Un terno “al Lotto”

 

gatto

 

Cose strane accadono nella vita di tutti, ma nella mia ne capitano di francamente insolite… Forse me le vo tirando… perché nello stesso luogo in cui, anni prima, uno sciagurato aveva abbandonato un esemplare di razza, qualcuno aveva deposto un trasportino contenente una gattuccia persiana grigia, apparentemente adulta, anche se molto giovane.

Bestemmiando per essermi imbattuta in una criminal mind una fredda mattina di febbraio destinata a tutt’altre occupazioni, mi son detta: “e ora che si fa?”.

Mentre la gattuccia rauca mi fissava con le sue lanterne infreddolite.

Dirò la verità: m’è preso il panico.
Perché non puoi far l’indifferente e dileguarti… saresti distrutto dal rimorso.

Sai anche però che un incontro del genere ti cambia la vita, di solito complicandola. Perché ammesso che uno si prenda l’onere di trovare un nuovo padrone e una casa accogliente per la malcapitata creatura, non si può evitare almeno un controllo preventivo dal veterinario.

 

E in attesa dell’anima pia, dove la sistemi? E se l’anima pia non si presenta, o preferisce adottare un gattino piuttosto che un esemplare già adulto?

 

Così pensando e ripensando passai all’elaborazione di un preciso programma: stabilire innanzitutto se la belva fosse maschio o femmina (tramite osservazione del veterinario, ovviamente); tentare quindi un coinvolgimento emotivo del veterinario in questa causa, allo scopo di estorcere qualche prezioso nominativo; solo nel caso di totale mancanza di candidati papabili valutare l’ipotesi di un suicidio, visto che l’unica alternativa sarebbe stata di portare a casa la creatura, vedendo solo in seguito cosa fare.

 

E qui cascava l’asino… perché come avrebbe reagito il prode Lotto (il “Morbidone”) all’irruzione nel suo principato di un intruso peloso?

Già mi figuravo lotte furibonde per l’accaparramento di ciotole e piatti colmi di crocchette (o del posto d’onore sul letto)… e me incerottata e fasciata, con gli occhi iniettati di sangue… roba da far accapponare la pelle a Dario Argento…

Non che non mi avesse sfiorato fin ad allora l’ipotesi di dare a Lotto una compagnia felina; ma si sa come vanno queste cose, si rimanda di giorno in giorno, temendo reazioni “incontrollate”…

 

E invece… Lotto non ha mai soffiato alla gattuccia, dalla quale era invece incuriosito, e di cui, secondo noialtri genitori, si era innamorato a prima vista… Chi l’avrebbe mai detto, si rotolava dietro la porta della stanza della micia, raspando e miagolando in concerto come solo un gatto innamorato sa fare, nonostante lei soffiasse e ringhiasse per non aver mai visto anima viva (gatto vivo) in vita sua.

 

Per giorni la principessa abbandonata ha rifiutato il cibo e ogni contatto perfino con noi umani, stando rintanata sotto un mobile senza emettere neanche un sottile miagolio.

Avrà sofferto quando ha intuito che i suoi padroni di un tempo non erano più lì con lei, né sarebbero tornati. Alla fine ha capito che doveva reagire e abbandonare i ricordi: in fondo aveva davanti a sé piatti colmi di ogni ben di Dio, una nuova casa calda e accogliente e la possibilità di giocare, cui non era abituata.
Il nostro affetto, la pazienza, avrebbe fatto il resto, fino a farle riacquistare fiducia negli umani.

 

Sono trascorsi 6 anni.

 

Non è successo che il principe smoke e la principessina giunta da chissà dove coronassero il “nostro” sogno d’amore, vederli placidamente acciambellati in un unico cesto. Anzi a volte continuano a soffiarsi come agli esordi. Ma si va avanti tutti assieme, e con l’amore che c’è.

 

Non perderò perciò il mio tempo a cercar di decifrare il perché e il percome di un’azione vigliacca ed illegale quale è sempre l’abbandono.

Il bello della vita è che talvolta anche da un sasso può nascere un fiore.

 

La mia miciotta grigia può ora ringraziare i suoi ex padroni di averla abbandonata in strada come un rifiuto ingombrante o riciclabile: in fondo ha fatto un vero e proprio terno “al Lotto”.

 

Dedicato a Lotto, luce della mia vita

Gamy Moore
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7 Replies to “Un terno “al Lotto””

  1. Dici bene Giovanni, io ho avuto tanti gatti, e ognuno di loro mi ha dato tanto, più di quello che avrei sperato o pensato di meritare.

    E da Lotto, più di tutti, ho avuto il meglio della mia vita.

  2. Io nonostante sterilizzi tutte le gatte femmine ho 20 gatti, credo. Me li lasciano dietro la porta oppure, come nell’ultimo caso, mi arriva una gatta nuova in giardino 10 giorni prima di partorire. E quanti mi sono arrivati in giardino piccoli da soli. Tanti problemi con 20 gatti. In famiglia siamo tre e se partiamo uno almeno deve restare. Per fortuna ho il giardino e tanti dormono fuori.
    E poi andiamo dal veterinario più spesso che dal medico di famiglia.
    Ma quante storie buffe, commoventi, eccezionali e a volte tragiche ho vissuto in tanti anni con questi animali straordinari.
    Esistono gatti riconoscenti, gatti cinici, gatti che considerano il resto del mondo solo in funzione del loro ego, gatti generosi, gatti stupidi, gatti intelligenti, gatti filosofi, gatti paurosi e gatti coraggiosi, gatti snob e gatti popolani, gatti ingenui, gatti attenti, gatti distratti (ma ne esistono pochissimi), gatti prepotenti, gatti indecisi su tutto, gatti furbi, gatti sognatori, gatti gelosi, tanti gatti gelosi, gatti consapevoli della loro natura e della loro storia come solo gli elefanti tra gli animali sanno essere, gatti compassati, gatti giocherelloni anche quando crescono, gatti che cercano di comandare sugli altri gatti, gatti pigri, gatti esploratori.

  3. Io nonostante sterilizzi tutte le gatte femmine ho 20 gatti, credo. Me li lasciano dietro la porta oppure, come nell’ultimo caso, mi arriva una gatta nuova in giardino 10 giorni prima di partorire. E quanti mi sono arrivati in giardino piccoli da soli. Tanti problemi con 20 gatti. In famiglia siamo tre e se partiamo uno almeno deve restare. Per fortuna ho il giardino e tanti dormono fuori.
    E poi andiamo dal veterinario più spesso che dal medico di famiglia.
    Ma quante storie buffe, commoventi, eccezionali e a volte tragiche ho vissuto in tanti anni con questi animali straordinari.
    Esistono gatti riconoscenti, gatti cinici, gatti che considerano il resto del mondo solo in funzione del loro ego, gatti generosi, gatti stupidi, gatti intelligenti, gatti filosofi, gatti paurosi e gatti coraggiosi, gatti snob e gatti popolani, gatti ingenui, gatti attenti, gatti distratti (ma ne esistono pochissimi), gatti prepotenti, gatti indecisi su tutto, gatti furbi, gatti sognatori, gatti gelosi, tanti gatti gelosi, gatti consapevoli della loro natura e della loro storia come solo gli elefanti tra gli animali sanno essere, gatti compassati, gatti giocherelloni anche quando crescono, gatti che cercano di comandare sugli altri gatti, gatti pigri, gatti esploratori.

  4. Carissima amica mia, Lucia

    chi meglio di te può descrivere la magia e la meraviglia di queste creature, te che le incroci e le fai nascere, spargendo Bellezza nel mondo?

  5. Cara Antonella,
    immagino che per molte persone avvicinarsi a un gatto o solo guardarlo crei dei timori. Sono creature molto particolari e il senso comune le ha spesso penalizzate tacciandole di diffidenza nei confronti degli umani.

    I miei ricordi fin da bambina, al contrario, sono tutti fondati sul contatto fisico che ho sentito immediato con i gatti, al punto che più facilmente toccavo, e tocco, un gatto che un essere umano.
    Anche il ‘sentire e la modalità di comunicare’ si è per me sviluppata attraverso i canali propri alla comunicazione felina.
    I gatti sono i miei interlocutori privilegiati.

    Ho avuto la fortuna di circondarmi di gatti di tutti i tipi e tutti i caratteri, da quelli riservati a quelli coccoloni che ti stanno sempre addosso.
    La sensazione di benessere che ne ho derivato è totale, e la gioia che hanno saputo regalarmi impareggiabile.
    Probabilmente sono un gatto anch’io.

  6. Un terno al “Lotto” ed in tutti i sensi!!!
    L’amore incondizionato che sanno darci non riusciremo mai a restituirlo, ci amano per quello che siamo senza aspettarsi nulla in cambio … ti entrano con dolcezza dentro il cuore per non uscirne più.

    Un brava ad Antonella che ha saputo andare oltre le sue paure conoscendo e condividendo un altro mondo … “quello unico dei felini” …

  7. Non amo molto i gatti,ma ho grande rispetto per tutti gli animali.Approfitto del tuo racconto(bellissimo)per dirti come ho vinto la mia paura?(non era paura,ma non riuscivo a toccarli).
    Una mia amica,dove anni addietro mi recavo spesso,una sera mi fece trovare i suoi due bambini.Erano due gattini piccolissimi.
    Le dissi che non sarei più andata a casa sua,non ce la facevo proprio.
    Non voglio dilungarmi troppo nella storia.Sai com’è finita?
    Ogni volta che lei partiva,io andavo ogni giorno a curarmi dei suoi gatti che erano diventati gattoni!

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