Big Fish: l’avventura di essere padre

 di Sissi Lutricuso

locandina Big Fish“Tenuto in un piccolo vaso, il pesce rosso rimarrà piccolo; in uno spazio maggiore esso raddoppia, triplica, o quadruplica la sua grandezza”, legge in un articolo il protagonista di uno dei film più straordinari di Tim Burton: Big Fish, le storie di una vita incredibile.

Edward Bloom è un uomo fuori dal comune. La sua fervida immaginazione è un prodigio. Prodigiose sono le sue avventure, quelle che realmente vive e quelle che con passione racconta. Rendere ciò che è quotidiano qualcosa di meraviglioso è per lui una missione da compiere. Fin da piccolo crea, inventa, va alla ricerca dello straordinario. Le persone che incontra sono tutte creature fiabesche, della cui esistenza dubitano tutti. Ma persino una vita straordinaria, piena d’incanto e imprevisto, è nulla senza amore. E Edward Bloom cerca il suo Amore disperatamente.

Quando i suoi occhi incontrano quelli di lei, della donna che vuole fare sua per l’eternità, tutto cambia. “Si dice che quando uno incontra l’amore della vita il tempo si ferma ed è vero. Tua madre, veramente, non doveva sposare me. Era fidanzata con un altro, però io ho più determinazione di qualsiasi altro uomo”, racconterà a suo figlio. Molti anni dopo.

Ogni sforzo di Edward sarà indirizzato verso la conquista dell’unica che può renderlo felice: Sandra Templeton. E la dolce ragazza non solo ricambierà il suo sentimento, ma lo amerà proprio perché Edward non è come gli altri uomini. I due si sposano e hanno un figlio, William.
Edward Bloom potrebbe essere felice e appagato: è diventato uomo! Ma in lui c’è ancora quel desiderio fortissimo di avventura. L’adrenalina lo chiama e lo trascina verso la scoperta di altri mondi. La sua vita si sdoppia: luoghi lontani da esplorare, donne da far innamorare, amici da salvare, cose da inventare.

Tim Burton ci racconta una fiaba, una delle sue migliori; e mentre sfogliamo questo libro pieno zeppo di figure colorate e di parole divertenti un brivido scorre lungo la schiena: quale dono ci regalerà la fiaba?

Una strega, una bambina scalza, un paese incantato, una foresta spaventosa, un gigante buono, un buffo circense licantropo: questo l’abito. Un padre e un figlio: questa l’anima!

Un uomo, seppur straordinario, deve fare i conti con il giudizio dei suoi figli, gli unici che possono davvero dirgli se ha fallito o ha vinto. I figli sono la nostra cartina di tornasole, ci specchiamo in loro per scoprire quanto siamo stati capaci di amare o non amare affatto.
Edward Bloom deve compiere il suo ultimo viaggio. Il piccolo pesce rosso, diventato un enorme e gigantesco pesce di fiume, deve lasciare la vita reale, dire addio alla donna della sua vita e a suo figlio e non sa come fare.   

    nella vasca                william bloom                nel prato giallo

William non aveva mai stimato suo padre, lo aveva sempre considerato un buffone, un esaltato. Uno che racconta assurdità. Costretto a tornare a casa dei suoi genitori, dopo tanti anni, cerca d’instaurare un dialogo con il padre moribondo. Di capirci qualcosa. Intraprende un viaggio nel tempo, attraverso i ricordi del padre che si trasformano in veri e propri indizi da decifrare, fino a che non incontra Jenny, l’altra donna.
“Vedi, per lui esistono solo due donne: tua madre e poi tutte le altre. E un giorno capii di essere innamorata di un uomo che non mi avrebbe mai potuto ricambiare. Che vivevo dentro una favola. Io volevo essere importante quanto te per lui, solo che non era proprio possibile. Io ero parte della sua favola, mentre tu eri reale”.

 

 Big Fish, USA, 2003, regia di Tim Burton

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One Reply to “Big Fish: l’avventura di essere padre”

  1. E’ uno dei più bei film che abbia mai visto.
    E la doppia bellezza è nel modo in cui l’ho conosciuto.
    I miei due figli adolescenti(!) mi hanno quasi costretta a guardarlo con loro una sera in cui non ne avevo nemmeno voglia.
    Devo dir loro grazie.

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