Casa di Didy, domenica 5 giugno, sera
Ramon piomba da lei (che novità…) dopo la discussione con Clarence.
Didy – Guarda, di Pa’ ci metto la mano sul fuoco.
Non farebbe mai niente di male. Men che meno a te…
Ramon – Sono sicuro che non è colpa sua… mia, semmai… però mi ci gioco i coglioni che Cla’ se n’è andato di testa… lo vedo da come ne parla, come la guarda…
Silenzio.
Didy – Tatoo che gli ha detto?
Ramon – Boh. Secondo me di farsela.
Didy – Che pensi di fare?
– Non lo so. Strangolarli? Di’ tu…
Didy – Non potreste… aumm aumm… voi tre?
Lui la guarda stranito.
– Ma sei scema? (pausa) Oddio… io lo farei pure… ma non credo che lei o Cla’ lo vorrebbero… Però quei due soli non li lascio, a costo di mettermi sul bordo…
Didy – A ragnare, vuoi dire? Così non gli si alza più!…
Pure un complesso gli vuoi far venire a quella povera creatura?
– Povera creatura? E moi allora?
Ramon guarda l’ora. È l’una di notte.
Ramon – Cazzo è tardissimo, fammi andare da quella povera creatura…
Ma prima che me ne vado… un lavoretto nooo?
(lei, puntando il dito alla porta) – Marsch!!!
——-
Casa di Clarence
Ramon entra felpato in casa. Cla’ gli ha lasciato la luce accesa nell’ingresso.
Quando si affaccia nella stanza da letto, la visione davanti ai suoi occhi lo manda letteralmente in tilt. La luce fioca sul comodino, Clarence è steso completamente nudo sulle lenzuola di seta.
Visto così, Cla’ gli appare in tutta la sua strabiliante bellezza.
Ramon resta a osservarlo, accarezzando avidamente con lo sguardo ogni centimetro di quel corpo tonico e abbronzato. Corpo che in quel momento sembra incitarlo più che mai a ‘delinquere’, cambiando posizione e adagiandosi bocconi, la testa piegata in laterale.
Troppo per stare fermi, per resistere…
Ramon si siede sul letto, allunga la mano su una coscia.
Al contatto Cla’ si muove, volge lo sguardo alle spalle.
Accenna un mugolio di riconoscimento.
– Stai fermo, non ti muovere…
Ramon si libera velocemente della camicia, delle scarpe e i pantaloni, quasi inciampando per la foga. Si siede sulla sponda del letto e spinge la sua mano ad assecondare il desiderio di far suo quel corpo. Cla’ reagisce come è logico che sia, assecondandolo, non negando il suo stesso desiderio.
Ramon si fa violenza e trattiene la sua foga. Vuole un approccio lento, seppure incontenibile, vuole che Cla’ lo implori di venirgli addosso…
Non ce la fa a resistere, ciascuno dei suoi sensi è arroventato, l’adrenalina alle stelle.
Ramon fa scivolare il suo corpo su quello di Cla’, serrandolo fino a coprirlo quasi in toto.
– Dimmi che mi vuoi!
Schiacciato sotto il peso di Ramon, Cla’ a stento riesce ad articolare suoni compiuti.
Ramon affonda il volto fra i capelli del suo amato, spinge le sue labbra a cercare quelle di Clarence, gli insinua un dito sotto i denti, per sentirsi a sua volta serrato.
– Fammi girare!
Uno scatto e finalmente Cla’ ce la fa ad esprimersi, liberandosi per qualche secondo dalla stretta di Ramon.
Ramon lo fa risistemare, scorre la testa sul suo torace fino ad arrivare al pube.
Le mani di Cla’ lo tengono ancorato saldamente alle sue parti basse.
Un profumo femminile avvolge Ramon.
– Dai di Cacharel. Com’è?
Clarence prende ad accarezzargli i capelli.
– Mentre eri via è salita una gatta.
Passando per i tetti.
Ramon solleva lo sguardo verso l’alto, e resta a sbirciare Clarence di sottecchi.
– Davvero?
– Mi ha sfilato gli slip, ha fatto scempio di me, e se n’è andata.
Ramon resta a osservarlo, incerto se rispondere o andare avanti.
– E tu che hai fatto?
– E che potevo fare, dovevo allontanarla?
L’ho lasciata fare…
Ramon decide di stare al gioco.
– Gli slip?
– I boxer, vuoi dire. Se l’è portati via.
– Domani metto le trappole per topi sul balcone.
Anzi per ‘tope’…
A Clarence scappa da ridere.
E pure a Ramon, che riprende a smanettare alla grande.
——-
Redazione (qualche giorno dopo)
Sono soli in Redazione quando Ramon riesce finalmente a parlare a quattr’occhi con Gamy. Ramon la butta come una battuta, ma vuole scoprire la verità sul profumo. Gamy come suo solito nicchia. Ramon dà segni di nervosismo.
– Rispondi Pa’. E guardami negli occhi mentre ti parlo…
Gamy sostiene il suo sguardo con difficoltà.
– Vuoi farmi credere che sei stata su davvero? Cioè sei stata con Cla’, il mio Cla’?
Gamy – E se fosse?
– Se fosse un corno, è sì o no?
– Guarda tu stesso nella borsa.
Ramon guarda Gamy, poi la sua borsa sulla scrivania.
Si dirige alla borsa, esitante, guarda di nuovo Gamy, poi apre la borsa e tira fuori i boxer di seta di Clarence.
– Non ci posso credere…
Non ci posso credere!
Gamy abbassa lo sguardo.
Ramon si mette di colpo a ridere.
– Vabbè, è evidente che mi stai prendendo in giro… e io cretino che mi faccio pure fottere… Anche Didy lo dice, non faresti mai una cosa simile…
Gamy (seria) – Credi davvero?
(sbottando) – Pa’, parliamoci chiaro.
Mi dici che cosa vuoi fare? pardon, volete fare. Farmi impazzire?
– No, Ramon. Certo che no.
– E allora? Vuole fare sesso con te, a tre, come?
(pausa in cui gli balena nella mente il peggio)
O l’avete già fatto voi due? Senza di me?
La voce di Gamy si fa morbida
– Ramon, Clarence ti ama.
Ramon sembra calmarsi.
– Lo so. Anch’io lo amo, se è per questo.
Ora che ha preso l’avvio lei prosegue.
– Lui vorrebbe fare sesso con me, è vero, ma senza escludere te.
Sa bene che non è possibile…
Ramon dapprima appare rassicurato, poi si rabbuia.
– Cosa non è possibile, fare sesso con te, o fare sesso noi tre?
Lei parla lentamente ora, cercando di mantenere un tono pacato.
– Noi siamo amici Ramon, e tali dovremmo restare, non credi?
Lui però la tampina.
– Anche con Didy siamo amici, ma questo non toglie…
Gamy si appoggia col corpo alla scrivania.
– Dimmi sinceramente. Tu faresti sesso con me?
Ramon – In linea teorica, non vedo perché no.
Ovviamente se tu fossi d’accordo…
– E lo faresti con me per compiacere Clarence?
– Per lui farei qualsiasi cosa.
– Ma lo faresti per controllarci?
– Anche. Lo ammetto, sono geloso.
– E globalmente all’amicizia? non pensi possa nuocere? A Didy, voglio dire, non ci pensi?
Per la prima volta Ramon riflette davvero su questo aspetto, in questa nuova luce.
– Una cosa so per certo. Anche se ci lasciassimo con Didy, rimarremmo amici.
Penso che lo stesso sarebbe con te. Tu mi conosci fin troppo bene.
– Io non sono più così sicura.
Tu volevi che mi facessi Clarence, ma alla prima occasione tu stesso ne hai avuto paura.
(pausa)
E poi di un uomo come Cla’ è facile andarsene di testa, non lo devo dire a te…
– Allora che vuoi fare?
Gamy – Tu che faresti?
Ramon non sa che dire.
– Gli diresti di farsela passare, no? È l’unica…
Gamy fa per prendere la borsa, intenzionata ad andarsene.
Ramon la blocca, e senza che lei possa reagire, le molla un bacio sulle labbra.
Casca la borsa, Ramon si abbassa per recuperarla e mentre si solleva continua a stringersi a lei.
– Non è detto, Pa’.
Ramon cambia espressione, prende a baciarle dolcemente le mani, poi le guance, e di colpo si fa più ardito. Gamy resta talmente stranita da non riuscire neanche a reagire.
Presi da questa insolita evenienza, nessuno dei due si accorge che qualcuno li sta osservando.
Quel qualcuno avanza lentamente, si para dinanzi a loro.
Gli occhi chiusi, a Ramon prende un colpo quando ode la sua voce
– Ramon!
Entrambi si risvegliano come da un incantesimo.
Clarence li sta osservando con l’aria di chi non si capacita.
Ramon cambia colore in volto
– Scusa Cla’, posso spiegarti.
Sembra quasi che Ramon voglia scusarsi con Cla’, come se questi l’avessi colto in flagrante con la sua fidanzata.
Gamy dal canto suo vorrebbe sprofondare nel sottosuolo, non sa cosa dire, ma avrebbe voglia di rifugiarsi fra le braccia di Clarence.
Clarence ne percepisce il disagio e allargate le braccia la attira a sé.
Lei si serra a lui da un lato, l’aria da bambina spaventata.
– Ti ho lasciato con questo satiro, piccola.
Poi cambia espressione e prende a sorridere al suo uomo
– Ma che volevi fare Ramon?
Gamy da un lato, con la mano destra Cla’ chiama a sé e cinge anche Ramon, che realizza in quel momento di avere probabilmente esaudito il più grande desiderio di Clarence, avere entrambi stretti a sé in un unico abbraccio.
dall’inviato (supplente) Gamy Moore per SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane
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