Alfabeto minimo n.2

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A come Asor Rosa.

La strada proposta da lui per liberarci del cavaliere non è certo quella giusta, e fa il gioco dei sudditi che naturalmente gridano al golpe.

La verità è che quelli che tengono all’Italia sono talmente arrabbiati e depressi che farebbero pure i patti col Diavolo vero.

 

B come barba.

Che cos’è questa cavolata che chi si fa crescere la barba si nasconde la faccia? Ora ci vuole levare pure la libertà di barba. Ma perché non si fa gli affari suoi?

Oddio, veramente se li sta facendo da 18 anni a spese nostre.

 

B come Belpietro.

La procura di Milano ha accertato che il famoso attentato alla vita di Belpietro, non c’è mai stato.

Se proprio c’era qualcuno era un semplice ladro e comunque si trattava di una persona disarmata. Mi aspetto che “Libero” e “Il giornale” diano alla notizia lo stesso rilievo che hanno dato al fantomatico attentato.

E dei “seminatori d’odio” che dovevano riflettere che ne facciamo?

Dopo l’attentato Belpietro aveva dichiarato: “Provo un senso di grande ingiustizia. Questo non è un Paese normale: perché da noi non si possono sostenere opinioni senza pagare con paura e minacce? Evidentemente sostenere idee contro la vulgata corrente si paga, anche con la limitazione della libertà.”

Naturalmente era chiaro che non si riferiva a se stesso. Lui mica ha opinioni, lui recita il copione per il quale è pagato.

 

D come D’Alema & Co.

Qualche volta al governo ci siete pure stati. Ma il conflitto d’interessi non era importante, vero?

 

E come extraterrestre.

Mica pensavate che Stracquadanio e Capezzone fossero nati sulla Terra come voi?

 

G come giornalaio.

Il mio giornalaio si lamentava stamattina perché vende il 40% per cento di copie in meno del giornale locale e succede anche per gli altri. Come quello del tabacchino, diceva peste e corna del governo del povero Prodi. Adesso mi viene voglia di chiedergli se è contento di un governo che non fa niente per la crisi, impegnato com’è a salvare il suo leader dalla galera. Ma in questi anni ho imparato che il berlusconismo è una fede e come tutte le fedi non si basa sulla ragione. Probabilmente mi risponderebbe che la colpa è dei giudici che perseguitano il caro Silvio.

Meglio non dirgli niente.

 

I come Ikea.

Grandi critiche al Sud allo spot Ikea che mette in scena i mafiosi. Tanti adirati per “l’offesa”.

Ma noi, al Sud, non avremmo motivi maggiori per adirarci?

Davvero non abbiamo di meglio?

 

H come Habemus Papam.

Non vedo l’ora di vedere il nuovo film di Nanni Moretti.

 

M come Mediaset.

Mediaset ha avuto l’idea d’ingaggiare docenti precari disoccupati per insegnare, in un reality, ai cosiddetti Vip. Poi ha deciso di non farne niente.

Comunque non c’erano da aspettarsi miracoli.

 

P come pakistana.

Una ragazza pakistana di 19 anni manca da 15 giorni da scuola. I genitori non la mandano perché è troppo bella e i compagni la corteggiano.

Souad Sbai, deputata Pdl, fa un appello a Berlusconi perché intervenga. Oddio, a occhio e croce, non mi sembra proprio la persona adatta.

 

P come partiti.

L’onorevole Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds e oggi deputato del Partito Democratico, chiede che i rimborsi elettorali ai partiti passino da 160 milioni di euro a 345 milioni.

Per la serie Continuiamo a farci del male.

 

P come popolo.

Le firme false sui listini elettorali in Lombardia non riguardano Formigoni, che dice: “Io sono stato eletto dal popolo.”

Che palle questi eletti dal popolo! E che palle pure quella parte del popolo che li elegge.

 

R come reato.

Ho 69 anni, sono incensurato e non ho mai commesso nessun reato da farmi prescrivere. Che minchione!

 

S come Gabriella Carlucci.

Gabriella Carlucci insieme ad altri 18 deputati del PdL ha presentato un progetto di legge per la nomina di una commissione che valuti l’imparzialità dei libri di testo, secondo lei troppo sbilanciati a sinistra e magari pure pieni di elogi per la nostra Costituzione.

La Carlucci ha perfettamente ragione. I libri di testo delle nostre scuole fanno schifo, se formano persone come lei che, si suppone, forse, sono andate a scuola.

Sentiamo qualche impresa della ragazza:

nel 2001, in via del Tritone a Roma, per non aver rispettato uno stop, tampona un bus del servizio pubblico, bloccandolo per 55 minuti. Nonostante sia stata riconosciuta dai passeggeri, non si ferma, ma, imboccando contromano la corsia preferenziale, si reca a Montecitorio. Una volta arrivata in Piazza del Parlamento viene multata per aver parcheggiato la sua Porsche sul marciapiede.

Nel 2008, durante il governo Prodi, si scaglia contro la candidatura alla presidenza del CnR di un eminente scienziato, il professor Luciano Maiani. L’on. Gabriella Carlucci, a nome di Forza Italia, manda al ministro Mussi e a Prodi una lettera in cui svela cose molto brutte sulla reputazione di Maiani, che sarebbe stato addirittura deriso dal premio Nobel Sheldon Lee Glashow e dal grande fisico John Iliopoulos.

Un paio di giorni dopo arriva una lettera scritta proprio dal premio Nobel Sheldon Lee Glashow che, è il caso di dirlo, sputtana la Carlucci e Forza Italia con parole non proprio tenerissime, confermando la grandezza di Maiani.

Invece di ammettere la figura barbina o di starsene intelligentemente in silenzio, la Carlucci scrive un’altra lettera in cui cerca di difendere la sua posizione. Non solo arriva un’altra lettera di Glashow, ma ne arriva pure una di Iliopoulos a mettere un macigno ulteriore sulla deputata di Forza Italia.
Si scopre, che le fonti della Carlucci si limitano a un articolo di Libero, basato su un sito fasullo, messo su probabilmente da qualche studente goliarda e prontamente cancellato mesi prima. Libero non solo non controllò la fonte, ma addirittura non pubblicò mai smentita.

La Carlucci pubblica le cosiddette “prove” per cui Maiani sarebbe un poco di buono. Peccato che sia evidente che la Carlucci non ha assolutamente letto o comunque capito i documenti da lei pubblicati, dove si evince chiaramente che è tutto il contrario. Tanto per darvi l’idea del pietoso livello intellettuale dell’ex soubrette, laureata in Lingue, traduce “I was distracted by” con “mi sono distratto”, che è come tradurre “cold” con “caldo”.

Sul suo blog in sole due ore arrivano 300 commenti, di cui il più tenero le chiede se si è laureata alla CEPU.

Se non bastasse il buon senso, interviene lo stesso autore di quegli articoli, l’eminente scienziato Alvaro de Rujula, a risputtanare la Carlucci con una lettera più che esaustiva.

Arriva anche un’altra lettera di Glashow, tremenda.

La Carlucci risponde sul suo blog riempiendo l’intervento di esilaranti (e vergognosi) errori di ortografia italiana, di fisica e di traduzione dall’inglese con toni altamente offensivi (gli dà del “figlio di ballerina”).

Sempre nel 2008 l’Ineffabile rilascia un’intervista in cui dichiara che lo stipendio dei nostri parlamentari è misero.

Ma sarà una battuta, lei ha sicuramente il senso dell’humour e sa stare allo scherzo. Avvicinata dal Trio Medusa, li aggredisce fisicamente e fa strage di microfoni.

Nel marzo del 2010 per tenersi in forma picchia una donna, esponente del Pd pugliese.

Nell’aprile dello stesso anno, in un convegno sulla libertà in rete, augura ad un suo contraddittore che suo figlio venga avvicinato da pedofili.

Ecco l’effetto di tanti libri comunisti!

 

S come sanità integrativa.

Se voi avete bisogno di cure che il servizio sanitario nazionale non paga, o rinunziate o ve le pagate di tasca vostra. Per i nostri 630 onorevoli e per i loro 1109 familiari non è così. Per loro, poverini, paghiamo noi. Se spendono, vengono rimborsati. E nel 2010 ci son costati 10 milioni e 117 mila euro.

Almeno fosse possibile curare le loro idee!

 

S come Scilipoti.

L’onorevole Scilipoti dice di non prendersela per il grido Monnizza (cioé immondizia in dialetto messinese) che si leva dai banchi dell’IdV ogni volta che viene nominato il suo nome in aula. Dice che i rifiuti sono una risorsa.

Contento lui…

 

S come scuola pubblica.

Berlusconi tuona contro “quegli insegnamenti (insegnamenti? Non suona un po’ male?) di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”.

E meno male che è così, oggi come famiglia in Italia siamo messi male.

 

T come tempo.

Il tempo passa in fretta. Anche troppo. Purtroppo. Sono certi pomeriggi che non passano mai.

 

T come trapianto.

Un giovane moldavo di 26 anni in gravi condizioni e in attesa a Bologna di un trapianto di fegato, verrà espulso perché clandestino.

 

http://www.giovannimerenda.it/

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Editing a cura di Benedettà Volontè

 

 

 

 

 

 


Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè


 

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2 Replies to “Alfabeto minimo n.2”

  1. Ogni giorno sono sempre più indignata. Il fango che il nostro governo ci butta addosso sta per soffocarci. Gli italiani che votano Berlusconi e i suoi scagnozzi, dovrebbero vergognarsi se non sono colpevoli dei suoi stessi misfatti

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