Scoop by Scop (Novella 2012 – Aut aut)

 

cuore libero 

 

Casa di Cla’, stanza degli ospiti

 

Stesi sul letto uno accanto all’altro, i soli slip addosso, Cla’ e Ramon si godono il fresco del ventilatore a pale.

 

Ramon – Se non fosse che è proprio indispensabile, quel coso lassù mi inquieta…

 

 

– Paura che caschi?

 

– Già, meglio distrarsi… (e si sistema su un fianco)

 

 

Si trova facilmente che fare…

Ramon passa in rassegna con le dita i contorni del corpo del suo amato, indugiando sui capezzoli e intorno all’ombelico. Cla’, gli occhi socchiusi, si lascia accarezzare, poi afferra la mano di Ramon e se la porta alle labbra, sfiorandola delicatamente.

 

 

Ramon – Com’è stato?

 

 

Cla’ apre dolcemente le palpebre, prendendo a guardarlo con la coda dell’occhio.

La mano di Ramon scivola di nuovo giù, stavolta in basso.

Una lieve scossa attraversa i lineamenti di Cla’ mentre Ramon insinua la sua mano all’interno dei boxer.

Ramon resta a spiare avidamente ogni variazione su quel volto, pago del suo saper assolvere alla richiesta di piacere che sembra scaturire da quelle labbra dischiuse.

 

 

Con Rei… baciarlo…

 

 

Cla’ (l’aria furbetta) gli lancia un’occhiata e non risponde subito, avendo colto un guizzo di gelosia nello sguardo di Ramon.

Poi chiude gli occhi per non ridere, li riapre e osservando il soffitto

 

– Lo dovevo fare prima sai, ci sa fare con la lingua…

 

Gli rivolge quindi lo sguardo.

 

 

Ramon lo fissa tra il curioso e il preoccupato, continuando ad accarezzarlo sul Gigio.

– Più di me?

 

 

 

(suadente) – Nooo. Tu sei… (e lo spinge a venirgli addosso)

 

 

Ramon non se lo fa ripetere, si adagia su di lui.mani intrecciate

 

Le loro parti intime sfregano le une sulle altre attraverso la stoffa.

 

Quando i loro visi sono vicini al punto di sfiorarsi, occhi negli occhi, Cla’ prende a sfiorargli la punta del naso con la sua, poi accosta le sue labbra a cercare il contatto con quelle di Ramon.

 

Un contatto, una serie di contatti, sfioramenti delicati che si susseguono per intensità senza peraltro trasformarsi in un bacio vero e proprio.

 

Per una volta Ramon non parte in quarta, lo asseconda lentamente: resta lì a cercare con dolcezza questi contatti ripetuti e a goderne come se quel ragazzone fosse lì con lui come la prima volta.

 

Pago di questa attività preliminare, Cla’ si lancia in un inseguimento dei suoi impulsi e si abbandona con Ramon a un bacio ancor più lungo e intenso di quello dedicato a Rei.

 

Minuti pieni e interminabili.

Staccandosi Ramon emette un gemito e si abbandona sul cuscino

 

– Tu mi farai impazzire, Cla’!

 

 

 

– Amore mio tu sei già pazzo…

 

 

– Di te. È così.

 

 

 

Cla’ gli sfrega le dita sotto il mento, come se stesse circuendo un gatto.

 

 

Cla’ – E a te invece?

 

 

– Cosa?

 

– Drudy…

 

 

 

– Ehhh!… (pausa)

ping pongPerò non vale, sempre a me quelli coi baffi… Ti ricordi Nick?

 

 

Cla’ scoppia a ridere, riandando con la memoria al torneo di tennis-tavolo.

 

 

 

(cambiando tono) – Ridi te, sai…Tu non hai di questi problemi, sei abituato…

(pausa)

Cosa avete fatto poi?

 

 

Clarence afferra l’allusione e glissa abilmente una risposta diretta.

 

– Non roviniamo tutto…

 

 

E rovesciandosi su di lui fa scivolare arditamente la testa verso il basso.

 

 

Ramon – Aspetta!

 

Cla’ solleva lo sguardo.

 

 

– Mettiamoci in piedi, vuoi?…

 

 

Ramon lo spinge a ridistendersi sul dorso e gli sfila i boxer, poi procede a liberarsi dei suoi slip.

 

 

Cla’ – Vieni sopra, di spalle

 

 

Ramon non se lo fa ripetere, si stende su di lui.

Mani ancorate saldamente ai fianchi di Cla’, quest’ultimo prende a lavorare sul Gigio di Ramon. Ramon avverte il cambiamento di stato anche del suo compagno e cerca con difficoltà di insinuare le mani

 

Ramon (sospirando) – Anch’io…

 

 

Cla’ – Alzati!

 

 

Ramon balza in piedi come un felino, Cla’ lo cinge e riprende a lavorarlo; anche Ramon ha campo libero e può operare alle sue spalle.

Ma ormai Ramon ha preso la tangente ed è più avanti sulla via del godimento.

Pressato d’ambo le parti, l’eccitazione si rivela nei suoi sì che si susseguono a ritmo concitato

 

 

– Devo venire, Cla’!

 

 

Cla’ continua a smanettarlo.

 

Ramon – I fazzoletti!

  

kleenexCla’ lancia un’occhiata al comodino

– Troppo lontani!

 

 

– Maaa…

 

– Fa niente!

 

 

– Ma ti ver…rò  sìììì… in manoooooo…

 

– Eh!!!

 

 

 

 

– Ahhhhhhhhhhhhh!

 

 

Cla’ è costretto a tenerlo ben stretto e bloccato mentre Ramon è scosso dai sussulti, fino a che il respiro e il battito tornano più regolari.

 

 

 

Ramon – Gesù!

 

 

Il Gigio ancora fra le mani di Cla’, Ramon continua con le braccia all’indietro a tenersi stretto a lui, indugiando in quel contatto.

 

 

Cla’ – Devo andare in bagno, amore…

 

– Già.

 

 

Cla’ si divincola dolcemente e si allontana, mentre Ramon si lascia cadere sul letto esausto. esausto

 

Dopo poco Cla’ riappare nella stanza.

 

– Che terribile spreco, direbbe Igor…

 

 

 

(Ramon, sorridendo) – Di più se fosse stato il tuo…

(pausa)

 

A proposito, me ne daresti un po’?

Sto in crisi ipoglicemica…

 

 

Cla’ si siede accanto a lui e gli dà un buffetto, prima di sparargli a raffica una serie di baci e morsi che finisce in un secondo round volto alla parità…

 

 

 

Per strada, il giorno seguente

 

 

– A te che ha detto, Paolè?

 

 

– Che mi ha detto…

Perché non te l’ha detto lui?

 

 

– No, non ha voluto dire niente. E non c’è verso di cavargli qualcosa.

E io mi rodo…

 

Paoletta lo guarda e non risponde.

 

 

Ramon cambia espressione, si fa torvo.

– Mo’ pure tu fai la gnorri? Allora chissà che ha combinato…

Tu lo sai e non me lo vuoi dire.

 

– Io?

No no…

 

 

– E allora dimmi che t’ha detto!

 

tacere– Se non te lo ha detto è evidente che non voleva fartelo sapere.

 

 

(deciso) – Ora se non me lo dici le prendi.

(Ramon le fa la faccia brutta)

 

 

Paolè lo guarda di sbieco.

(borbottando) – Ma vedi se uno non può tenersi un segreto…

 

– Non con me, sputa!

E muoviti!

 

 

– Prometti che non fai la spia, che poi Cla’ si arrabbia con me?

 

Ramon si mette la mano sul cuore

– Promesso.

 

 

– Ha detto che lo ha ‘solo’ baciato.

 

 

– Lui.

E Tommy?

 

– E io che ne so… cioè ha detto che lui haaaa… ha fatto in modo di non fare sciocchezze. Sì insomma qualcosa del genere…

 

 

Ramon – Allora vedi che c’è dell’altro…

 

 

 

 

– Secondo me tu vedi cose che non esistono.

 

 

– Il mio istinto mi dice che quei due non me la contano giusta… che Cla’ non me la conta giusta… Insomma non puoi fare in modo di indagare?

 

– Mi dici di grazia che dovrei fare?

 

 

– Paolè tutto devo insegnarti?

Lavoratelo per bene, estorcigli la verità.

 

 

– Perché secondo te confessa mentre sta sco…

 

 

 

– Beh fai tu! Ma fai in modo di scoprirlo… Qua esco matto!

 

 

(ridendo) – Non ti facevo così geloso…

 

  

– Cos’è, una battuta?

 

 

 

Arrivati sotto lo studio di Cla’, Ramon con la sacca della palestra al braccio fa per mollarle un bacio al volo.

 

 

– Mi raccomando Paolè, datti da fare…

  

magnolia bianca
– Cercherò di farlo confessare mentre scegliamo le magnolie…

Sicuro che non vuoi venire con noi?

 

 

– No, a me le mignotte non mi piacciono.

 

 

(ridendo) – Le mignotte e’ mammete…

Lei alza gli occhi al cielo e lo saluta.

 

 

Al citofono

 

 

Pa’ – Scendi?

 

Cla’ – Cinque minuti, Paolè, sto al telefono con Rei.

Vuoi salire?

 

– No, ti aspetto qua.

 

– Ok, faccio presto.

 

 

 

Paoletta resta a guardare i nomi sul citofono, fra i quali ce ne sono alcuni evidentemente divertenti se lei si sforza di soffocare la risata.

A un tratto una voce maschile le sussurra in un orecchio

 

– Scommetto che è per l’interno 11.

 

Lei sobbalza.

Si ritrova quasi incollata al viso la barba elegantissima e curata di Tatoo. tatoo barba

 

– Madame Paulette, chiedo scusa per averla spaventata.

 

 

– Più che spaventata, temevo di aver fatto una gaffe col possessore di quel nome.

 

 

– Invece ha qui davanti Thomas Barclays, per servirla.

Posso offrirle un caffè per ingannare l’attesa?

 

 

– Veramente io sto aspettando Cla’… dovrebbe essere qui a momenti.

 

– Capisco.

Nel qual caso sarà per un’altra volta.

Sempre che…

 

– Sempre che?

 

– Voglia concedermi l’onore (e fissandola coi suoi incredibili occhi cobalto le fa un delicato baciamano)

 

 

(galvanizzata) – Non vedo perché no…

 

 

– Attenderò con ansia, Principessa.

 

E facendole quasi un inchino si dilegua.

 

 

 

Paoletta resta stranita a osservarlo mentre si allontana, quando alle spalle giunge Cla’.

Sentendosi di nuovo sussurrare in un orecchio, Paolè sobbalza di nuovo.

 

– Scusa, Principessa!

E fa per baciarla delicatamente sulle labbra.

 

 

Lei appare ancora interdetta.

 

 

– Hai visto un fantasma?

 

– Non hai idea chi è passato di qua…

 

– Chiunque sia, deve averti molto colpito…

 

 

 

– Il tuo ex, Tatoo.

 

 

L’espressione di Cla’ di colpo si fa scura.

– Davvero?

C’hai parlato?

 

 

– Voleva offrirmi un caffè.

 

(improvvisamente indurito) – Lui non sa che non ne bevi. Non può saperlo.
Andiamo, dai.

 

——-

Clarence appare decisamente con la testa altrove mentre con Pa’ cercano gli arbusti di magnolia che gli servono per un allestimento.magnolia rosa

A un tratto squilla il cellulare di Cla’. Vedendo di chi si tratta chiede scusa e si allontana.

 

 

 

(sbrigativo) – Che vuoi?

 

Tommy – Che tono! Momento nero?

 

 

– So che sei passato dallo studio

 

– Ero lì per caso, poi ho notato la bionda e ho pensato…

 

 

Cla’ lo interrompe bruscamente

– Le hai parlato.

 

caffè con pannaTommy – Avrei preferito altro, non lo nego…

Mi conosci…

 

 

(incazzato) – Lascia in pace Paolè, non è una preda.

 

 

(strafottente) – Cos’è, un ordine o una sfida?

 

 

(esasperato) – Piantala Tommy!

 

 

– Baby non posso negare che mi intrippa… (pausa)

Comincio a capire perché ti ha preso tanto…

 

 

(deciso) – Te lo ripeto: stai-lontano-da-lei.

 

 

Tommy sospira e interrompe la comunicazione.

 

——-

Quello stesso pomeriggio, a casa di Cla’

 

 

In attesa che Ramon sia pronto per uscire, Cla’ mette su un po’ di musica e si siede sul divano. La mente va alla sera della festa di Drudy, in quel locale di Berlino. Ma non è sulla festa che si sofferma.

 

 

– Entra, che stai lì impalato?

 

Era chiaro che qualcosa non andava.

Cla’ era entrato e subito gli aveva buttato le braccia al collo.

Figurarsi, Tatoo non se l’era fatto ripetere due volte.

 

– Ramon si è portato male, è così?

 

Cla’ si era limitato ad annuire.

 

– Vedrai tutto si aggiusta… e intanto lo stringeva, e lo teneva ancorato a sé.

 

 

Inevitabile baciarsi.

 

Inevitabile che Tatoo volesse andare oltre.

Oltre la camicia. E ancora non bastava.figura intera

Non c’era troppa resistenza mentre Tommy gli abbassava la cerniera

 

-Ti prego, fammiti baciare là.

In ricordo dei vecchi tempi…

 

 

Qualche esitazione, questo sì.

Cla’ – No, meglio di no

 

Era chiaro che era un sì.

 

 

– Dai che ti costa… e poi lo vuoi anche tu, baby…

 

 

 

Così Tommy aveva preso il sopravvento.

 

Cla’ – No, ti prego noooooo!

 

 

Meno male che alla fine Cla’ l’aveva fermato. Chiamalo bacio, quello…

Non poteva negare che quel ritorno al passato fosse stato quantomeno piacevole.

Fin troppo, per i suoi gusti…

 

tatuaggio TatooCosì erano rimasti sul divano, stesi uno accanto all’altro, la testa di Cla’ appoggiata sul ventre di Tatoo, come facevano sempre, un tempo.

 

– Pensaci Cla’.

Dipende solo da te, lo sai che io ti amo.

 

 

– Non è possibile.

 

– Perché no? (pausa)

(accarezzandogli i capelli) Credi che sia un problema la tua donna?

Tienitela. Sai che non sono geloso…

E poi… (pausa) potrebbe trovarsi bene anche con me, noi tre…

 

 

– Smettila di dire sciocchezze…

 

– Perché no?

 

 

– Perché non voglio.

 

 

Sollevandosi

(un’occhiata all’orologio) – Devo andare.

 

 

 

 

Ramon – Cla’?

 

(ripetendo) – Cla’?

 

 

 

(tornando alla realtà)

– Scusa, non ti avevo sentito

 

 

 

– Stai bene?

 

– Sì.

 

 

– Sicuro?

 

 

– Mai stato meglio!

(retropensiero: “Mi odio…”)

 

  

 

 

merenda acrilico

Farina – Ma starsene buonini no, non c’è speranza?  

 

 

 

(Dall’inviato Farina 00)

 
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)

 

 

cuori tecnica mista 

quadri di Giovanni Merenda                      

www.giovannimerenda.it 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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