Nuovi format Rai e Mediaset: avvilenti copia&incolla

tv immondizia

Sono anni che la televisione nazionale ci regala spettacoli tra il patetico, l’indegno e l’inutile. Anche per il nuovo anno hanno deciso di non farci mancare la spazzatura grazie alle proposte Rai e Mediaset di nuovi, tremendi format.

Peccato che spesso questi siano la copia, della copia, della copia di trasmissioni note all’estero o di cose già viste in Italia stessa. Partendo dalla fine del 2010 hanno iniziato a propinarci show come “Let’s dance” condotto malamente da Claudio Amendola (meglio che si dedichi a “I Cesaroni”) e dalla sempre sorridente Vanessa Incontrada che, diciamola tutta, senza l’appeal di Claudio Bisio scade un pochino. La trasmissione prodotta da Maria De Filippi basata su esibizioni grottesche da parte dei cosiddetti vip, a mio avviso è un polpettone, pesante come il cinghiale sullo stomaco riproposto da una nota pubblicità di un digestivo.

Ok, ci saranno anche le “celebrità”, ma che tristezza il sexy balletto sulle note di “Bad Romance” di Lady Gaga gentilmente offerto da Alessandra Celentano (che adesso non bada al collo del piede dei ballerini e neanche al suo a quanto pare!) e di Katia Ricciarelli. Il soprano, ex moglie dell’immortale parrucchino Pippo Baudo, vestita da suora, ha addirittura schioccato un bacio sulle labbra al povero ballerino di Canale 5 (Che s’ha da fa’ pe’ campà!). Del resto Kationa si era resa protagonista qualche anno fa di un bacio tutt’altro che casto con il cavallo pazzo Luca Giurato in diretta su Rai Uno .

Ci starà prendendo gusto?

Ma sempre sulle reti Mediaset è iniziato con il botto lo show firmato da Alfonso Signorini. “Kalispera” sembra abbia, infatti, un discreto share. Sarà mica perché quando c’è da spettegolare siamo tutti pronti a farlo? Chissà perché se nella stessa fascia oraria, la seconda serata, avessero proposto qualcosa di culturalmente più elevato avrebbero dovuto sostituirlo con le repliche delle repliche del Grande Fratello!

Ma passiamo alla rete ammiraglia. Visto che paghiamo caro e amaro il Canone mi aspetterei qualcosa di meglio rispetto ad “Adamo&Eva”. Per carità Fabrizio Frizzi fa il suo compito anche bene, ma che noia! Sempre le stesse cose! Uomini e donne che si sfidano nel ricoprire compiti generalmente affidati all’altro sesso. Dite la verità, quante volte ci hanno propinato spettacoli del genere?

Almeno un migliaio e sempre con risultati scadenti.

Su Rai Due, invece, è stata mandata in onda la puntata pilota di “I Love Italy”, game show condotto da Claudio Lippi che si fonda sulla classica trita e ritrita quanto inopportuna sfida tra Nord e Sud. Allora mi chiedo: in un momento in cui gli estremi dello Stivale sembrano ancora più lontani, è proprio il caso di riproporre questo tipo di sfide? Saranno anche ironiche (così dicono) ma preferirei di gran lunga che i soldi del già citato Canone fossero investiti in progetti che uniscano e non che dividano.

Se questo è il nuovo che avanza, sinceramente preferisco stare indietro!

La ciliegina sulla torta, però, è un’altra. Ho seguito (mea culpa mea culpa mea grandissima culpa!) la trasmissione di Milly Carlucci “24mila voci” che si muove sulla falsariga di “Glee”. Il format riproponeva alcuni gruppi, secondo loro amici senza alcun obiettivo di sfondare nel mondo dello showbiz, che manco a dirlo cantavano, ballavano e ovviamente piangevano. Premetto che adoro la musica e che l’idea di eccedere nell’ascolto non mi ha mai turbata, ma non amo le prese in giro. I gruppi proposti debitamente impellicciati per l’occasione, erano tutt’altro che persone che cantano sotto la doccia. Tanti di noi, presumibilmente tutti, infatti, hanno avuto o hanno una compagnia di amici fidati.

Ebbene, questi amici sono tutti magri, belli, alti, cantanti, ballerini e attori?

Io sinceramente ho tanti amici (e non me ne vogliano) ma nonostante ognuno di loro abbia delle peculiarità, è matematicamente impossibile trovare tutte queste caratteristiche coincidenti in un’unica persona, ancor meno se devono coincidere in altre cinque o sei dello stesso gruppo.
Se avessero detto che era il classico talent show, per quanto ne siamo pieni, sarebbero stati più onesti e chissà che non avrei potuto anche “rilassarmi”, ma così proprio no!

Anche perché “il caso” ha voluto che a vincere il trofeo di chiusura siano state le “I love Sofia”, guarda caso le più gnocche di tutte che cantavano “La pappa col pomodoro” della pel di carota Rita Pavone e “Disco Bambina” di Heather Parisi in lustrini e con impostazione alla “The Show must go on”.

Che squallore!

E poi ovviamente c’era anche il gruppo degli amici “super fighissimi” di ogni etnia che cantavano “Wild Boys” (ma chissà perché!) senza l’accenno di un difettuccio fisico che dichiarano che è stato emozionante cantare con Massimo Ranieri. Con tutto il rispetto per il noto cantante napoletano dubito fortemente che giovanotti in stile Hollywood (il locale) e Milano Marittima (e vai con l’happy hour!) possano emozionarsi per aver cantato “Se bruciasse la città”.

In tutto questo non sono mancate neanche le lacrime, il buonismo dei giurati (persino il mito Gloria Gaynor… ma ti prego!)  immancabile finto fuori programma con la sigletta di “Ballando con le Stelle” (tanto per gradire e pubblicizzare) e le toccanti (quanto finte parole) della Milly nazionale che, col cuore in mano e girandosi verso i “suoi ragazzi”, dichiara loro tutto il suo affetto.

“Vi voglio un bene dell’anima!” ha detto fra le ciglia finte e uno sgonfiatissimo balconcino. Mi sono vergognata per lei per quanto era finta.
E poi ci si meraviglia del successo della tv a pagamento! Almeno lì paghi ciò che scegli e se non ti piace non ti abboni.

L’imposta Rai invece?

Ecco appunto… ci siamo capiti.

 


Si ringrazia per l’editing Valentina Salvadori

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