Nulla è come appare…

Lettere del 3 giugno 2010

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

Roba da matti!
Tutto mi sarei aspettato tranne la risposta di Ramon
alla mia lettera! Beh perlomeno una volta tanto non avete dato risposte banali e scontate!

La  DdP (io però l’avrei chiamata la DdT! Ne fa fuori più lei, di fastidiosi intrusi, che l’omonimo spray!) ha avuto il buon senso di evitare la risposta, o meglio, ha detto la sua avvalorando la mia tesi, cedendo la parola a quel gaglioffo di Ramon.

Ero tranquillo tranquillo che mi guardavo l’ultimo comizio (un video online) del mio idolo, Berlusconi.

Sapete ho una fantasia erotica ricorrente cioè farlo con lui e Pecoraro Scanio sulle rive del Po osservati da Bossi che urla ‘Io ce l’ho duro!’ e noi che rispondiamo in coro ‘Noi di più!’

Distrattamente mi cade l’occhio sull’ultima risposta di Ramon nella posta del cu e pouf ogni sogno erotico è svanito nel nulla.

Per poco cadevo dalla sedia. Ora io non ho capito nulla della storia delle carpe – e sì che di pesci me ne intendo – sarà che si parlava pure di stuzzicadenti (più consoni forse alle fattezze di Ramon).

In ogni caso che dire Carpe-diem. In questo caso, caro Ramon, l’occasione l’hai proprio persa inventandoti una storia assurda.

Ora tu vorresti farmi credere che il bel bronzo di Riace fossi tu??

Ma fammi il favore! Ora va bene tutto ma il lazo che era una protesi? Cara DdP, tu che conosci il tuo collega meglio di me, converrai che non può essere che Ramon abbia cotanta natura!?

Devo ammettere che per fare la sauna avevo tolto le mie lenti a contatto quindi può essere che il bronzo avesse una protesi e che io non abbia distinto l’attaccatura tra la parte vera e quella posticcia.

Certo nel caso in cui fosse stato Ramon, la parte reale sarebbe stata minima e quindi dubito che si potesse notare nemmeno con dieci decimi!

Ma questo doppio gioco per salvare il buon nome della vostra rubrica non regge, il Riace cow-boy non può essere e non era di certo Ramon… oh Dio se ci ripenso quei pettorali scolpiti, quelle labbra carnose, quelle mani grandi che mi toccavano ovunque… e il lazo… no non può essere, io ho perso la testa per quel ragazzo e di certo non può trattarsi di uno tanto scialbo come Ramon!

Bene ti metterò alla prova, sono certo che non fossi tu caro Ramon quel bel ragazzone della sauna, ma se veramente tu affermi il contrario dovrai conoscere dettagli che solo io e il bel manzo conosciamo… quindi rivelami quel particolare intimo su di me che solo lui può sapere e quel particolare intimo molto singolare del bel bronzo… e se sei tu sai di cosa sto parlando!… inoltre dimmi cosa abbiamo fatto per più di un’ora senza mai smettere ripetendolo più e più volte in quel camerino.

Questo sì che è un colpo basso!

Devid81

 

Risposta di Ramon

Mio caro, carissimo Devid,

cosa mai ti porta ad avere tutto questo astio verso di me? Cosa mai ti rende così diffidente?

Credo tu abbia bisogno di sfogarti, di lasciarti andare, di aprirti. E parlo di apertura interiore, che l’altra già sappiamo non essere un problema.

Il mio caro amico, Prof. Epistamio Gelsomini, neurochirurgo e psichiatra di chiara fama regionale, sicuramente troverebbe una soluzione al tuo problema. E sai cosa? Mi sono permesso di chiedere un suo parere, semplicemente mandando le tue due lettere. Ecco la sua risposta:

 

“Mio adorato Ramon,

 

innanzitutto permettimi di dirti che mai e poi mai ti ho scordato, e mai lo farò. Del resto, era la prima volta e i punti di sutura mi hanno fatto male per tanto tempo.

 

Ma veniamo a noi: il tuo caro Devid soffre di una mania molto comune e facilmente classificabile, un problema a cui io ho dedicato quasi tutta la mia vita (il resto me la sono goduta), e per questo la comunità internazionale ha deciso di concedermi il lusso di darle il mio nome: la sindrome di Epistamio, anche detta sindrome della mancanza dell’insieme dell’amore.

 

In poche parole, il caro Devid ha probabilmente sofferto molto da giovane quando è stato cacciato dai boy scout (ho fatto qualche ricerca) e in seguito allontanato dalla parrocchia per violenza sessuale nei confronti dei giovani preti. Si dice che sia riuscito ad avere un rapporto solo con il vecchio cappellano, da cui si potrebbe capire il fastidio per i vecchi come quello della sauna.

 

Cresciuto, non è più riuscito ad entrare in nessun altro corpo nonostante ci abbia provato a lungo: pompieri, polizia, carabinieri. Nessuno di questi corpi l’ha voluto. Allora si è lasciato andare, ha cercato soddisfazione in corpi minori: Giulio, Alfonso, Carletto, Daniele. E quando le cose si sono fatte dure, allora il caro Devid si è rivolto all’amore facile e/o mercenario dei siti internet.

 

Una volta trovata la causa, è facile trovare la soluzione al problema: la soluzione si chiama Amore Vero. Proprio così, per guarire da questa sindrome Devid si deve innamorare veramente. E, mio caro Ramon, ho paura che il suo innamorato sia tu.

 

Spero di esserti stato di aiuto, e ti ricordo che quando tu voglia, in qualsiasi momento, io sarò sempre qui per te. Ora mi sono trovato anche un personal trainer che mi fa fare degli appositi esercizi di stretching anale, quindi non ci saranno più i problemi della volta scorsa.

 

 

Tuo
Epistamio”

 

 

Il punto, mio caro Devid, è che Ramon non si innamora mai, e questo dovresti saperlo. Come dovresti sapere dentro il tuo cuoricino che tutte le domande che poni hanno una chiara, precisa, semplice risposta: il bronzo, Devid, sono io!

Tuttavia tu mi chiedi certezze, e certezze ti darò. Potrei ripetere le infuocate parole che ci siamo detti, ma tu potresti pensare che io le abbia sentite da fuori.

Allora non mi resta che rivelare i segreti più intimi, quelli che nessun altro potrebbe conoscere. Da dove partiamo? Partiamo da me? Ok. Allora ti do una indicazione: Rasta.

Hai capito Devid? Ma siamo più espliciti suvvia. Ricordo il tuo sospiro emozionato quando hai scoperto che i miei peli del pube sono tutti intrecciati come i capelli di un rastafariano.

E cosa abbiamo fatto in quell’ora ininterrottamente? Non ho nessun problema a dire a tutti quanto hai goduto, ma soprattutto come hai goduto: cantando “E forza Italiaaaaaaa…” mentre ti schiacciavo i punti neri sulla schiena, tutti quei punti neri che disegnano la faccia di Bondi. Ma come hai fatto a farli venir fuori in quel modo? E non chiedermi come ho fatto a capirli: tra le tante cose, ho anche una laurea in braille.

Vedi mio caro Devid, ora il tuo cuoricino tumultuoso può mettersi in pace. Ha avuto le risposte che desiderava.

Ah, un ultimo, piccolo appunto: mi spiace tu sia rimasto deluso dal lazo, ma ti assicuro che propriamente eccitato raggiunge dimensioni ragguardevoli. Ovviamente, ci vuole qualcuno che ci sappia fare. E quel qualcuno non sei tu.

Un forte abbraccio!

 

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Riceviamo e pubblichiamo anche questo

 

A voi di Posta celere, oppure alla Signora, quella vera

Mio nome Erika, sto Roma (Due Ponti), ma vengo do Brasil.
L’ano scorso me nominavo Hernando, qua trovato casa, dottore che messo me due tette pagate una, dottor ha voluto solo due p…..i super, che hai capito me?

Perché te scrivo?
Io amigo de Ramon, più che amigo, ora no tengo alma… aspetta, aiuto da altro amigo mio.

Erika vuol dire che vede Ramon tanto sciupato, ieri si trascinava con una lattina di birra per la strada e quando ha visto Erika gli è saltato addosso impedendole di lavorare.

A me non me ne frega un c… di Ramon!
Dì a quello stronzo che se torna qua gli gonfio i connotati, la zona sua è n’altra!
Aria!

Er pidocchio

 

Risposta di DdP

Non avevo parole per la prima, figuratevi per la seconda lettera…

 

 

 

 

 

Risposta di Ramon

Carissimo Pidocchio,

mettiti in testa una cosa: la scommessa l’hai persa!!!! È inutile che ora provi a inventarti storie, che cerchi vanamente di screditarmi. Quello che da poco ti trovi a Roma in giro con la lattina di birra è quell’altro Brasiliano, quello che giocava a Milano.

Ed è inutile anche che incastri la povera Erika, che lei la conosciamo tutti, specialmente quel medico che dopo il primo “meraviglioso” p…..o si è trovato a dover bendare tutto il suo gentil organo completamente scarnificato dai denti da belva che c’ha la piccola.

Per cosa credi che la seconda tetta sia più piccola?

Te ti devi rassegnare: ti ho dimostrato che se tu vuoi averlo come me te li devi quadruplicare i tuoi 10 centimetri!!!!

Non ci provare più con queste storie, pensa invece a pagare il conto dalla “Matilda” che mi ha chiamato anche oggi e se non passi ha detto che l’operazione te la fa lei, ma di riduzione!

 

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Gentili Esperti

So che il mio problema è da cretini, me lo dicono tutte le mie amiche, ma proprio non riesco a superarlo. Mi blocco davanti al colore del… insomma il coso lì.

La prima volta è stata in macchina, insieme a un mio compagno di liceo. Era una domenica pomeriggio di settembre, c’era ancora luce, e lui voleva che lo toccassi un po’. Finché era coperto non ho fatto caso, poi alla vista mi sono spaventata per la trasformazione e sono scesa di corsa dalla macchina. Al mio ragazzo gli è preso un colpo, ci è rimasto male, come se avesse qualcosa che non andava. Io non sapevo cosa dire, potevo dire che mi faceva impressione, o peggio, schifo? Allora per convincerlo, gli ho detto che potevamo continuare a patto che io non vedessi niente. Abbiamo fatto un giro per ammazzare il tempo, poi al buio c’abbiamo dato dentro. Ma da allora non è cambiato niente. Con tutti i miei ragazzi è sempre la stessa storia, quel coso non voglio mai vederlo, sennò mi sento male.
Secondo voi mi passerà? Mi devo far vedere?

Azzurra

 

 

Risposta di Ramon

 

Carissima Azzurra,

tu soffri del famosissimo problema detto “Cecità sessuale”. Niente di grave, per carità. Il punto è che questo tuo difetto non ti permette di vedere volontariamente organi di misura inferiore ai 30cm. Questo non vuol dire che sei cieca, tu li vedi, ma il cervello manda una sensazione di disgusto al tuo cervello.

Di conseguenza, o continui a fare sesso in versione “braille” come fai adesso, oppure ti devi trovare un bel maschietto ben dotato.

Ah, se capiti a Roma stai distante da Er Pidocchio: parla tanto, e basta!

 

Risposta di DdP

 

Il tuo ragazzo c’ha forse un coso così al posto dell’attributo?

 

httpv://www.youtube.com/watch?v=v3uQSqYzlgY&feature=related

 

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Cara DdP,

visto che l’argomento forse non compete al tuo collega Ramon (almeno spero), ti parlerò delle stranezze di mio marito.

L’altro giorno, mettendo a posto nei cassetti una miriade di biancheria appena stirata, ho trovato un album tipo quelli per le foto; pensavo fossero le foto delle gite che ogni tanto ci facciamo coi ragazzi. Non hai idea della mia faccia quando ho visto di cosa si trattava.

Hai presente una specie di catalogo dei peli? Immagino di no.

Ebbene mio marito raccoglie e seleziona questi reperti, non so come e con chi lo fa, spero non sia una specie di raccolta alla Panini. Sono peli pubici o di ascella, siglati con delle iniziali (saranno i nomi). All’inizio ho temuto che mio marito fosse un maniaco, sai di quelli che si vedono in tivù, perciò non ho indagato presso di lui. Poi però mi sono accorta che c’ha pure un’agendina con numeri segreti. Ho chiamato uno di questi numeri e mi ha risposto una prostituta di Trionfale. La seconda invece stava a Centocelle. Mi sa che mio marito va a puttane oppure si fa dare questi ‘oggetti’ a pagamento.

Che devo fare? lo affronto o chiudo un occhio? In fondo lui è sempre stato un poco strano, ma collezionare peli (anche pubici) non è un reato.

Petronilla 44

 

Risposta di DdP

 

Collezionare peli pubici non è un reato, altrimenti le galere sarebbero ancor più zeppe, e io dovrei portare una miriade di lime ai miei amici… C’è chi colleziona indumenti intimi (pure usati), chi cadaveri (anche in senso solo metaforico). Questa dei peli non è neanche tanto originale, e qui ti voglio.

Ti sbagli infatti, cara Petronilla, se pensi che questo problema non riguardi Ramon.

Non solo ha una collezione di peli umani (pubici e d’ascella), ma se ne procura di continuo scambiandoli con quelli forniti dal suo parrucchiere-massaggiatore-estetista.

Ramon va matto per i biondini, e ha praticamente tutte le gamme di colore nel suo archivio, la cui classificazione sfiora il maniacale. Di ciascun reperto è indicato se si tratta di colorazione naturale o artificiale (già, alcuni si tingono pure là), lunghezza, morbidezza e perfino metodo e modo di estrazione-estirpazione (volontario o estorto con la forza, oppure prelevato all’infama; strappato con le dita, con la pinzetta, con le labbra, ecc.).

Pensa che una volta ha avuto l’ardire di chiedere a me dei peli ascellari perché aveva trovato un tizio albino che non mollava i suoi se in cambio non gli si davano quelli di una donna.

A quel tempo Ramon era a corto di donne, non come oggi che gli spuntano dai camerini, e io ovviamente l’ho mandato a digerire (oltretutto mi ero appena depilata, che potevo fare?).

Sai che ha fatto? ha tentato di spazzolare Léon senza avvertirmi, pensava di riuscire a spacciare il suo pelo per quello di un umano. Ho dovuto accompagnarlo al Pronto Soccorso, lì gli hanno depilato il braccio per mettergli dei punti di sutura. Ramon ha fatto inorridire l’infermiera perché ha voluto che fossero raccolti i suoi peli, diceva di non potersene separare.

Lo ha fatto la sera stessa senza ritegno, dimenticando il dolore dei morsi di Léon e brindando al completamento del primo album ‘nuances blonde’. Mancava infatti solo il biondo decolorato, in sostanza il bianco albino.

Se vi servono dei peli di gatto per la vostra collezione, passate pure da casa mia, Léon ama essere spazzolato dalla sua mamma, soprattutto se è in corso un wurstel party di Ramon, così almeno il gatto rimedia qualcosa di buono…

 

 

 

Risposta di Ramon

 

Cara Petronilla,

lascia tutto come sta, è solo un passatempo innocente.

Dama, a proposito, ti pregherei di riportarmi il catalogo e questa volta con tutti i reperti, non come l’altra volta che ti sei tenuta i peli di John Holmes e la raccolta completa dei peli pubici delle Spice Girls (e sì, le adora).

Grazie
Ramon

 

 

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2 Replies to “Nulla è come appare…”

  1. Ramon, devi sparare al cuore. Non sono i centimetri del tuo fucile che fanno la differenza. Dici che quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto. Vediamo se è vero. Raccogli il fucile, carica e spara.

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