Vado l’ammazzo e torno subito, ovvero il Cinema in un pomeriggio estivo di un giorno da cani

E’ estate e ci possiamo permettere di trastullarci con giochi e passatempi.

Allora, per farlo, cosa c’è di meglio che giocare con il Cinema e i suoi annessi e connessi? Sì, perché il Cinema è spettacolo non soltanto nelle immagini o nelle musiche, ma perfino nei titoli – alcuni dei quali lunghissimi – nei testi o nelle frasi, in quelle battute memorabili  anche in film che lo sono meno. Talmente tanti e tante che molti, degli uni o delle altre, sono oramai indissolubilmente legati, chiusi al sicuro nel cassetto dei ricordi archiviati dalla nostra mente.

Ma basta riaprirlo, questo cassetto, perché i ricordi tornino fuori. Sembravano irrimediabilmente perduti e, invece, eccoli lì.

Dato che non credete mai a niente di quello che si dice qui, ve lo dimostreremo parlandone con i nostri lettori maschietti. Quelli che, dopo un inverno di riposo e dolce far niente, alla prova del costume davanti lo specchio, sperano ancora nell’impossibile: una giovane conquista estiva dal sapore di mare. Siete pronti? Uno, due, tre!

Per esempio, a proposito di connessi provate a portarvi Letter Magazine sotto l’ombrellone. Sarà un’impresa titanic, perché oltre l’unità centrale, la tastiera, il mouse e il monitor, dovrete dotarvi di un generatore di corrente e di una connessione wireless. Magari, a qualcuno piace caldo, ma avete mai provato a camminare in costume, sotto il sole rovente, con il vetro del monitor a tubo catodico appoggiato alla pancia? Situazione da Inferno di cristallo. E se vi scottate non venite a piangere da noi: ve l’avevamo detto che rischiavate di essere travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

E non distraetevi! Rischiate di fare ratataplan. Roba da cretini al mare davanti a donne in topless che parlano della loro vita. Per non parlare del fatto che potreste anche andare in depressione, perché volevate fare colpo su quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta caldaalmeno così la immaginavate nei vostri sogni mostruosamente proibiti – e invece, adesso, vi accorgete che era soltanto il sogno di una notte di mezza sbornia.

Fate attenzione che la depressione, in questi casi, può giocare brutti scherzi. Se avete bisogno, ma pochi soldi, vi possiamo consigliare il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue: non pagate nulla, tranne il ticket. Invece, se potete spendere, ci sarebbe il dottor Zivago, proprietario di una clinica in Russia, che adopera metodi innovativi ma sicuri. Del resto, la depressione bisogna fermarla sul nascere, soprattutto se riguarda la sfera sessuale, altrimenti rischiate di finire come ne il matrimonio del mio migliore amico: voleva fare il giustiziere della notte e invece fu soltanto la prima notte del dottor Danieli, industriale, col complesso del… giocattolo: «Houston, we have a problem».

Sarebbe una situazione disperata, ma non seria. Dunque, non vi scoraggiate: ci potrebbe essere di peggio. O forse preferireste rimanere aggrappati a un albero, in bilico su un precipizio, a strapiombo sul mare…? Un consiglio: non provate ad insistere, sarebbe soltanto il falò delle vanità.

Dunque, accettate l’idea di essere persone normali. Non è come ogni maledetta domenica, dove si combatte per un centimetro. E voi non siete Schwarzenegger in Commando che apostrofava il suo nemico, dicendo: «Ti ricordi quando ti ho detto che ti avrei ammazzato per ultimo? Ti ho mentito».

La vostra è piuttosto una storia semplice, un matrimonio all’italiana e i figli… so’ pezzi ‘e core. A voi degli euro non v’è mai fregato nulla. Lavorate non per soldi… ma per denaro, e alla fine del mese: prendi i soldi e scappa. Subito a casa, a coltivare il vostro vento di passioni, al di là dei sogni, verso l’infinito ed oltre, là dove scende il fiume, o su il verde prato dell’amore, ne la collina della felicità.

Perché, anche così, la vita è bella, anzi, la vita è meravigliosa, al di là del bene e del male. Non è un cabaret! La vita vera è questa, fatta di piccole meraviglie, da scoprire un giorno, per caso, magari aspettando che passi  un tram che si chiama Desiderio e che vi porti nel mondo perduto, ai confini della realtà, dove tutto sia vero come la finzione.

E se il mattino ha l’oro in bocca, dopo una dura giornata di lavoro in un pomeriggio d’agosto, mentre tutti sono in ferie, è bello tornare dicendo: «Sono a casa, amore!».

Queste sono le follie del Cinema.


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