Il ritorno dei “Contrast Vocal Quartet” (Roma)

di Claudia Crocchianti

 

Il ritorno dei “Contrast Vocal Quartet”

al Teatro Elsa Morante di Roma. Martedì 10 luglio.

contrast vocal quartet

 

Dopo il grande successo della prima nazionale lo scorso marzo, i Contrast Vocal Quartet tornano il 10 luglio al Teatro Elsa Morante di Roma, insieme a Dario Dee e alla voce narrante Bernadette Lucarini.

Lo spettacolo si propone al pubblico in una veste rinnovata unendo differenti stili vocali, nuove sonorità e percorsi armonici, in un’inedita ed avvincente sperimentazione.

 

Fabio Fois, organizzatore dell’evento, in un’intervista parla dell’Associazione Culturale L.G.S. di Roma e dello spettacolo.

 

Cosa ci puoi dire dell’Associazione Culturale L.G.S., organizzatrice dello spettacolo dei “Contrast Vocal Quartet”?

Dal 2009 (data della sua fondazione) ad oggi, questa dinamica e giovane realtà associativa si impegna nella creazione, promozione e divulgazione delle arti della Musica, del Canto e dello Spettacolo, distinguendosi per le sue proposte originali e cariche di significato. L’Associazione ha realizzato nel 2010 il primo evento/workshop di musica gospel nel Centro Italia con ben 400 cantanti provenienti da tutta la penisola insieme al rinomato coro gospel degli “Angelic Voices of Praise” ed altri eventi musicali di grande visibilità nazionale ed internazionale, presentando artisti e formazioni canore di successo. I pionieri dei progetti dell’Associazione L.G.S. sono sicuramente i Livin’ Gospel Singers, formazione gospel di 30 elementi che calca i palcoscenici Italiani delle più grandi kermesse musicali dal 1997 e diretti magistralmente dalla M° Mariangela Topa. L’Associazione ha, inoltre, sempre mantenuto la sua voglia di sostenere progetti importanti di solidarietà e, da ormai 10 anni, si occupa di far conoscere e finanziare con spettacoli di beneficenza diverse realtà. Dal 2011, sostiene stabilmente il progetto “Parent Project Onlus” per promuovere la ricerca sulla Distrofia Muscolare di Duchenne (www.parentproject.it) ed in particolar modo il “Fondo Daniele Amanti” (www.danieleamanti.it).

 

“Canzoni della Radio” e la loro grande reinterpretazione, cosa ne pensi di questo progetto?

Si tratta in realtà di una vera e propria sfida, vogliamo da un lato riproporre la nostra tradizione italiana in una chiave più fresca e moderna, in modo che possa essere fruita anche dalle nuove generazioni, ed al contempo avvicinare alla musica più contemporanea e moderna coloro che hanno vissuto sulla loro pelle la tradizione.

 

Cosa apprezzi di questi musicisti?

I Contrast sono per la nostra Associazione motivo di grande vanto, non solo perché il quartetto è composto da quattro grandi voci (non solo cantanti, ma veri e propri performer) che hanno calcato palcoscenici e platee di tutto il mondo, ma perché il loro modo di offrirsi al pubblico non è solo uno show, bensì un vero e proprio momento di intimità e conoscenza vicendevole. Abbiamo infine, ma non per ultimo, la freschezza di una voce in continua sperimentazione e ricerca, Dario Dee, che lavora duramente da tempo per affermarsi in modo concreto nel panorama musicale e che porta al pubblico una particolarità davvero eccezionale, i cosiddetti “overtone” (sovracuti vocali).

 

Le canzoni che ammiri di più dei Contrast Vocal Quartet, di Dario Dee e dei Livin’ Gospel Singers?

Senza dubbio il repertorio dei Contrast è tutto particolarmente affascinante, proprio perché, come già detto, affonda le radici nella tradizione; quindi direi che non c’è un brano nello specifico, ma che tutti i brani sono degni di nota. Una citazione particolare la farei su Vittorio Bari, la sua interpretazione struggente di “O surdato ‘nnammurato” è qualcosa di sublime.

Dario Dee ha dei pezzi inediti nati dalla sua penna creatrice, ma sicuramente quello più significativo, sia per il testo che per la musica, è senza dubbio “Miraggi”, anche perché racconta in quattro minuti la sua storia e la sua voglia di narrare in musica quello che è il suo mondo, non solo musicale.

 

Cosa ti lega a questo gruppo oltre all’esperienza musicale?

Più che al gruppo io direi all’Associazione Culturale L.G.S. Oltre ad essere in questa magnifica realtà da quasi dieci anni e ad essere un corista del gruppo dei Livin’, direi che le ragioni sono principalmente date dal clima che si respira all’interno. Non si tratta solo di lavoro, di musica o di performance, dentro l’Associazione e con qualsiasi membro di questa realtà c’è un rapporto di vicinanza e di condivisione che rende tutto molto più umano e speciale. Quindi anche il risultato del prodotto che portiamo a chi ci viene a sentire e vedere è pregno di questa umanità. Traspare palesemente, la gente se ne accorge e lo vive con noi.

 

Il messaggio che volete dare al pubblico?

In realtà noi non ci arroghiamo il diritto di dare dei messaggi, impartire delle lezioni o suggerire chissacchè. Noi ci presentiamo al pubblico così come siamo. Credo che chi ci ascolta possa trovare da solo il messaggio più consono alla propria realtà di quel momento. Per alcuni può essere semplice bellezza artistica, per altri acquisire un senso più profondo. Una cosa è certa, chi ascolta la nostra musica torna a casa con qualcosa in più!

 

Di solito come risponde il pubblico?

Direi che la risposta è consequenziale a quanto detto prima: il pubblico vive la stessa nostra realtà. E’ coinvolto dalla bellezza delle voci e della musica che ascolta, dai sentimenti che traspaiono durante le esibizioni e sicuramente torna a sentirci.

 

 

 

 

 

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