Chi ha paura de IL CAIMANO

Tranquillizzo per prima cosa i preoccupati censori della RAI: IL CAIMANO non è un film-comizio, esso può definirsi un film d’amore.

Non è un paradosso, spiego il perché:

a) Un film d’amore per il cinema.

Un classico movie-movie con tante citazioni filmiche: da Effetto Notte di Truffaut, a Roma di Fellini, dalle tante autocitazioni morettiane a Tarantino passando per Luc Besson e Lucio Fulci, indirettamente sottolineate da un divertito Tatti Sanguineti.

b) Amore per i figli.

Il rapporto tra il protagonista e i due bambini è trattato con grande levità.

c) Amore finito.

Tutte le recriminazioni e le meschinerie che nascono quando un amore finisce sono narrate con grande proprietà.

d) Amore civile.

E qui c’entra Berlusconi che è nello stesso tempo fondamentale, ma anche marginale.

E’ un film da vedere non tanto perché attacca Berlusconi, ma perché è un grande film: per la colonna sonora, per gli attori tutti dai principali alle piccole parti. Voglio solo fare una citazione particolare per tre protagonisti: Silvio Orlando, sommesso e fuori dalle righe quando serve, Yasmine Trinca dolcissima, Margherita Buy morbida ed attenta, un Michele Placido repellente cialtrone, una prova di grande attore.

Aggiungo che Moretti attore è di altissima classe.

Solo il finale, dove c’è un inquietante e tragico Berlusconi tra le fiamme delle molotov non è profetico.

Oggi è una figura ridicola.


Direttore Masi lo vada a vedere, se lo capisce. Se no se lo faccia spiegare.

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