Relazione Io-Tu

 

di Margherita Merone

Io-Tu

 

Dopo un articolo che riguardava la filosofia della persona e la relazione Io-Tu secondo il teologo Romano Guardini, ho in seguito letto alcune delle opere citate; mi sono resa conto, però, che fare una sintesi del suo pensiero non è semplice, essendo la speculazione corposa e a tratti alquanto complicata. Ci soffermiamo tuttavia su alcuni aspetti salienti.

L’autore fa notare che spesso nella riflessione abituale si sovrappongono tre termini che in realtà sono tra di loro molto diversi, ovvero soggetto, individuo e persona. La persona è certamente sia soggetto che individuo, ma è molto di più sia dell’uno che dell’altro: è un’individualità vivente capace di auto-delimitarsi e auto-affermarsi. Ha una propria identità e un centro che è la sua interiorità capace di rapportarsi con tutto ciò che è esterno attraverso la percezione sensibile; si realizza in questo modo una circolarità tra il mondo esterno e quello interno.

La persona è personalità determinata dallo spirito che assume nell’uomo una posizione peculiare, è infatti grazie ad esso che l’uomo ha la capacità di trascendere la realtà – l’uomo, dunque, è un soggetto spirituale. È capace di attuare il proprio essere e proprio perché la persona non è oggetto, ma soggetto, sempre seguendo il pensiero dell’autore, è difficile manipolarla e pur se finita ha in sé la parte spirituale che è qualcosa di infinito, di assoluto. Ogni persona è un “Io”, non esiste persona che non sia un “io” e questo implica la capacità di disporre di se stessi, di determinare il proprio agire, di essere autonomi, di possedere se stessi; qualsiasi atto compiuto ricade sotto la propria responsabilità.

La persona è caratterizzata dall’autonomia, dalla capacità di conoscenza e autoconoscenza che è ben diversa dalla percezione animale; è inoltre in grado di creare un confronto tra l’io e l’oggetto, può elaborare le varie percezioni, emettere giudizi, capirne il senso. La persona si realizza nella libera volontà, nell’atto libero volitivo che non è come negli animali impulso all’autoconservazione, ma è autonomia di decisione, capacità di assumere una determinata posizione se chiamato in causa e soprattutto di saper valutare una situazione eticamente. L’uomo può decidere per il bene o meno, ma Romano Guardini in Etica sottolinea che «senza il bene la persona non può essere assolutamente. Il rapporto con il bene, come quello con la verità, è la forma essenziale della sua esistenza e del suo comportamento». Questa decisione per il bene è personale in quanto è certo che nessuno può volere il bene al posto mio; da questo viene alla luce il comportamento morale, dunque la responsabilità. Ogni azione scaturisce da una decisione propria, non da quella di un altro, ciascuno si assume la responsabilità del proprio agire.

Con l’attività creativa la persona si può esprimere al massimo perché scaturisce dal suo spirito. Non si parla di produzione, ma di creazione – dietro ogni opera dell’uomo si nasconde la sua interiorità. La speculazione si amplia e il teologo in Mondo e persona fa notare che la persona in senso proprio non è un che cosa, ma un Io in grado di auto-appartenersi, «che sussiste in sé e dispone di se stesso. […] L’uomo sta in se stesso e le sue azioni derivano dall’iniziativa e cioè da un inizio o principio suo proprio», e l’io che appartiene ad ogni persona è unico e irripetibile.

L’uomo appartiene a se stesso, ma nello stesso tempo vive in relazione con gli altri, così si crea un rapporto particolare, una relazione interpersonale perché l’Io della prima persona si rivolge all’io dell’altra persona che ha di fronte come al “Tu”, che a sua volta è un Io che vede nell’altro io un Tu. Lo stabilirsi della relazione Io-Tu è possibile solo tra persone ed è importante per l’attuazione della persona e questo perché come l’autore sostiene in Eticaio-tu creazioni è proprio «nell’instaurare una relazione con un altro “Io” che l’ “Io“ attua in assoluto il proprio “essere Io”», inoltre, «tutti i rapporti propriamente umani si fondano sul fatto che in essi non sono messi in relazione due oggetti o due esseri viventi, ma un “Io” e un altro “Io”», pertanto, non si possono fare paragoni con la relazione che esiste tra gli animali che accade per repulsione o attrazione reciproca. L’io di ogni persona si manifesta nella relazione con il tu, infatti, Guardini afferma con fermezza che quando si parla di rapporto Io-Tu si deve superare la logica di soggetto-oggetto, perché se vediamo l’altro come un oggetto e non come un centro autonomo che ha un io, non si potrà mai vedere in lui un tu. Così se l’io si relaziona con un altro io, quell’io diventa per lui un tu e non un oggetto; in questo modo «l’io può finalmente disvelarsi e apparire così come veramente è, cioè la realtà unica e irripetibile che appartiene a sé, non come tesoro geloso, ma come dono per il suo tu». Si comprende bene come il Tu sia l’unica possibilità per l’Io di manifestarsi, ma è bene precisare che questo può avvenire solamente quando non si stabilisce la relazione secondo il rapporto tra soggetto e oggetto.

Un altro aspetto fondamentale è il muoversi dell’io verso il tu come un cammino che lo porta a mostrargli la propria interiorità. Questo può accadere quando c’è reciprocità e non chiusura, perché è anche vero che la persona, che può decidere autonomamente come comportarsi, si chiuda in se stessa e rifiuti la chiamata, decida di rimanere oggetto per l’altro piuttosto che un tu. Una volta iniziata la relazione può anche succedere che poco dopo si interrompa, o si rovini, dobbiamo essere aperti a tutte le possibilità; l’interlocutore può decidere di porre fine alla relazione nel momento stesso in cui vorremmo farla nascere. Certamente le relazioni trovano fondamento nella fiducia, nel rispetto, nella fedeltà, nell’affetto sincero, ma anche fondate su questi presupposti la certezza che durino a lungo non c’è mai.

Nel mondo contemporaneo la relazione, che come abbiamo visto porta all’attuazione della persona, alla pienezza di sé, non gode di grande considerazione, questo perché non pensiamo più che l’altro sia importante per comprendere noi stessi. Tanti sono spaventati per il fatto che la relazione io e tuIo-Tu implica da parte di entrambi serietà, rispetto, disponibilità, soprattutto dialogo, che deve essere continuo per diventare col tempo comunione di vita, amicizia, o amore concreto. Tutti viviamo relazioni che spesso durano il tempo di un incrocio di sguardi, o di un saluto, di un viaggio o di una serata soltanto, ma ci sono anche relazioni che durano per tutta la vita e che producono opere che rimangono per sempre, questo perché l’Io e il Tu non possono esistere separatamente.     

 

 

Gamy Moore
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