Dal 23 novembre, per circa 3 settimane, Paolè, per una ragione o per l’altra si sottrae a ogni possibile incontro ‘privato’ con Ramon e Clarence, che ovviamente cominciano a scalpitare e la tempestano di sms e chiamate sul cellulare. In effetti, complice un abbassamento di voce di Pa’, fino all’immacolata le concedono tregua, poi però ripartono all’attacco.
Loro promettono sempre di starsene buoni, di non romperle l’anima con assurde richieste, e soprattutto di non fare scherzi, ma al momento opportuno mettono in atto la loro strategia da lavaggio del cervello, martellandola con l’idea di avere da lei due figli tutti e due assieme, e senza provetta…
Almeno 3 volte al giorno lei riceve il seguente sms da Ramon:
Tranquilla Paolè, tu ce li fai, al resto pensiamo noi…
Lei ovviamente non risponde, limitandosi a pensare in automatico
“Sì, sti cazzi…”
A Natale, visto che Pa’ non può sottrarsi ad obblighi familiari, Ramon e Cla’ decidono di partire per una decina di giorni, dovendo peraltro volare in Marocco il 26 per un servizio fotografico in cui sono coinvolti entrambi.
Trascorrono così qualche giorno a Londra con la famiglia di Cla’ al gran completo (compresi Duncan e la sua ragazza, Monica) nella suite aziendale che il padre di Clarence ha a disposizione durante i suoi soggiorni nella capitale britannica.
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25 dicembre, in serata
Il padre di Mark è seduto alla scrivania e sorseggia del brandy.
Cla’ guarda distrattamente i titoli dei volumi alloggiati nella libreria, poi si avvicina alla scrivania e si siede davanti al padre.
Sentono bussare alla porta e si voltano entrambi.
Laura si affaccia nella stanza
– Porto giù Dick. Viene anche Ramon.
Facendo capolino Ramon fa un gesto di saluto a Cla’ e suo padre.
Appena sono soli
Mark – Sai che la scorsa settimana ho incontrato Tommy dalle tue parti… Abbiamo fatto due chiacchiere. Te l’ha detto?
Cla’ fa segno di no con la testa.
– L’ho trovato bene… però mi ha detto che la sua vita sentimentale è sempre un po’ turbolenta…
Cla’ sorride a denti stretti.
– Benedetto ragazzo, proprio non riesce a mettere la testa a posto!…
(laconico) – Lo conosci pa’…
– Ma non sta con quel ragazzo bruno… come si chiama?
– Nick.
– Già, Nick.
Lo sguardo di Cla’ si fa improvvisamente teso. Prende a tamburellare le dita sul piano della scrivania. Poi guarda l’ora al suo orologio.
Accortosi che suo padre lo sta fissando distoglie lo sguardo.
– Che c’è Cla’?
– Niente.
La sua risposta appare però poco convincente.
– Non voglio farmi i fatti tuoi, ormai sei un uomo…
(pausa)
Cos’è? Ramon o Tommy?
Cla’ accenna un sorriso che si spegne subito.
– Nessuno dei due. Con Ramon va bene, anche troppo…
Mark lo fissa allora interrogativo.
Cla’ sa che è inutile anche solo provarci a tenere testa a suo padre.
– È per lei, vero?
Cla’ si trova un attimo in imbarazzo
– Come lo sai?
– Tua madre mi ha accennato qualcosa… mi ha detto di Mathias, che c’era anche lei quella volta, ma non si sono incontrate…
Dev’essere una donna speciale.
Lo sguardo di Cla’ si illumina.
– Sì, è così.
– E Ramon che dice?
(piegando la testa in basso)
– Ne è innamorato anche lui.
– Ah ecco… bel casino!
Tornando a guardare suo padre
– Io vorrei che lei stesse con me… con noi…
Ma non si può… (si alza e si avvicina alla finestra guardando fuori).
Non so proprio come fare…
Intanto per strada, a spasso col cane
Ramon – Da quando è entrata nella nostra vita è cambiato tutto…
(allarmata) – Cioè non vi trovate più?
– No, non volevo dire questo…
(pausa)
È che quando siamo soli sembra sempre che manchi qualcosa… (Dick si blocca ad annusare il tronco di un albero, Ramon e Laura si fermano e aspettano pazientemente che finisca).
Riprendono a camminare, e Ramon a confidarsi.
– C’è sfuggita di mano la situazione.
Paola l’aveva detto, ma io all’epoca non ho voluto ascoltare…
Restano per un po’ in silenzio.
– Scusa ma…
Ramon volge lo sguardo verso di lei.
(imbarazzata) – Oddio non so come dire…
– Cosa?
(biascicando) – Ma come fate a…? (e lo guarda allusiva)
Che domanda, scusa!
(sorridendole) – ‘Stare insieme’ tutti e tre, vuoi dire?
(sollevata) – Ehhh!
– Ti assicuro che si fa… è del tutto naturale!
Laura non sembra troppo convinta.
– Ma non c’è rivalità… gelosia… fra voi?
– Un po’ sì, inutile negarlo. Cla’ è estremamente possessivo. E io devo stare attento a non superare certi limiti. Ma mi sto abituando.
Il problema ora, semmai, è un altro.
Laura si ferma di nuovo e resta in attesa.
– Cla’ si è messo in testa che vuole un figlio da lei, e tu lo sai quanto è capa tosta…
(stranita) – Cla’ un figlio? Oddio, è la prima volta che lo sento…
– È da quando è venuto fuori Mathias… prima non ne parlava mai…
Laura fa qualche passo, meditabonda.
Ramon – Ti sembra così strano?
Laura scuote la testa
– Ramon io lo conosco Cla’… non è uno che si confida troppo, anzi, non parla mai dei fatti suoi… ma le cose gliele si legge in faccia se sta scoppiato…
Da quando sta con te lo vedo molto più felice, rilassato…
– Purtroppo anch’io gli ho dato dei problemi, lo riconosco.
– Ma evidentemente con te riesce a superarli… (pausa)
Insomma voglio dire che forse questo suo desiderio di avere un figlio è più un modo per tenervi legati, voi tre, nel tempo…
– Lei, più che me… sa che è l’unico modo per non perderla…
– Appunto. Se voleste un figlio in quanto tale… i mezzi non vi mancano…
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Marocco, 29 dicembre
Nel primo pomeriggio, nell’albergo-location del servizio fotografico e dello spot, a lavoro ultimato e andata ormai via la troupe, Ramon e Clarence si concedono un momento di relax attardandosi per una nuotata in piscina.
Dopo qualche bracciata Ramon si volta e vede Cla’ che a bordo vasca tenta di recuperare da una sedia il suo costume da bagno rosso.
– Aspetta Cla’!
(lo raggiunge, gli si addossa e gli cinge la vita con le braccia) – Dove scappi?
Poi gli blocca il viso fra le mani e lo bacia.
– Erano ore che lo volevo fare…
Cla’ si lascia ancora baciare e palpeggiare sott’acqua.
Ramon comincia ad andare su di giri.
Gli sussurra all’orecchio qualcosa.
(Cla’, sfiorandogli a sua volta l’orecchio con le labbra) – Può arrivare qualcuno… andiamo sopra…
Cla’ sporge il braccio per afferrare il costume, ma Ramon lo blocca di nuovo, serrandolo a sé. La sua voce tradisce il livello di eccitazione
– No. Stai ancora un po’ nudo ti prego…
Cla’ sorride disarmato e con il braccio destro lo stringe a sé
– Sto a mollo da almeno 20 minuti…
– No, trenta per l’esattezza.
– Ecco, non so cosa resterà di me se rimango in acqua…
Ramon lo guarda dritto negli occhi, malizioso.
Poi gli mette mano al Gigio.
– Ce n’è sempre tanto, anche se ti restringi…
Cla’ ride, poi si serra a Ramon, percorso da un brivido di freddo.
Ramon – Va bene dai, usciamo.
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Più tardi, nella stanza d’albergo
Ramon è uscito dalla doccia e davanti alla finestra osserva qualcosa di sotto.
– Vieni a vedere Cla’! Un bambino che somiglia a Mathias!
Sul patio una donna sta facendo giocare il suo bambino in una minipiscina di gomma.
Clarence si avvicina e osserva la scena, trasognato.
Ramon si mette alle sue spalle, serrandolo in vita, il mento poggiato su una spalla di Cla’.
– Con un figlio non potremmo più fare queste cose…
Cla’ continua a guardare sotto.
– Forse. Però potremmo farne altre… Tutto sta ad organizzarsi.
Silenzio.
Ramon – Io so soltanto una cosa… se lo vuoi davvero i mezzi ci sono… lo possiamo adottare o si trova una donna disposta a… un utero…
Sai quanti lo fanno?
Cla’ si volta e lo guarda sdegnato.
– Non esiste proprio, non lo voglio con un’altra… o Pa’ o niente!
(Ramon pensa) “Mi sa che siamo fottuti allora…”
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Notte di San Silvestro
Cla’ organizza nei minimi dettagli la sua serata sulla spiaggia con Ramon. Una serata che promette bene.
Bisogna proprio ammetterlo, in certe cose Cla’ è un vero gentleman, perfino le candele, scenario naturale a parte…
E così, dopo un pomeriggio al bagno turco, la cena e un rapido brindisi al party ‘aziendale’, finalmente la corsa in auto in riva al mare, la brezza tiepida e avvolgente, la luna e i plaid…
Cla’ – Certo non è Copacabana…
– Qua è meglio Cla’…
L’anno scorso… Non mi ci far pensare…
Inginocchiato sul telo Cla’ sta sistemando dei sassi per tenerlo bloccato.
Ramon fa per accarezzarlo in viso da steso, poi indugia sulla guancia liscia di Cla’.
(facendo mente locale)
– Cla’ ma tu oggi non hai fatto la barba…
– Infatti. L’ho fatta ieri mattina.
(indispettito) – Ma come cazzo fai?! Io l’ho fatta stamattina e già la sento sotto le dita…
Cla’ si protende e strofina naso e labbra alle guance di Ramon.
– Ma a me non dispiace questa grattugia… solletica…
Un guizzo brilla negli occhi di Ramon. Lo tira giù e prende a fargli il solletico vero sui fianchi.
– Sei in mio potere!!!
(torturato) – Noooo, ti prego!
Di colpo il moretto si blocca.
– Alzati!
Si mette in piedi e lo trascina con sé per qualche metro. Cla’ resta inginocchiato sulla sabbia.
Ramon è eccitato come un bambino al suo primo giorno di vacanza dalla scuola.
– Fammi vedere com’è l’acqua…
Si toglie gli scarponcini e corre verso il bagnasciuga.
(Cla’ sollevandosi, preoccupato) – Non vorrai farti il bagno amo’, spero…
(bagnandosi i piedi e saltellando)
– Nooooo Cla’, è freddaaaaaaa!!!
Ramon torna rapidamente sui suoi passi, poi facendosi precedere da un “Ooooooooooo” disumano si dirige sparato verso Clarence, atterrandolo.
Colto di sorpresa, Cla’ non riesce neanche a reagire per il ridere.
Con foga Ramon prende ad addentarlo e succhiottarlo sul collo, poi armeggiando malamente coi bottoni gli tira su la camicia e dà libero sfogo alle sue mani sul torace nudo.
Anche Cla’ mette mano ai suoi bottoni e zip… i jeans di entrambi scivolano via, le dita si ritrovano a tastare i loro corpi caldi ed eccitati.
A un tratto il cielo si colora di fuochi d’artificio.
In città stanno ancora festeggiando.
Ramon solleva lo sguardo
– Guarda Cla’!
Cla’ si tira su quanto basta ad osservare uno spettacolo incredibile.
– È bellissimo!
Resta a guardare estasiato il cielo per alcuni secondi.
Il moretto si sofferma invece a guardare Cla’, mentre lui è di profilo.
Ramon – Mai come te stasera…
Due carboni ardenti fissano Cla’ e sembrano volerselo mangiare…
– Hey tu! Conosco quello sguardo…
Ramon si porta un dito alle labbra
– Shhhhh!!!
E ricacciandolo di sotto Ramon lo ricopre totalmente.
– Ecco, non ti puoi più muovere… sei mio!
E lo tiene serrato.
(Cla’, ridendo) – Dici?
Con un movimento rapido quanto deciso Clarence lo fa volare di sotto e si sistema su di lui.
– Vedi? Mi sottovaluti…
Ramon (protestando) – Ma come cazzo fai!!!
Cla’ sorride, poi lo guarda fisso.
Ramon – Hey tu! Conosco quello sguardo…
– Allora sai cosa ti faccio ora…
(sussurrando) – Non aspetto altro…
Venti minuti dopo, all’incirca…
(serrati uno accanto all’altro)
Ramon – Secondo te che sta facendo ora?
(sicuro) – Dorme.
– Di già?
(Cla’ annuisce) – E sogna.
– Cosa?
– Me ovvio!
Ramon gli dà una pacca sulla testa, ridendo.
– Perché te e non me? O tutti e due?
– Perché lei è più mia che tua…
(guardandolo sdegnato) – Ah sì? E che te lo fa credere?
– Intuito maschile.
(con aria di sufficienza)
– Ma non era femminile quella roba lì?
Cla’ volge lentamente lo sguardo alla sua sinistra
(minaccioso) – Non mi provocare…
(con tono di sfida, coglionandolo)
– Se no che succede?
(ridendo, allusivo) – Lo sai che succede…
Farina – Ma io non ho visto niente, chiaro?
Cioè… avrei pure visto, ma sorvoliamo, che è meglio…
(Dall’inviato Farina 00)
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)
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