De Niro a Taormina, la leggenda che cammina

Robert De Niro fa il suo ingresso nella sala A del Palazzo dei Congressi di Taormina accolto da un tifo da stadio. Si trova qui, ospite del Taormina Film Fest, per tenere una lezione di cinema e per ritirare il premio Taormina Arte Award.

Il pubblico è costituito in gran parte da studenti universitari, provenienti da tutta Italia, che partecipano al Campus Taormina, ma l’occasione è unica in quanto il grande attore ritorna in Sicilia per la prima volta, dopo avere preso parte alle riprese del film che lo rese famoso al grande pubblico nel ruolo di Vito Corleone.

Più che di una lezione di cinema si tratta di una carrellata di domande alle quali Robert De Niro risponde, rivelando particolari più o meno inediti della sua lunghissima carriera artistica e professionale. Ecco il resoconto dell’incontro:

Il regista – attore – produttore ha confessato innanzitutto di non prediligere il ruolo del regista, che considera  molto impegnativo rispetto a quello dell’attore. Dunque, nonostante il successo di The Good Shepherd (seconda regia in assoluto) intende soltanto completare  il primo sequel di questo film, coprendo il periodo che va dal 1961 sino alla caduta del muro di Berlino ed un secondo sequel, da quel momento sino ai giorni nostri.

Per il ruolo dell’attore, invece, De Niro ha manifestato una certa malinconia, ritenendo quasi di sentirsi oramai tagliato fuori da parecchi ruoli, soprattutto in considerazione del fatto che il cinema si evolve, avvalendosi anche di nuove tecnologie ed i cartoni animati come Toy Story 3D ne sono l’esempio. Ciononostante non ha rimpianti, pensa di avere recitato in tanti bellissimi ruoli, ma anche di avere dovuto rinunciare ad altri altrettanto belli. Nel complesso si ritiene molto fortunato.

Come produttore De Niro ha precisato di avere prodotto oltre quaranta film, scegliendo di produrre soprattutto film basati su storie vere con personaggi importanti. Per fare film importanti occorre molta forza di volontà, attori giusti e anche parecchi soldi. Dunque, è tutto molto difficile, pure per uno come lui.

Tra i tre ruoli, dunque, predilige quello dell’attore che – oltre a lasciare almeno un po’ di tempo libero tra una ripresa e l’altra – è caratterizzato da meno responsabilità e meno stress. Inoltre, recitando sotto la guida di  Michael Mann o di Martin Scorsese si ha modo di imparare molto al punto che, ad esempio, facendo le prove per la scena di una rapina in banca, alla fine si ha la sensazione di poterla realmente fare.

Personalmente De Niro ha ricordato ai suoi fans di avere appreso molto anche da Marlon Brando, accettandone i consigli e passando molto tempo con lui, nella sua isola nel Pacifico. Circa la necessità di modificare il suo aspetto fisico, per aderire maggiormente al ruolo in personaggi come Jake LaMotta nel film Toro scatenato e, dunque, ingrassare anche di parecchi chili, Robert De Niro ha risposto che oggi non se lo potrebbe più permettere, dato che appena messo qualche chilo, non riesce a toglierlo più come quando aveva trentacinque o quarant’anni. Dunque non lo raccomanderebbe ai giovani attori, tra l’altro molto bravi, soprattutto in America. Gli attori, comunque, non devono ispirarsi in particolare a nessuno che non a loro stessi e dare il meglio di sé. Ed un bravo regista non dovrebbe chiedere mai ad un attore di fare qualcosa che non sappia fare.

Alle domande legate sulla bellezza dei film interpretati sotto la regia di Martin Scorsese, De Niro ha risposto che non rivede mai i suoi vecchi film e, nonostante, il legame artistico molto intenso che lo lega a Scorsese non si frequentano come amici. Ciononostante un comune progetto li lega alla realizzazione di un prossimo film su un uomo che, in punto di morte, confessa di avere ucciso Jimmy Hoffa negli anni Settanta, la cui storia è basata sul romanzo “Ho sentito che dipingi case”.

L’ultima domanda è stata riservata ad uno studente di Gela che ha raccontato di cose strane che si verificano nella sua terra, perché la mafia sta ritornando. Il giovane ha mostrato a De Niro una foto di suoi parenti morti, chiedendogli di poter realizzare un film con lui su questa storia. Il grande attore ha guardato la foto e l’ha restituita senza dire nulla.

Dicono che si sia commosso. A me non è sembrato così. La leggenda su Bob continua, ma di presenza è un uomo abbastanza normale.

2 Replies to “De Niro a Taormina, la leggenda che cammina”

  1. Vedere ed ascoltare De Niro è emozionante, sebbene lui non abbia fatto molto per emozionare la platea. E’ entrato, si è seduto, ha accavallato la gamba, ha riposto per un’ora alle domande e non ha neanche invertito le gambe accavallate. Poi si è alzato ha salutato con la mano e se n’è andato. Niente foto, autografi o bagno di folla.
    Certamente, però, la mente vola verso quei ricordi, tanti, che hanno accompagnato e scandito alcuni periodi della vita di coloro che lo hanno seguito, ogni volta nell’intepretazione di un nuovo personaggio.
    Lui è uno di quelli capace di calamitare la scena con niente. Ricordo, ad esempio, il cucchiaino rigirato per un periodo di tempo lunghissimo nella tazzina di caffè in C’era una volta in America. Considero questa scena come un duello: la tensione è la stessa, gli sguardi lo annunciano. Sappiamo che non ci saranno spari, ma può succedere di tutto. E lui regge a scena per un tempo infinitamente lungo, perchè è lui, non solo in quella scena che stiamo guardando, ma nella sovrapposizione di tutte quelle che abbiamo visto prima. In pratica, è credibile perchè la fa lui, dopo averci fatto capire il personaggio.
    Insomma, è veramente il più grande attore o comunque lo è stato per venti o trent’anni. Per il futuro, vedremo. La cosa difficile per coloro che hanno raggiunto le vette più alte è quella di continuare a mantenere alto l’entusiasmo e la passione.

  2. Dalla tua recensione,è chiaro che,tu sei stato presente all’evento.Sarà stato emozionante vedere e ascoltare un attore tanto importante e bravo come De Niro.Mi sarebbe piaciuto esserci.Adoro questo attore.Credo, non ci sia un suo film che non mi sia piaciuto per non elencare quelli che prediligo.Da “Il Padrino 2” a “C’era una volta in America”,”Sleppers”,”Risvegli”,”Quei bravi ragazzi”e tanti,tanti altri.

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