A casa, dopo l’abbraccio di gruppo
Ramon e Clarence sono seduti a tavola, sembrerebbe tutto normale, ma non lo è.
Cla’ fa ogni cosa in automatico, come se un pensiero lo distogliesse dal contesto.
Ramon teme che se la sia presa.
– Ti ho già chiesto scusa… che altro devo fare?
Cla’ (pacato) – Non mi devi chiedere scusa… non sono mica arrabbiato, anzi…
– Sicuro?
– Sicurissimo.
– E allora perché ti comporti così?
– Così come?
(Ramon) – Distante.
Cla’ beve un sorso d’acqua.
– Stavo pensando…
Temo che Pa’ ci mandi affanculo… non lo vorrei…
Ramon sospira.
– Cosa vuoi che faccia? Di’ e io eseguo… Qualunque cosa, se ti fa felice…
– La verità?
Ramon annuisce.
– Non usi mezzi termini…
– Arrivati a sto punto… (pausa)
È te che non so che vuoi… o meglio…
Ramon fa per dire qualcosa, ma Cla’ va sparato come un treno
– Tu non hai mai parlato di Pa’ se non come un’amica, e forse non hai mai pensato a lei come a una donna, fino a stasera…
– Lo ammetto, mi ha preso finora solo Didy… ma è logico, Cla’… Pa’ è sposata lo sai anche tu, poi col carattere che ha… lo vedi, con lei si può parlare di tutto, si ride e si scherza, si fa sfottere, ma del suo privato so ben poco, lei sa tutto di me, ma di sé non dice mai niente, non a me almeno… mi è sempre parsa ‘intoccabile’, ecco, non so se rendo l’idea…
– Ma ti piace?
Ramon resta incerto, non sa se può continuare.
– Se non fossi arrivato tu, probabilmente sarei andato oltre… sempre che lei non mi mollasse un ceffone prima…
Cla’ taglia un pezzetto di carne e lo porta alle labbra, ridacchiando.
– Ha contagiato pure te?
– Boh… dovrei verificarlo meglio…
– Che proponi di fare?
– La portiamo al Tuscolano, Cla’?
Entrambi scoppiano a ridere come due scemi.
——-
Quella stessa sera, al telefono con Didy
Ramon – Hai sentito Pa’ per caso?
– No, perché?
– C’è stato un… non so come dire… fuori programma.
Silenzio.
– Quello che penso io?
– No, sei lontana anni luce. Solo uno struscio… e un bacio.
– Non ci posso credere… Lei si è spinta a tanto?
– No, io… solo che non ci siamo accorti che c’era Cla’…
– Oddio, lui come l’ha presa?
– Bene, ci ha abbracciati entrambi.
– Non mi sorprende…
Fammela chiamare va, chissà com’è rimasta… Vediamo se le tiro fuori qualcosa.
——-
Fuori dalla redazione, ultima decade di giugno
Clarence e Ramon stanno salendo in auto per tornare a casa.
Ramon – È parso anche a te che lei volesse evitare di rimanere sola con noi?
Cla’ – …E che per questo ha tagliato la corda con Didy? (pausa)
Direi di sì… Però mi sembra normale… La volta scorsa l’hai messa in grande difficoltà…
Ramon mette in moto e si avvia.
– L’ho presa alla sprovvista, ok, lo ammetto… m’è venuto spontaneo fare così, in quel momento non avevo altri fini…
– Lei però forse non l’ha preso così quel bacio… Sono rimasto sorpreso anch’io…
Ramon sembra tornare con la mente a quella situazione.
– Vabbè… però è adulta e vaccinata… anche se a volte ho l’impressione opposta…
– Cioè?
– A volte mi sembra una bambina, o una donna di un altro mondo…
Fermi al semaforo.
– Ma non sei tu che hai detto che c’è lei dietro le scelte sentimentali di Didy?
Che l’ha sempre spinta ad avere rapporti liberi?
– Didy dice che Pa’ ha una visione estremamente tollerante e aperta, però per gli altri… poi per se stessa, chissà…
Che ti aspetti da una che sta da una vita con lo stesso uomo?
O lui c’ha grandi numeri o lei è una santa…
——-
Per strada, tra una vetrina e l’altra
Le due amiche a loro volta discutono degli ultimi accadimenti. O meglio, è solo Didy a parlare, Gamy resta in silenzio, pensierosa.
Didy – Non si può certo andare avanti così… ormai sono giorni che a stento scambiate una parola voi 3… e solo perché tu ti sottrai…
Gamy la guarda e non favella.
Didy – Oggi era palpabile il disagio, Pa’… Quei due sicuro volevano restare soli con te e non con me, sembrava che aspettassero che la redazione si svuotasse, e tu gli hai sconvolto i piani… Comunque, per tua informazione, se ne sono accorti tutti che c’è qualcosa che non va…
Finalmente Gamy si decide a parlare.
– Didy, non so più che fare.
– Ah finalmente! Allora ce l’hai la lingua…
– Cretina!
– A proposito, te l’ha messa la lingua in bocca Ramon o ha fatto solo finta?
Gamy le sgrana gli occhi.
– Ok, niente dettagli. È chiaro che si è spinto oltre… non avresti reagito così…
(pausa)
– Però non è stato male, dai ammettilo…
Gamy sospira.
– Ormai quando arriva non fa che baciarmi o palparmi le chiappe… e poi davanti a tutti, come se fosse normale, mi dice pure “Zitta donna, abituati…”
Didy si mette a ridere.
– Dai, magari Ramon ha finalmente capito cosa deve fare…
Gamy – Faresti capire anche me?
– Semplice. Voi 3 siete fatti per stare insieme. Punto.
– Tu sei pazza, Didy.
– Io sono pazza?
Quando è successo a me tu che hai detto? Fattelo (Ramon)… e poi… fatti pure Clarence.
– Ma era diverso…
– No, è uguale. Anch’io non ero libera, anzi stavo molto peggio di te…
– Credi davvero?
– Sì che lo credo.
Pa’, diciamoci le cose come stanno. Se non te ne fottesse un piffero di quei due, li manderesti a digerire senza farti problemi, aspetteresti che gli passa…
Gamy la guarda come chi cerca davvero di essere aiutato.
Didy – Lo so cos’è che ti preoccupa…
Amici si resta sempre, anche se le cose cambiano, e questo tu lo sai. Magari i primi tempi è più difficile tornare nei binari, ma poi ce la si fa.
(pausa)
Tu però non hai paura che le cose si rovinino, tu hai paura di quello che potrebbe succedere a te se solo ti lasciassi andare…
Gamy resta ammutolita.
– …Perché tu provi qualcosa per loro, ammettilo, è questo che ti crea problema…
– Perché parli al plurale?
– Perché sembrava ti piacesse solo Clarence, ma a te piacciono entrambi.
– Parli da amica o da psicanalista?
– Da tutt’e due.
Gamy – La verità è che li vedo come una cosa sola, anche se con due corpi e con due anime. Qualcosa da non dividere.
– E tu mica li devi dividere, devi semmai farli gioire entrambi.
Questi due stanno bene insieme, forse però si sentono incompleti senza una donna.
– Non sei riuscita tu, perché dovrei farcela io?
– Perché è diverso, a me Clarence piace, però non me lo tira… troppo perfetto, troppo tutto… il contrario di un selvaggio… Clarence va bene a te, siete due gocce d’acqua, lo dice anche Ramon…
– E Ramon scusa, come la metti?
– Ramon non ha problemi, lui non ha un tipo di donna predefinito… ma è facilitato se ha un legame. E guarda caso ce l’ha con te… e a te Ramon piace, non è vero?
– Non lo so… forse sì.
Ma io non intendevo questo. Volevo dire… a te non dà fastidio?
– Perché dovrebbe? Non sono la persona giusta, tutto qua.
Gamy resta in silenzio. Poi riprende
– Dimentichi il problema principale.
Didy resta in attesa che prosegua.
– Questi non vogliono un legame platonico o un’amica che li spupazzi di tanto in tanto. Vogliono qualcuno che li ami, e che loro possano amare. Totalmente.
– Già, e tu hai un marito, vuoi dire…
Gamy annuisce.
– Nulla è per sempre, Pa’.
Si vive qui e ora. Se rinunci a loro, sarete infelici in tre e forse ne fai infelice pure un quarto… Comunque la metti… (pausa)
Devi solo limitare il danno…
– Ma a loro potrebbe passare così, col tempo… ci si rassegna, in fondo…
– Con altre forse sì, ma non con te.
(indicandolo) Che ne pensi di questo reggiseno?
——-
Casa di Clarence, a letto (di sera)
Abbarbicato con braccia e gambe sul lato sinistro del corpo di Cla’, Ramon gli passa in rassegna la peluria del torace, intervallando le sue misurazioni con piccoli morsi e baci. Cla’ non protesta, benché l’operazione sia decisamente fuori orario.
Ramon – Non è ancora pronta…
– Chi, Pa’?
– No, la peluria… (pausa) Ma tu oh, pensiero fisso…
Cla’ – No, è che…
Ramon si blocca e lo guarda.
Cla’ – Tu che le faresti? Potendo, voglio dire?
– Che le farei? Non so… tu?
(Cla’, deciso) – La metterei sospesa, è così esile…
Ramon fa la faccia furbetta.
Cla’ aspetta di sentire la sua.
Ramon – A me invece verrebbe di piegarla su di un tavolo, m’intriga il suo lato B…
(compiaciuto) – Ah, allora l’hai menato l’occhio…
Ramon – Le donne non le guardo, lo sai, ma quelle sue fossette laggiù che ammiccano… (pausa)
Oppure un bel sandwich, che ne dici?
Clarence mormora qualcosa tra i denti.
Ramon – Eh?
– Dico che siamo impazziti… Ti rendi conto di che stiamo dicendo?
Ramon – Non c’è niente di male…
Cla’ lo guarda, la mano di Ramon bloccata sul torace.
– Tu sei ancora in tempo, Ramon, stalle lontano…
(sconcertato) – Ma che dici?
– Non voglio che affondi insieme a me, Pa’ è come una malattia del sangue, non dà tregua…
Ramon istintivamente si copre le orecchie, come chi non vuol sentire.
– NO…
Clarence continua a ruota libera, come se volesse confessarsi
– Già prima di toccarla ti entra nel sangue, come un virus silenzioso… e quando te ne accorgi è troppo tardi… ti ha già cambiato la vita.
Ramon si serra a Clarence con tutte le sue forze.
– Non me ne importa, rischierò. Solo non ti lascio.
dall’inviato (supplente) Gamy Moore per SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane
- Il bancario - 8 Luglio 2024
- La “cura” di Teo - 24 Giugno 2024
- Noemi - 17 Giugno 2024
One Reply to “Scoop by Scop (Novella 2011 – Che le farei…)”