Letture a domicilio. Quando la passione muore (…e non per colpa di un virus)


di Flavia Chiarolanza

 

leggere a casa     

 

Come sopravvivere alla quarantena? Leggendo, per esempio! Una buona lettura solleva sempre lo spirito, in ogni epoca e di qualunque emergenza si tratti. Ma attenti alla scelta: oggi le parole faticano a scorrere piacevolmente sulla carta (o sullo schermo). Spesso infatti rompono le fila di una narrazione coerente e si sparpagliano in mille direzioni, perdendo di vista lo scopo primario, che è pur sempre quello di comunicare.

Il consiglio odierno riguarda l’ultimo libro di un’autrice che amo molto, Paola Cimmino. Da anni seguo e ammiro i suoi virtuosismi letterari, al punto da potermi definire una lettrice affezionata e fedele. Ne conosco a fondo la bravura, così come amo l’originalità delle avventure narrative intraprese dalla sua penna.

Paola riesce a stupirmi ogni volta, con grande soddisfazione per la lista dei miei libri preferiti; e per quello che io chiamo ‘narcisismo intellettuale’. Ebbene sì, sono una snob della lettura: quando leggo pretendo il massimo, specialmente da un autore già conosciuto.

Un’espressione di uso comune, molto in voga tra noi lettori, è quella di ‘ultima fatica letteraria’. Ma se penso a Donne da morire Cronache di relativa anaffettività, mi riesce difficile immaginare un parto doloroso. Paola scrive con una naturalezza tale, da far sembrare che sia una cosa semplice, alla portata di chiunque; e invece ci vuole grande abilità, oltre a una buona dose di ironia e intelligenza, per sorprendere il lettore ‘senza effetti speciali’. Siamo un popolo famelico ed esigente, cosa credete? Mica ci accontentiamo di luoghi comuni.

L’ultima volta Paola mi aveva deliziata con una storia fantasy, e da lì provengo, carica di nuove aspettative. Oggi mi ritrovo a leggere un gustoso racconto, che di fiabesco o distopico non ha nulla, perché invita a riflettere su un momento difficile del nostro percorso esistenziale: quello degli inevitabili bilanci.

La storia – una biografia romanzata – ruota intorno alla vicenda di un Don Giovanni che, ormai sulla sessantina, rivive le tappe dei suoi trascorsi Donne da morire copertinaamorosi in compagnia di una bionda e simpatica ascoltatrice. Costei, armata di penna, riversa su carta il contenuto di quelle confessioni; e dispensa perle di leggerezza (nonché ironia), per lenire il dolore di un uomo piegato in due sulle macerie della propria vita sentimentale.

Alla sofferta meditazione dell’uno, fa da contraltare il sereno e agile ascolto dell’altra, che raccoglie lo sfogo senza giudicare né drammatizzare. Al contrario suggerisce una visione insolita dei fatti narrati, un modo innovativo di rielaborarli alla luce dell’esperienza di vita vissuta, affinché il decorso dell’età sia visto per quello che realmente è: qualcosa di naturale, positivo e arricchente.

Da qui una panoramica sulle fragilità di uomini e donne, su quel baratro di solitudine che spesso creiamo con le nostre stesse mani, incapaci di porci all’ascolto degli altri. Paola osserva il tutto con distacco, e con quella sottile, raffinata ironia che pervade i suoi scritti.

Ciò che vi attende – se, come spero, accetterete il mio consiglio – è un viaggio divertente, insolito, a tratti commovente, nei meandri della vita moderna di uomini e donne. Il finale vi sorprenderà, perché Paola è di per sé una creatura sorprendente, come lo sono i suoi numerosi ‘parti’ letterari. Ha colto alla sprovvista perfino me, che credevo di conoscerla bene. Dovrei essere abituata alle improvvise virate della sua penna, così versatile da abbracciare qualsivoglia genere e da stravolgere le regole di una narrazione ordinaria.

Anche la copertina del libro risponde a quel canone di originalità, che connota da sempre la sua produzione letteraria.

Devo dire che la storia è stata d’aiuto in questi giorni di reclusione, strappandomi più di un sorriso e di una riflessione sulla attuale dinamica dei rapporti tra i generi. E chissà che la convivenza dovuta alla quarantena non serva a recuperare una complicità spesso assente tra uomini e donne, o per converso a fare chiarezza sulla ormai smarrita comunione di intenti. Mi è capitato di pensarci: cosa ne sarebbe stato di Fabrizio (il protagonista del libro) e delle sue numerose partner, se le loro trame amorose si fossero dipanate al chiuso di un domicilio forzato? Ai tempi di un virus, che non permette di fuggire da un amore ormai indesiderato semplicemente riempiendo una valigia in fretta e furia?

 

Ciao, e auguri a tutti di simpatiche riflessioni domiciliari.

 

 

Dove trovare il libro: in vendita sul sito della casa editrice e sui principali portali online (Amazon, laFeltrinelli, Ibs, Mondadori Store, ecc.)

https://info9377839.wixsite.com/jollyroger/donne-da-morire

 

Editore: Jolly Roger

Collana: D come donna

Anno edizione: 2020

In commercio dal: 7 febbraio 2020

Pagine: 154 p., Brossura

EAN: 9788831938310

 

Per saperne di più su Donne da morire Cronache di relativa anaffettività e la sua autrice vi rimando all’ampio spazio loro dedicato dalla rivista Jolly Roger Magazine nel numero di aprile 2020, sfogliabile e scaricabile gratuitamente:

https://www.yumpu.com/it/document/view/63207569/jolly-roger-03-02

Presenti anche un mini racconto di Paola Cimmino (Candide certezze) e la sua recensione de La valle dei cedri di Fabio Gimignani.

Perché la migliore difesa contro il Coronavirus è #iorestoacasa ma con un buon libro.

 

 

Gamy Moore
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