Lettera di una sconosciuta (Stefan Zweig)

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Lettera di una sconosciuta
Stefan Zweig
ADELPHI
83 pagine
9,00 euro

 

“Lettera di una sconosciuta” è un breve romanzo che si può leggere in una sola volta. A me è capitato di sedermi su una comoda sedia a sdraio, fuori a un balcone che affacciava su uno splendido giardino e leggerlo tutto d’un fiato, travolto dai sentimenti e dalle emozioni di un amore struggente.

L’incipit è tra i più disperati: «A te, che mai mi hai conosciuta».
È il racconto di una storia d’amore a senso unico, la dimostrazione che è possibile amare anche chi, per anni, non ci ha mai riconosciuti. Un amore assoluto, esclusivo, per certi versi perfino violento, ma allo stesso tempo delicato e fragile, come solo chi ama può essere.

Ad amare è una donna, ha solo tredici anni la prima volta che lo vede, lui è uno scrittore famoso, brillante, affascinante. Lei è solo la sua vicina di casa che lo spia dallo spioncino che dà sul pianerottolo.

Gli anni passano, lei si trasferisce altrove, ma l’amore non smette di pulsare, animato da sentimenti puri e ideali che sfiorano l’utopia dell’innamorato.
A spingere la donna a rivelarsi è un segreto triste e sconvolgente.
Ella scrive: «Adesso mi sei rimasto solo tu al mondo, solo tu che di me non sai nulla».

Per tuta la vita, questa donna ha desiderato solo che lui la riconoscesse, perché più volte si sono incontrati in occasioni in cui non ci sono stati solo sguardi.
Le parole della lettera non sono semplici tratti su carta, ma urli di chi ha taciuto una vita intera, sono fuoco che arde sul gelo della morte. Sono quelli di una ragazzina che sogna un amore impossibile, ma anche di una donna adulta che ha il coraggio di scelte difficili. Sono gli sguardi della passione e della disperazione, di un amore che per una vita intera ha desiderato di essere solo riconosciuto come tale.

È una lettura breve, ma le emozioni sono quelle del grande romanzo, le parole catturano il lettore, lo imbrigliano nei sentimenti spesso duri e tristi, un vortice senza fiato dalla prima all’ultima pagina.
Non potete non leggerlo.

Stefan Zweig entra nella psicologia femminile come pochi sono in grado di fare, pennella situazioni e sentimenti con maestria e delicatezza. Egli è un autore austriaco nato a Vienna nel 1881, la sua è un’esposizione brillante e scorrevole, arricchita da punte poetiche che vi troverete a sottolineare. Stefan Zweig fu anche drammaturgo, biografo e poeta. La sua opera letteraria è vasta e conta decine di racconti, romanzi, biografie e raccolte di poesie.

Cinematografia – Da questo racconto ne è stato tratto, nel 1948, un film diretto da Max Ophuls, film che nel 1992 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati uniti. Il film dura 86 minuti, è in bianco e nero, i protagonisti sono Juan Fontaine (Lisa Berndle, la donna che ha scritto la lettera nel romanzo) e Luis Jourdan (Stefan Brand, il pianista che riceve la lettera). Il film è ambientato prevalentemente a Vienna nei primi del Novecento.

 

Massimo Petrucci
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