Facebook l’assassino! – Autopsia dell’utente medio

 


I social network come Facebook, Twitter, Anobii, MySpace, hanno tagliato le gambe a molti forum, chat, la stessa SecondLife è praticamente scomparsa. Gestisco una community con più di ottomila iscritti, tutti appassionati di cucina (http://www.ilricettariodibianca.com) che poco prima dell’avvento modaiolo di Facebook contava una media di 24.000 visite mensili, da un po’ di tempo si è attestata ad una media di 19.000 visite. Tutto sommato mi ritengo fortunato, altri forum hanno subito colpi mortali ed hanno chiuso i battenti.

I social network hanno fatto vittime anche al di fuori del mondo digitale: il Censis, in una sua recente indagine, si è chiesto cosa facevano i 20 milioni ed oltre di utenti Facebook prima di venire assorbiti da questa community, in pratica si è chiesto: a cosa, queste persone, hanno tolto risorse e tempo?

Un brutto colpo lo hanno subito i quotidiani, ad esempio: chi leggeva un quotidiano almeno una volta alla settimana, passa dal 67% al 54,8%; ancora peggio per i lettori abituali (almeno tre volte alla settimana) che scendono dal 51% al 34,5%.

In linea di massima, il 42% di coloro che frequentano Facebook ha iniziato a leggere meno (quotidiani e libri), l’11% va meno al cinema, il 14% degli utenti telefona meno e quasi il 12% preferisce non scendere da casa e rimanere nel mondo virtuale piuttosto che incontrarsi dal vivo. Inquietante.

Una percentuale preoccupante riguarda invece quel 21% di utenti che, per stare su Facebook, trascura il lavoro e lo studio. Non è un caso che molte aziende stiano attivando dei sistemi (firewall) per impedire o limitare l’accesso ai social network e non possiamo dar loro tutti i torti.

Il Censis sfata anche il mito delle nuove amicizie, infatti il motivo più frequente (70%) delle iscrizioni dei giovani tra i 14 ed i 29 anni a Facebook, è per mantenere i contatti con gli amici. Solo 1,8% vuole usare Facebook per cercare una relazione intima, ma forse quest’ultima percentuale nella realtà è un po’ più alta e sconta il fatto che a questa domanda molte persone rispondono con una piccola bugia.

Una cosa che mi ha fatto sorridere è che la maggior parte degli utenti (14-29 anni) ha risposto che l’attività che predilige su Facebook è guardare cosa c’è nella bacheca degli amici, seguita, in modo molto ravvicinato, dallo scambio di messaggi personali.

Vi ho parlato degli utenti più numerosi (56,8%) ovvero quelli nella fascia di età tra i 14 e i 29 anni. Per curiosità aggiungo che il 18,3% ha tra i 30 ed i 64 anni, mentre l’1,5% oltre i 65. Eppure solo il 23% della popolazione italiana usa Facebook, mentre quasi il 40% non sa nemmeno che esista.

Tuttavia, a mio avviso, non è il caso di demonizzare i social network, se la maggior parte delle cose che girano in questi mondi virtuali è stupida è perché la maggior parte degli utenti, evidentemente, lo è; eppure questa stessa rivista, non esisterebbe se non fossi approdato qualche tempo fa su Facebook e se, tramite esso, non avessi conosciuto Juan, Alessandro, Alan, Gamy e Tinos (Raffaele già lo conoscevo).

Come sempre è necessario comprendere che il male del web non è il web in sé, ma l’uso che se ne fa. D’altra parte ancora non esiste una legge che vieti a idioti e mentecatti di possedere un computer: se li troviamo fuori a una discoteca a sniffare cocaina o a prendersi a botte allo stadio, non possiamo evitare di trovarceli tra i piedi anche qui sul web.

Quello che sfugge ai più, ma non ai pochi (non voglio essere pleonastico, ma invito a una più attenta riflessione) è che Internet ha le sue regole e ha i suoi mezzi per ottenere consenso e informazioni e sono regole e mezzi diversi da quelli che i più sono abituati a usare. I politici italiani si preoccupano di mettere il bavaglio al web, la maggior parte di loro non sa precisamente che cosa sia, come funzioni e chi lo usa, semplicemente replica ciò che fa con i mezzi tradizionali di comunicazione. Ad esempio, nella migliore delle ipotesi, apre un blog, che non gestisce personalmente, e incolla le interviste che rilascia sulla carta stampata oppure non ha alcuna interazione con eventuali commenti e altri blogger. Però questi più salgono in cattedra, legiferano, chiacchierano, accusano, intimano.

Molti pensano che Obama abbia vinto le elezioni prima online e poi nel mondo cosiddetto reale. La verità è che dietro al successo mediatico del presidente americano, c’è uno staff di esperti, i quali hanno saputo gestire e adoperare al meglio lo strumento Internet (in particolare Youtube). La differenza sostanziale è che non hanno portato le metodologie del “vecchio mondo” (e non è un riferimento all’Europa, ma al mondo al di fuori del web) nel mondo del web, ma hanno utilizzato i nuovi strumenti offerti da questo nuovo modo di comunicare. Vincendo.

Massimo Petrucci
Seguimi
Latest posts by Massimo Petrucci (see all)

33 Replies to “Facebook l’assassino! – Autopsia dell’utente medio”

  1. Ho quasi 52 anni e la mia è un'età generalmente non più a rischio dipendenze, sempre fuggite come la peste perchè ritenute una riduzione di autonomia di pensiero e ragionamento Quindi non sono una computer-addicted. Ho deciso l'ingresso in FB non per frequentare un luogo virtuale,bensì uno spazio di confronto di idee ed iniziative, come anche di informazione "non addestrata". Sono cresciuta in un'epoca in cui si insegnava a pensare con la propria testa, ad analizzare forme e contenuti dei media, per poi farsi un'idea propria. C'era fermento di idee,ricerca di innovazione, di conquiste sociali. Con tutti i rischi e le estremizzazioni fuorvianti che, sempre, in periodi culturalmente vivi, si presentano. Ma non voglio uscire dal seminato. In breve la rete non mi ha tolto, ma mi ha arricchito. O ho saputo trarre da essa arricchimento. Se ho cali nella lettura, ciò avviene solo ed esclusivamente in periodi di stress personali, in cui il calo avviene anche nell'attività in internet. Grazie per questa nuova opportunità di confronto !

  2. Articolo interessante caro Massimo. Per quanto riguarda me la lettura non ha subito contraccolpi, semmai forse un poco la scrittura (ma non così tanto). Una cosa si l'ha proprio annichilita: la TV (che già non guardavo molto in realtà visto lo spessore…).
    Quindi a parte gli amici vecchi ritrovati, quelli nuovi che non avrei mai conosciuto, quelli che ho avuto il piacere di incontrare di persona, le bellissime tracce scambiate a 360 gradi…direi che non mi sembra tempo buttato se gestito con "oculatezza".
    A presto
    Mao

  3. La tua analisi è esatta , Massimo e la condivido pienamente. Personalmente penso che Fb sia un mezzo di comunicazione efficace e veloce che permette di condividere con gli altri idee, stati d'animo , notizie e quant'altro. E' l'uso o l'abuso che se ne fa che può provocare danni e conseguenze. Certo, sicuramente ha tolto del tempo ad altre attività, ma sinceramente credo che chi ama la lettura, nn vi rinuncerebbe mai per fb. Per quanto mi riguarda, grazie a fb, ho ritrovato vecchi amici e persone che avevo perdute, grazie a fb sono in contatto con i miei alunni e ho modo di conoscerli meglio, grazie a fb ho avuto il modo di prendere parte a iniziative come queste. Quindi, benvenuto fb!

  4. Molto interessante la tua analisi Massimo. Sono su Fb da un anno e mezzo e proprio Fb è stato il tramite per conoscervi, per aggiornarmi, per apprendere nuove sfaccettature di un cubo che riuscivo a vedere solo da tre lati…I lati che vedono in tanti. Ora non si tratta di salvare o demonizzare il mezzo ma di capirne le vere potenzialità e farle nostre, con l'aiuto reciproco di persone come te, che sanno vedere oltre…Comunque di tempo me ne ha tolto ed ahimè, ora leggo meno.

    1. Facebook ruba il tempo. Ma non ha la capacità di rubare la qualità del tempo, quella dipende da noi, dipende da ciò che cediamo come contropartita all'uso dello strumento. Comprendere però il potenziale positivo di Facebook ed usarlo a nostro vantaggio è il prodotto comprato col tempo speso e, in questo caso, il gioco vale molto più della candela.

  5. fb mi piace xché è un modo semplice x tenermi in contatto con vecchi e nuovi amici. ho ritrovato parenti americani con cui non avevo + contatti. non ha cambiato di molto le mie abitudini. continuo a leggere come e più di prima. non guardo la tv tanto quanto non la guardavo prima di fb. continuo a fare tt quello che facevo prima… cori e volontariato compreso. lavorando al pc per le traduzioni, apro fb x una parentesi piacevole e divertente e devo dire che spesso mi porta ad approfondire argomenti.

  6. Concordo con Raffaele
    questo hobby speciale lascia il segno in ognuno di noi…lo stesso segno che può lasciare un videogioco nella testa di un bambino.
    E' una sorta di piacevole assuefazione pari ad un bagno caldo o ad un massaggio rigenerante…dà la sensazione di non essere soli, di creare una sorta di legame con l'universo.
    Però i rischi da dipendenza virtuale ci sono…lo sanno bene in Cina dove migliaia di giovani rinunciano ad uscire per trascorrere tutta la giornata insieme al loro PC.
    Del resto chi non lo fa …non può capire…ma noi educatori abbiamo l'obbligo di somministrarlo in piccole dosi dimostrandone l'utilità intellettuale.
    Per il resto credo che la dimensione sociale andrebbe ricercata nella realtà più che nel Web
    Annalisa

  7. Ciao Massimo
    Per prima cosa io sono daccordo con te,ma nel mio caso facebook non ha interferito con le mie abitudini,perchè per particolari circostanze,solo in due giorni alla settimana posso utilizarlo.Tuttavia nn posso negare che a volte,in particolar modo quando ho poco tempo a disposizione,scelgo di andare su facebook.Devi sapere che io sono un grande appassionato di fantasy e vivendo in montagna ho molti posti a disposizione per rilassarmi e non mi negherei mai il privileggio di uscire in una bella giornata e sdraiarmi comodamente sotto un albero in un boschetto e leggere un bel libro indipendentemente dal suo genere che sia fantasy,giallo o altro.in conclusione mi sento di affermare che facebook non ha influenzato molto le mie vecchie abitudini,anzi in alcuni casi mi ha anche aiutato a coltivare la mia passione dandomi la possibilità di conoscere persone che come me sono convinte che sia"molto meglio un libro"

  8. tutto bello, tutto giusto il web?
    Massimo ha già sottolineato quello che non va.
    Si stanno manifestando delle vere e proprie patologie da abuso di web.
    Ne parlerò in una prossima puntata del mia Rubrica "…. servita al sangue"
    Credo che occorre ragionare anche su questo.

  9. il tempo l'ho sottratto alla televisione, quindi non ho perso nulla, la lettura resta comunque il mio passatempo preferito, facebook e' solo un modo di scambiare opinioni

  10. Personalmente mi sento stimolata dai social network, la conoscenza di persone e idee diverse mi aiuta ad allargare i miei orizzonti. Amavo ed amo leggere e, al contrario, ho trovato, nel confronto con altri, lo sprone ad interessarmi ad argomenti nuovi.

  11. Forse ho avuto il primo pd in Sardegna nel 1980, c’era il cpm, antenato di window, quello di excell si chimava super calc, ma faceva solo le 4 operazioni e la radice quadrata, per cui per un tecnico come me continuava a vivere ancora il glorioso regolo calcolatore, ma imparai autodiatticamente anche il basic, la lingua del futuro, diceva una pubblicità dell’epoca. Arrivarono le soffisticazioni e le curiosità aumentarono, ma la gioia del primo intranet aziendale era indescrivibile, praticamente mi pareva d’avere la vita dell’azienda tutta a mia disposizione in tempo reale, per non parlare poi dei collegamenti con le banche dati a Palo Alto in California, oppure ad Osaka in Giappone. una meraviglia senza uguali in tempi in cui anche il fax non era così diffusa e per avere una situazione da Milano o da Catania ci passavano a volte settimane. se intranet fu una sorpresa professionale internet fu privatamente parlando un vero ..ORGASMO… Ricordo nel primo forum che ho frequentato la prima risposta ad un mio intervento; una donna rispose al mio intervento scrivendo “Bravo Tore, nel mondo debbono esistere persone e non uomini e donne, maschi o femmine, bone o boni, fighe e fighi”. Improvvisamente mi sentii una positività addosso che onestamente non immaginavo, anche perchè ero stato sempre la stessa persona con tutti in ogni momento. Nei forum e in alcuni blog (pochi quest’ultimi) ho parlato oprattutto di politica, di comportamenti e rapporti sociali, di energia e di problematiche di consumatori. Ora c’è facebook ed è l’apoteosi della comunicazione, confesso che ne subisco il fascino discreto, a volte sogno una gran festa dove intorno ad una tavola imbandita scambio idee ed ammiro tutti gli oltre 500 tra amici ed amiche, un sogno difficilmente realizzabile. Mi chiedo però a volte se ciò non sia la conseguenza di quello che sono sempre stato nella realtà quotidiana: allegrone, chiaccherone, portato al dialogo, al confronto e alla socializzazione. A me le file alle casse dei supermarket, oppure in banca o alle poste fanno …un baffo, anzi è un piacere immenso attacare bottone e dialogare tra sorrisi, storielle e petegolezzi mentre scorrono i numeri

  12. Non so se sono un caso particolare o meno, ho forse avuto uno dei primi pc in Sardegna, era l’anno 1980, non aveva disco fisso,l’antenato di window si chiamava CPM, al posto di Excel c’era un foglietto elettronico che faceva solo le 4 operazioni ed estraeva le radici quadrate, poca cosa per il lavoro di un tecnico petrolchimico abituato al regolo calcolatore, così ho imparato da autodidatta a programmare in basic, una pubblicità diceva “la lingua del futuro…” dimenticandosi d’aggiungere un “prossimo” perchè dopo un anno era superato. Poi è arrivo l’intranet aziendale per collegarsi con banche dati e vedere una sorta di bibblioteca senza uguali, in tempo reale sapevamo tutto di cose che prima impieghevamo mesi. Infine internet e la bellezza dei forum e dei blog: parlavo di tutto, di politica, di libri letti, di sport, di tutto del possibile ed immaginabile… era un confronto di opinioni con persone con esperienze e mo d’intendere la vita e di pensare, a volte diversa, più spesso simile, quasi a confermare il detto che tutto il mondo è paese. Da oltre un anno c’è facebook, inizialmente ero fortemente scettico, rifitavo gli inviti di una carissimo amico ad iscrivermi, sembrava un sorta negativa di grande fratello dove tutti sapevano di tutto. Il mio amico insisteva perchè essendo io il fac totum di un circolo PD della mia città era impossibile che non amassi i modi moderni di comunicazione. Successe così che mi iscrissi, così incontrai in questo social forum …il fascino discreto di tanti amici e di tante amiche di ogni angolo del paese, ho amici in ogni angolo d’Italia, il mio tema preferito è ovviamente la politica e la cultura, ma detto tra noi non rifiuto nessun argomento, come pure …piacevolmente subisco il fascino discreto di qualche amica. A volte rifletto dentro me e mi chiedo se fb non sia la forma virtuale del mio modo di esistere reale, da sempre portato al dialogo, alle chiacchere, al socializzare in ogni momento. per dirla tutta a me le file alle poste o in ogni ufficio non danno alcun fastidio, amo la gente, voglio bene alle persone, per cui queste occasioni di socializzazione “selvaggia” le adoro.

    1. Tore, come darti torno? Ho amato i computer dal momento in cui ho potuto permettermene uno, a dire il vero a permetterselo fu mio padre che mi regalo (con non pochi sacrifici) un magnifico Commodore 64 (38911 byte ovvero una memoria da 0,038 Mb!!!). Imparai a programmare in BASIC e dopo un paio di anni, avevo venduto il mio primo software. Ma, all'epoca, il PC era un modo privato, personale: c'ero io e c'era lui, basta. La stampante, paradossalmente, fu il primo modo di "condividere" qualcosa del computer: si poteva stampare una lettera e darla da leggere a qualcuno, magari usando un font particolarmente bello. Rimaneva comunque un modo privato. Quando interfacciai il mio modem a 2400 bps con un BBS americana, per me fu come fare il primo passo sulla Luna! Mi sentii una specie di Armstrong! Che emozione…
      Oggi il web unisce e permette lo scambio d'informazioni ad una velocità fino ad ora impensabile. Continuo a sviluppare software (per il web in particolare) e se mi blocco, vado su un forum e, quasi sempre, trovo la soluzione. Prima dovevo sudare sette camice tra manuali ed intuizioni (e notti insonni).

      Anche io, come te, adoro questo modo di mettersi in contatto con altre persone, perché così è possibile creare nuove cose, nuove iniziative. Internet è uno strumento favoloso e potente, che troppo spesso è o demonizzato o sprecato.

      Grazie per il tuo commento.

    2. Bella la riflessione se fb non sia lo specchio virtuale del tuo modo di essere…Forse in te i due mondi paralleli coincidono, così credo avvenga per me. Ma pensa in quanti sublimano nel virtuale rapporti che non hanno coraggio di intraprendere de visu, quanti si inoltrano nell'esprimere se stessi e le proprie idee con una libertà sconosciuta nel quotidiano a tre dimensioni…per alcuni sarà liberatorio, per altri una gabbia senza uscita. Diceva Shakespeare che ci sono più cose fra cielo e terra…

  13. Come sempre preciso ed esaustivo negli argomenti.Molto interessante il tuo articolo e da spunto per chi legge alla riflessione.Prima di usare fb,(sette mesi circa) quasi non sapevo di cosa si trattasse,non sapendo neanche usare il pc.Ho iniziato per distrarmi un po',per gioco.Oggi posso dire che ,per me,è uno strumento per arricchire le mie conoscenze,scegliendo i contatti che mi sembrano più interessanti.Vi seguo molto,anche se,non ho il tempo per commentare tutto e,a proposito di tempo,quello dedicato a fb,lo rubo ai programmi televisivi serali.Ne vale la pena.Ciao Massimo.P.S.Le mie letture non ne risentono,il tempo per i libri lo trovo sempre.

    1. La TV è uno strumento passivo. Va bene di tanto in tanto, magari con un film o una trasmissione intelligente (sempre più rare).
      Il tempo per la lettura… da quando c'è FB e "Molto meglio un libro" si è fatto sempre più piccolo, ma non che sia diminuito, ma non basta più! Ho una lista di libri che vorrei leggere che aumenta quasi di giorno in giorno! Ma ben vengano!

  14. Da quando a causa della malattia, sono bloccata a casa, FB mi ha aiutata a mantenermi "viva" potendo comunicare con tantissime persone. Questo non toglie che le mie vecchie abitudine sono rimaste: leggere libri, giornali, telefonare etc…

  15. Attraverso FB ho ripreso i miei contatti con l'Italia, coi miei vecchi amici, ne ho aggiunti di nuovi, ho ripreso a interessarmi di politica, scambiio pareri su musica librie film. Non ho abbandonato la lettura, ma parlo di più delle cose che leggo e trovo divertente leggere i giornali con altre persone. Qualche volta traduco articoli per i miei amici e ho aperto un dialogo con persone di tutte le età. La mia vita di cassalinga si è arricchita. Molto.

  16. L'articolo è interessante.
    Ci sarebbe da approfondire all'infinito su un tema così complesso, anche perché non solo qui si sono toccate varie sfaccettature della questione "social network", ma il discorso si è poi ampliato a tutto il web… è vero che l'uso di questi strumenti "virtuali" inficia la vita quotidiana nel bene o nel male, ma è anche vero che sempre questi strumenti virtuali, sono in primis un "prodotto" della vita quotidiana…
    Dal mio puntino di vista Il virtuale (social network compreso) rispecchia, fa emergere e probabilmente spesso amplifica fortemente, quello che ci circonda nel quotidiano.

  17. Interessante ciò che hai scritto. Personalmente, da quando uso fb ho più polvere sui mobili ma sto meglio di prima perchè mi tiene informata e ciò dipende dalle amicizie che accetti…forse tengo la tv più spenta.
    Il mio motto è: Facebook fa bene se lo usi bene. Ciao e grazie. Giovanna

  18. … nel caso specifico FB, oltre che permettermi in un attimo di entrare in contatto con più persone (ottimizzando il mio tempo sempre risicato), mi consente di conoscere notizie che, il più delle volte, passano inosservate dalla lettura dei quotidiani; oltre a ciò, ha rinnovato in me la voglia di leggere il cartaceo, proprio per degli spunti/suggerimenti che ho trovato… e sto ricominciando a scrivere (che non è poco!)… ovviamente, c'è anche un sano "cazzeggio" (passatemi il termine), o pensieri leggeri… non tutto deve essere sempre serio o serioso… una cosa che non mi piace (qui, come altrove) è l'uso che taluni/e ne fanno, quasi fosse un'agenzia per "cuori solitari" (o presunti tali)… ma questi sono gli inevitabili rischi in cui si può incorrere quando si decide di "mettersi in vetrina" su un social network… 🙂

  19. Non ho mai smesso di leggere ed i libri sono e saranno sempre le mie priorità, x quanto non disdegni il pc. L'uso che ne faccio è di tipo informativo o divulgativo, x ciò che riguarda gli animali! Sono un'animalista convinta ma anche una grande lettrice!!! Ciao Massimo! Anche io leggo volentieri i tuoi articoli!!!

  20. personalmente ho rgistrato un incremento di lettura di libri nell’ulytimo anno e mezzo e contemporaneamente ho iniziato una buona frequentazione di f.b. ma non tanto per recuoperare notizie quanto per scambiare commenti e riflessioni spicciole sul quotidiano. non vedo contraddizione tra le due cose ma forse dipende dalla prospettiva con cui si usa fb!

  21. di certo fb non ha tolto tempo ai libri, sono il mio rifugio, il mio "stare bene sapendo di avere un libro che mi piace da leggere". Fb ha tolto tempo alla casa, alle telefonate, allo stare con gli altri (ma ci sono sempre stata poco).

  22. Bravo Massimo, il tuo articolo mi è piaciuto molto, e hai ragione non bisogna demonizzare il web ma l'uso che se ne fa. Io ho oltre 60 anni, lavoro tutto il giorno e collegarmi un'ora la sera mi rilassa molto. Trovo amicizie virtuali e anche amicizie della mia vita di tutti i giorni, con le quali a volte per mancanza di tempo non è possibile sentirci durante il giorno , mi diverte molto anche chattare con loro. Ho ritrovato vecchi amici che avevo perso di vista e parenti che vivono lontano, si sono riallaciati i rapporti con molte persone. Non possiamo cxertamnte impedire agli ibvecilli di coillegarsi, ma bsta come del resto la maggior parte di noi fa nella vita, ignorarli

  23. Molto intressante!
    E' strano come non ci si soffermi mai sul mondo che si apre dietro un gesto semplice, come quello di accendere il computer ed entrare in FB.
    Ottima analisi.

    1. Effettivamente molte delle cose che facciamo rientrano quasi in gesti automatici e finiamo per prestare loro poca attenzione. Qualche volta quest'atteggiamento genera una fiducia mal posta, penso ad esempio alle pubblicità ed agli automatismi con i quali scegliamo un prodotto piuttosto che un altro.
      Così sui social network si finisce per condividere aspetti della nostra vita senza riflettere molto sulle eventuali conseguenze.

      1. Come sempre molto attento e preciso,Massimo!E' sempre interessante e stimolante leggerti!

        1. Ne sono felice, Patti. 🙂
          Grazie a te che continui a leggere i miei articoli.

          LetterMagazine ha bisogno di tutti voi, è un prodotto nuovo, aiutateci alla sua diffusione condividendo ciò che vi piace.

Rispondi a lettermagazine Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *