L’uomo nell’ombra – The Ghostwriter

Un ghostwriter è uno scrittore che lavora all’ombra di qualcun altro,  personaggio famoso, politico o artista, scrivendo in sua vece e non risultando ufficialmente accreditato alla creazione dell’opera.

Basterebbe questo semplice elemento per scatenare la fantasia: chissà quali segreti conosce il ghostwriter del personaggio che lo ha assunto? E quale rapporto s’instaura  tra i due individui, quale simbiosi?

Ora, immaginiamo cosa potrebbe succedere se il ghostwriter fosse incaricato di scrivere le memorie di uno degli uomini più potenti della Terra, protagonista assoluto della politica internazionale in un travagliato decennio, contrassegnato da guerre – tra le quali l’invasione dell’Iraq – e da terrorismo, a livelli di allarme rosso come non mai.

Immaginiamo un romanzo che tratti questa storia ed un film tratto dal romanzo, ma immaginiamo pure che, il personaggio del quale il ghostwriter si dovrà occupare di scrivere le memorie, sia un certo Adam Lang, ex primo ministro del Regno Unito; che questo Adam Lang sia l’esatto archetipo di Tony Blair, anzi che vi somigli a tal punto da essere sicuri che sia lui; immaginiamo che lo scrittore del romanzo sia Robert Harris, ossia un giornalista che sia stato effettivamente amico di Tony Blair; che questo giornalista sia stato molto vicino a Tony Blair sino agli inizi della sua carica di primo ministro e che abbia avuto accesso a molte informazioni e dossier segreti, anzi segretissimi; infine, immaginiamo che la storia del romanzo e del film sia imperniata sulle accuse mosse all’ex Premier, sospettato di aver consegnato alla CIA dei terroristi islamici per farli torturare e di avere commesso crimini di guerra.

Stop all’immaginazione. Perché questo è stato, perché questo è vero, nel senso del film.

Allora, prepariamoci ad un livello di adrenalina elevatissimo perché, quando il thriller si fonde con la politica, l’eccitazione si moltiplica e le cellule cerebrali iniziano a roteare vorticosamente.

L’uomo nell’ombra (The Ghostwriter), di Roman Polanski, racconta la storia di uno scrittore, incaricato di sostituire il biografo ufficiale dell’ex Primo ministro inglese, misteriosamente morto dopo essere caduto da un traghetto. Il particolare strano è che il corpo sia stato trovato dove le correnti non avrebbero mai potuto portarlo, ovvero in una spiaggia dell’isola al largo dell’East Coast dove il biografo si trovava, per l’appunto al seguito dell’ex Premier, con l’incarico di raccogliere le sue memorie.

Il nostro uomo ombra (Ewan McGregor), senza un nome per tutto il film, comincia a lavorare allettato dal compenso (250.000 dollari), ma dovrà completare l’opera entro un mese. Lo scrittore si trasferisce nella villa di Adam Lang (Pierce Brosnan) sull’isola, nella quale conosce l’affascinante ed ambigua segretaria personale di Lang e la moglie dalla controversa personalità. Circondato da assistenti e guardie del corpo, avrà modo di scoprire alcune scottanti verità.

A questo punto, ci sono tutti i presupposti per richiamare alla memoria il maestro del brivido in persona, Alfred Hitchcock. Eppure non accade. Il brivido non giunge, la tensione scema e cede il posto ad una inverosimile fantapolitica. Infatti, la prima parte del film è montata in crescendo, ma la seconda si perde tra particolari di scarsa rilevanza e scenari inimmaginabili, forse perché Roman Polanski, a causa delle note vicende giudiziarie, è stato nel contempo arrestato durante la fase del montaggio e della post-produzione del film. Infatti, Polanski non era presente alla premiazione con l’Orso d’argento al recente Festival di Berlino. Pare che, invece, sia stata vista la sua ombra. Hitchcock, di nascosto, osservava dall’alto.

 

 

 

Il trailer del film: watch?v=MABmq_g1f0E

Ewan McGregor al Late Show: watch?v=e2rYvi8DRZ0

Il piccolo – grande regista al lavoro: watch?v=lwfOUl_4D1o

Il Maestro è sempre il maestro: watch?v=pz46qS38OgM

L’ombra del Maestro: watch?v=Dj15EGFWgXA

2 Replies to “L’uomo nell’ombra – The Ghostwriter”

  1. personalmente non l'ho trovato deludente. non è un filmone, è vero, ma di sicuro garbato. __mi piace molto l'idea che Hitchcock possa aver osservato, Probabilmente per questo Polanski si è fermato prima.

    1. Concordo con il tuo parere ed è un peccato, perchè Roman Polanski ha tutte le qualità per fare ottimi film.

Rispondi a rossanacarturan Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *