipotizzato. E della lista non si è neanche certi.

Ma insomma, a naso, si comincia con l’oliva, ciliege in glassa, ciliegia o pomodoro ciliegino, fragole, vino bianco, Vicks per la tosse, fusilli, gelatina di frutta (speriamo!…) rossa, peperoncino verde, cui segue latte in abbondanza e una spruzzata finale di spumante o champagne, che vanifica l’effetto della doccia appena fatta… per finire quindi impiastricciata in lungo e in largo di miele o simil miele appiccicoso, e completare l’opera con bacio appassionato a slinguamento dentro un cavo orale appena trasformato in una massima cloaca…

Che “gusto” ci sarà, mi chiedo, e non mi do risposta perché non mi capacito… ma almeno la pazzia del personaggio maschile è ben delineata…
Non oso immaginare i numerosi, ripetuti ciak di questa scena… la mente va agli eventi innominabili occorsi certamente nel backstage.

Ma ora mi domando e dico, come mai la bella e affascinante attrice non si è all’istante ‘ornata’ di orribili bubboni pustolosi dopo aver trangugiato codesto ben di dio? (solo sceneggiatori americani avrebbero potuto immaginare un menù più devastante).
Vomito per dodici ore o lavanda gastrica immediata?

Una cosa pare certa: quel ‘peso sullo stomaco’ le ha dato un brutto colpo alla carriera…

Mi spiego: da quel giorno la bionda ammaliatrice ha rinunciato a ruoli e parti che l’avrebbero ancora consacrata (certo non è stato tanto furbo rifiutare Basic Instinct), e lei è ripiombata in ansie e paure immotivate di quando era bambina (“mai più a mammina mosca cieca in cucina…”).

Una storia d’amore così non poteva avere un lieto fine…
Non sarebbe stato meglio un bel piattone di fettuccine?

 

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Nove settimane e mezzo, Usa, 1986, regia di Adrian Lyne

Gamy Moore
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10 Replies to “Straziami, di schifezze saziami…”

    1. Cara Cristina,
      narra la leggenda che nel backstage le cose non andassero troppo bene… credo che la Basinger sia stata felicissima al party di fine riprese…

    1. E te pareva?!

      Non so però l'attrice… avevano i cappotti, doveva fare freddo…
      tuttavia, mi domando e dico: com'è che non le è venuta la pelle d'oca?
      Beate loro (controfigure e attrici), tutte perfettine…

      Noi povere mortali

      1. Recupero i ricordi e sono passati 50 anni, era la primavera del 1959, intorno a Pasqua per questo ero a casa di Zio Ciccio a Roma. La scena fu girata di notte. E faceva freddo. Comunque di Anitona ne vidi due, c'era la controfigura. E la scena fu girata diverse volte. Ad un certo punto mi venne sonno e mi mandarano a dormire, avevo meno di 14 anni.

      2. Recupero i ricordi e sono passati 50 anni, era la primavera del 1959, intorno a Pasqua per questo ero a casa di Zio Ciccio a Roma. La scena fu girata di notte. E faceva freddo. Comunque di Anitona ne vidi due, c'era la controfigura. E la scena fu girata diverse volte. Ad un certo punto mi venne sonno e mi mandarano a dormire, avevo meno di 14 anni.

  1. Già, e poi al Maestro piacevano le donne ben fornite… (tornite, equipaggiate, doppio airbag…)
    Bah!

  2. Chissà cosa avrebbe detto il Maestro vedendo questo film…
    meglio un bel piatto di turtelin…

    1. L'erotismo di Anitona sotto l'acqua di fontana di Trevi che sussura "Marcello come here" è inarrivabile…
      Quella scena io lo vista girare live dalla terrazza di casa di mio zio Ciccio, in vicolo del forno, che è perpendicolare a Fontana di Trevi… Ero adolescente, mi è rimasta indelebile nella mente.

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