Scoop by SCOP (Novella 2013 – Io vorrei, non vorrei, ma se…)

 
nudo maschile


12 febbraio

 

Cla’ deve assentarsi un paio di giorni per un servizio fotografico all’estero. Ma stavolta preferisce che Ramon resti a Roma, per tenere sotto controllo la situazione. O almeno così pensa lui…

 

——-

14 febbraio, in mattinata, al cellulare

 

 

Cla’ – Sono più tranquillo a saperla con te…

 

 

Ramon – Davvero?

(retropensiero con aria da diavoletto: Mi sa che stavolta ti sbagli…)

 

 

– … Tommy lo sai com’è, se ne approfitta, specie se deve partire…

 

 

Ramon (pensa) Chiamalo scemo…

(pausa)

– E se invece organizziamo una serata a 3? E senza lotteria?…

 

 

Cla’ è preso in contropiede.

Resta interdetto, poi ride, minacciandolo

– Le prendi sai…

 

Piuttosto…
(pausa)

 

Portala a cena fuori, in quel locale che ti piace tanto… come si chiama?

 

 

 

– Quello etnico?

 

 

– Eh sì, quello.

 

——-

Ma le cose non vanno esattamente nel modo sperato. Almeno non da Cla’…

 

  

In videochat

(Paoletta) – Meglio di no Ramon, non vorrei incontrare qualcuno…

E poi preferisco la tua paella. Adoro la tua cucina, lo sai…

 

 

Si può mai contraddire una bionda?

Certo che no, specie se ti fa un complimento con quell’aria così…

 

 

Ramon – Alle 8 e mezzo da me?

 

 

– Da Cla’?

 

– Ovvio.

 

——-

sushi
Cucina etnica… Ramon ci si mette d’impegno che manco uno chef…
Perfino Clarence sarebbe rimasto colpito dalla scenografia. E ho detto tutto.

Ma un turbo diesel gravava nell’aria, e infatti puntuale arriva una chiamata

  

– Un uccellino mi ha detto che la bionda è da te stasera…

Ti pare il caso di tenerla tutta per te, Biscottino?

 

 

 

– Ok, Tommy, porta il dolce.

Babà a parte, lo abbiamo già…

 

 

gamberetti paella       carne

Una serata che è un trionfo di colori e di sapori.

Tommy resta prima a bocca aperta, quindi a bocca chiusa per metà serata. Non si nega nulla di quel ben di dio…

 

 

Cla’ dal canto suo bestemmia come un turco al cellulare e frigge comm’a che a sentir leggere il menu dal suo amatissimo fringuello.

In videochat decide di cambiare strategiacous cous

 

 

– Azz, pure il cous cous…

Mandamelo express ti scongiuro…

 

 

 

Robe per ‘veri uomini’, a detta di Piumetta che il sushi manco regalato…

pasta coi peperoniMa a lei Ramon aveva scodellato della pasta ai peperoni e l’immancabile paella con le cozze, davanti alla quale si perde ogni ritegno. Per tacere dei gustosi gamberetti.

 

Al dolce erano ormai felicemente cotti tutti quanti, restava solo spazio ‘metaforico’ ad una nota aggiuntiva di colore, un’improbabile danza collettiva del ventre, richiesta a viva voce.

Restò solo un timido accenno, per mancanza di adeguata mercanzia.

Dove si sarebbe spinta chi lo sa, se solo ce ne fosse stato il tempo…

 

Ma il Big Ben aveva detto stop a ogni possibile contrattazione… Piumetta aveva preferito andar via sola, senza scorta, che già qualche bicchiere cominciava a fare effetto nei motti coloriti dei duedolce uomini.

 

 

La serata cambiò tono non appena Ramon scoprì per caso, fra le tante, la cassetta della loro esibizione come Village People, copia sgangherata fornita gentilmente dal socio teutonico di Clarence.

Il discorso, complice un bicchiere di whisky, si allargò su Reinhard – e la sua ben nota cotta per Cla’ – poi su Bobby, a sua volta invano perso di Ramon.

I ricordi volarono al momento in cui, provvidenzialmente, Tommy districò Ramon da quell’impiccio.

Da allora, in fondo, era cambiato tutto…

 

 

 

La Storia si ripete, e anche stavolta, volendo o forse no, accadde di sfiorarsi a più riprese… il 2 febbraio aveva lasciato dei sospesi, un conto che chiedeva d’esser chiuso…

 

 

Qualcosa attraversava l’aria, passando per i loro occhi e i loro sguardi.

Qualcosa che mirava a stampigliarsi nella carne…

 

 

 

– Non hai caldo?

 

(Ramon prese a sfilarsi il cardigan e a far volare via sia scarpe che calzini)

 

– …Cla’ lo spara sempre troppo.

 

 

 

A piedi nudi attraversò la stanza per andare a rifornire il suo bicchiere.

Poi si girò verso di lui.

 

– Un altro goccio?

(mostrando la bottiglia, e ritornando sui suoi passi)

 

tommy in tiro
Tommy annuì, senza staccare gli occhi dai suoi gesti.

Era in gran tiro, come spesso è da lui se decide di colpire.

 

Ramon aveva su quell’aria da monello scanzonato che gli è propria, ma il corpo lo tradiva nei passi sinuosi da felino consumato.

 

Tornò a sedersi sul divano, mentre l’altro ne sorvegliava i movimenti.

Una battuta, una risata, e fu prima una pacca sulla scapola poi una carezza sulla guancia…

 

 

Biscottino cercava di frenarsi alle provocazioni

“Ramon stai buono, nun fa’ cazzate…”

 

 

Ma i loro occhi si cercavano. Con un chiaro desiderio.

Così chiaro che

 

 

– STOP!

 

 

Continuavano a guardarsi.

Di più, a toccarsi con gli sguardi.

 

 

(f.c.): Ho detto STOP, siete sordi?

 

 

Né un regista, né la voce della coscienza avrebbe avuto presa.
L’azione sembrava decisa a continuare, suo malgrado.

 

Eccola, la sequenza incriminata…

 

 

 

Tommy – Meglio che vada… (e si alza)

 

 

 

Ramon non batte ciglio. Lo segue all’entrata.

 

Tommy è sul punto di aprire la porta quando di colpo torna sui suoi passi. Lo stringe prepotentemente a sé. Ramon non oppone resistenza, si lascia travolgere. E dopo un ramon monelloattimo di stordimento prende a scatenarsi pure lui.

Senza nessuno che li osservi o li metta in imbarazzo i loro baci vanno a ruota libera. Le mani dappertutto. Oltre il pullover e le camicie.
Tommy affonda le mani nei jeans di Ramon palpandolo sui glutei. Poi passa sul davanti e gli abbassa la cerniera.

Ramon se lo ritrova in pochi istanti a tu per tu col Gigio.

 

A malapena riesce a biascicare

– Cla’ non sarà contento…

 

 

Tommy (la voce calda e suadente)

– Noi sì, però…

 

 

——-

Ore 23

 

 

Qualcuno a distanza scalpita, un tantinello nervoso quella sera.

Non gli resta che fugare i dubbi che lo assillano.

 

Tommy non risponde al cellulare, così Cla’ digita un sms, che solo a un occhio poco attento risulterebbe sintetico o formale.

Quel TVB suona infatti “Ti Voglio Barclays”. Come ai vecchi tempi.tvb

Del resto è o non è San Valentino?

 

 

Poi è la volta di Ramon, che pure non risponde.

 

 

 

(Cla’ pensa) Dove cazzo sono finiti?

 

 

 

Lei è l’unica che può dare una risposta, evidentemente. E lui si precipita a digitarne il numero.

 

 

Cla’ – Dove sei, Paolè?

 

 

– Sto parcheggiando.

 

 

 

Lui fa un sospiro. Di sollievo.

(incalzandola) – Che avete fatto?

 

 

– Mangiato. Benissimo tra l’altro.

 

 

– E….

 

 

– …E basta, se è quello che vuoi sapere…

 

 

– Tu mi capisci al volo, amore.

(pausa)

Tommy?

 

 

 

– Non lo so, l’ho lasciato là.

Con Ramon.

 

 

In quel momento un terribile sospetto si fa largo nel suo cuore, tanto da acceleragli immediatamente il battito.

 

 

auto rossa– Torna indietro Paolè ti prego!!!

 

  

– Tornare indietro? Ma che dici!

(pausa)

 
E poi, scusa, come faccio? ‘Devo’ tornare a casa…

 

  

 

Dall’altra parte si sente che Clarence è andato nel pallone.

 

 

– Stavolta ho fatto una cazzata, Paolè! Grossa!

Bella grossa…

 

 

 

 

– Cla’ hai bevuto?

 

 

– Io no, ma loro sì, sono sicuro!whisky

 

 

 

– Che vuoi dire?

 

  

 

(lui, pensa) – Volevo proteggere te, ma ho lasciato solo lui…

 

  

 

Tutto le diventa improvvisamente chiaro.

Lei riesce appena a balbettare

– Ramon…

 

——-

 

In quel preciso istante Tommy e Ramon erano come isolati dal mondo, persi in un gioco erotico che li faceva ansimare al punto da non sentire il suono dei rispettivi cellulari, abbandonati nei jeans o nei vestiti sparsi per tutto il corridoio.

Là – sul lettone di mogano – gli unici suoni avvertibili provenivano dalle loro labbra, lontane ma impegnate nello stesso modo, attente a non spingersi troppo oltre, fino a farsi del male.

 

 

D’un tratto però a Ramon parve di udire distintamente un suono che sovrastava gemiti e respiro del suo compagno non di vita ma di una sera.

 

Si staccò da lui, mentre quest’ultimo continuava imperterrito a procurargli brividi per tutto il corpo.

 

 

 

– Fermati Tommy!

 

 

Vedendo che non c’era verso di fermarlo gli diede una manata su di un fianco

 

(imperioso) – Fermati!!!

 

 

  

– Mmmm?

(staccandosi) – Male?

 

 

 

– Il cellulare!

Dev’essere Cla’…

 

 

 

Lasciandolo come un fesso, Ramon scese giù dal letto precipitandosi verso i suoi jeans in salotto. Recuperato il cellulare

 

(in preda ad affanno) – Amore!

  

biscottino

(dall’altro capo del telefono)

– Ti amo Biscottino!

Ti amo!

 

 

Quella dichiarazione, sentita tante volte ma mai così appassionata, gli provocò una velatura sugli occhi. Grosse lacrime cominciarono a uscire copiose, benché trattenute dalle ciglia

 

– Anch’io ti amo, Cla’.

 

 

 

– Perché non rispondevi?

 

 

– Perdonami. Ero fuori…

(pensa) di me…

 

  

 

(Cla’) – Tommy?

 

 

In quel momento Ramon si accorse che Tommy era alle sue spalle e doveva aver sentito tutto o in parte.

 

 

– Sta andando via.

Te lo passo?

 

 

 

– No. Lo chiamo dopo.

(pausa)

 

Buonanotte Amore.

Amore Mio.

 

  


Inginocchiato per terra, il cellulare spento fra le mani, Ramon prese a singhiozzare, e più cercava di soffocare il pianto più esso veniva fuori impetuoso. Tommy si piegò e lo abbracciò alle spalle, costringendolo poi ad alzarsi e a sfogarsi sulla sua spalla, mentre gli accarezzava i capelli per tranquillizzarlo.


Clarence aveva ragione. Ramon era puro come un bambino. Puro in quell’amore incredibile per lui, e per tutte le creature a cui Cla’ si era legato, nel tempo o nello spazio.


Per distruggerlo, un piccolo segreto, o un tradimento, non sarebbero bastati.

 

 

 

 

(dall’inviato Gamy Moore)

 

——-

Farina – Sì, va bene, ma ora?

Non mi dite che finisce qui… Se no io che faccio?

 

 

(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)      

 

 

 

quadro di Giovanni Merenda cuore blu
www.giovannimerenda.it

 

 

 

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