La posta del cu…

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Carissime lettrici e stimati lettori, sono nate per voi varie rubriche.
Ma a noi non ce ne pò fregà dde meno delle altre, vi aspettiamo qua!

Problemi di fegato, cuore, reni, annessi (o come li chiamate)?
Poco esperti di guida, non ci sapete fare con i giochi?

Niente paura, ci siamo noi a tirarvi su e a sollevarvi il morale (e chi meglio di noi?).
Ve la ingraniamo noi la marcia in più, anche la retro.

Scriveteci di ogni prurito, dubbio o mal d’amore, godremo tutti insieme come matti!
Ed ora le presentazioni.

 


Thelma, alias Ramon de Gadia Fuente

Ramon de Gadia Fuente, esperto sentimentale di chiara fama, con rubriche settimanali nelle più importanti riviste mondiali (tra cui la tedesca Genauer, l’americana True Chronicle e la spagnola Risas y Canciones), ha accettato di tenere assieme alla stimata Dama di Picche una rubrica del cu… sull’impareggiabile periodico LetterMagazine.

La vita di Ramon de Gadia è avvolta nel mistero. Nato da madre convinta sostenitrice della LIPU e da padre allevatore di piccioni, ha certo preso da loro la passione per gli uccelli.
Di elevati sentimenti, Ramon ha completato la sua istruzione umanistica con una laurea in Esaminologia dei fatti di cuore.
Da quel momento la sua carriera è stata una continua ascesa. Non è mistero che ci sia lui dietro la parabola di Lupo El Kan, l’ultimo discendente della famosissima dinastia dei Pecorelli. Consulente coniugale per grandi personalità sportive, tra cui famosi golfisti americani e capitani di calcio inglesi, ora offre a voi tutto il suo sapere, gentili lettori e lettrici. Forza, fatevi sotto!

 


Louise, Dama di Picche

Si legge a pag. 4

“Un bel giorno un redattore mi chiamò per fissare un incontro conoscitivo in vista della mia biografia. Non mi piaceva il titolo, lui me ne chiese uno alternativo. Gli proposi scherzando Lo spray che uccide. Rise.

Stese le note, le inviò via fax in redazione, poi scomparve. Scomparve nel nulla; la polizia brancolò a lungo nel buio. Qualcuno riferì di averlo visto uscire da casa mia sulle sue gambe, ma nessuno osò contraddire la versione ufficiale da me fornita, cioè che lui era atteso da sua madre. E che io l’avevo accompagnato. Alla fine vennero fuori due persone che ci avevano visti uscire insieme.

La ragione di questo atteggiamento è probabilmente da rintracciarsi nel modo vellutato di premere sulle meningi dei miei interlocutori, meningi solitamente posizionate in basso al centro. Riesco ad essere estremamente persuasiva, usando tutti i sensi fisici e metaforici.

Spargo ogni genere di essenza, e me ne inondo, metto sul piatto le mie sacre note, e a tavola manicaretti prelibati, mi avvicino e sussurro come una sirena, per poi passare al dunque, meglio di un esperto fisioterapista. Guardo fisso il poveretto, e così facendo ne sciolgo i movimenti, letteralmente.

Sto molto attenta a non intasare il water. Oggigiorno le fognature non sono più robuste come quelle di una volta, perfino i topi son cambiati. Le tope però, quelle ancora oggi, resistono alla grande.”

Peccato, la mia biografia è andata a ruba, ma il titolo ancor non mi soddisfa. Mi farò mandare un altro, non alle prime armi.

Ops, in effetti sua madre lo attendeva, in una amena località piena di fiori.