18 luglio
Cla’ rientra con le buste della spesa mentre Ramon sta apparecchiando.
Ramon tira fuori dal frigo una bottiglia di vino per le occasioni speciali.
– Come mai la apri?
– Festeggiamo.
– Cosa?
– Il nostro anniversario in Giappone
(Cla’ prontissimo) – Ma manca più di un mese!
– Beh, facciamo le cose in grande, come la regina col giubileo… (e scoppia a ridere)
Pure Cla’ si fa una risata e gli molla un bacio mentre scarta i prodotti.
– Senti amore… ti dispiace se questo weekend me ne vado in barca con Tatoo?
Vuole arrivare all’Elba. Andiamo a trovare Danny e Gale.
Ramon cambia immediatamente espressione e pensa: “Ecco, come immaginavo…”
(la voce incerta) – Tutto il weekend?
– Venerdì e sabato, domenica sono tutto tuo dal pomeriggio.
Ramon resta lì a osservarlo un po’ interdetto, tradendo una nota di apprensione.
Cla’ se ne accorge e si avvicina per rassicurarlo.
(cingendolo) – Perché questa faccia? Non ti fidi di me?
Ramon lo guarda come un pulcino bagnato (pensando): “Non so più se posso fidarmi…”
I suoi occhi cercano disperatamente una conferma in quelli di Cla’.
Cla’ resta a scrutare il suo sguardo, avendo colto i suoi dubbi
– Hey, se non ti va ci rinuncio…
Ramon non riesce a trattenersi
– È che non so cosa provi per lui… io davvero non…
Immediatamente si pente di essersi mostrato così vulnerabile.
Cla’ inspiegabilmente non fa quello che Ramon si era aspettato, prendergli il volto fra le mani e baciarlo per dissipare ogni dubbio. Si stacca da lui, fa cadere le braccia e si volta di spalle per un attimo.
Poi si gira di nuovo verso Ramon
– Sono solo un po’ stanco, ho bisogno di rilassarmi un po’. Lontano da tutto.
Berlino mi ha creato molta tensione ultimamente.
– Lo so, l’ho visto. (pausa)
Se è così non c’è problema. Vai.
– Ma tu?
– Non preoccuparti.
Resterò qua con Paoletta, troveremo da fare…
Cla’ gli lancia un’occhiata maliziosa
– Non mi guardare così, dovrò pure ammazzare il tempo…
– Senza di me?
Cla’ sospira.
– Ma sì, è meglio che sta con te, almeno sto più tranquillo…
– Questa me la devi spiegare…
Cla’ fa un gesto con la mano come a tagliare corto
– Niente, non farci caso… (pausa)
Mangiamo dai?
——-
Venerdì 20 luglio, ore 4 del mattino
Cla’ sta radunando le sue cose in attesa che Tommy gli faccia uno squillo.
Ramon mezzo assonnato ne segue i movimenti
– Mi chiami tu, Ciccio?
– Certo. Comunque sono sempre raggiungibile.
– Mi raccomando, Cla’. Non mi far stare in ansia.
– Non c’è motivo, Tommy è esperto.
– Non intendevo quello…
Cla’ si avvicina, si siede sul letto e prende a coccolarlo come un bambino, carezzandogli i capelli e sbaciucchiandolo. Ramon se le prende tutte quelle coccole, fino a che Cla’ lo fa adagiare rimboccandogli il lenzuolo.
– Dormi ora amore, e portati bene mentre non ci sono.
Bacia Paolè da parte mia.
Si china e preme le labbra sulle sue.
– Non mancherò, Senor.
Gli prende una mano e gliela bacia.
Squilla il cell.
Tommy.
Cla’ spegne la luce sul comodino e si avvia.
In macchina
Hanno percorso poche decine di metri quando Cla’, da persona precisa quale è, tira fuori la solita domanda, che Tommy peraltro si aspettava:
– Sicuro di aver preso tutto?
– Fai l’elenco.
– Allora… acqua e cose buone da mangiare.
– Direi di sì.
– L’acqua l’hai presa naturale?
– Certo.
– Carta di credito, bancomat e spiccioli per il caffè?
– Tutto nel portafogli.
– Documenti tuoi, della macchina e della barca?
– Momento… (Tommy lancia un’occhiata al cruscotto)
Il libretto è là.
(pausa)
I documenti miei nel portafogli, quelli della barca mi pare di averli messi nel…
Cla’ lo guarda in attesa.
Tommy accosta e si ferma.
Prende il borsone che è appoggiato sul sedile posteriore e controlla in una tasca.
Non trovandoli prende a controllare in tutte le tasche laterali.
Cla’ – Non mi dire…
– Cazzo Cla’ li ho lasciati sopra…
Cla’ alza gli occhi al cielo.
– Faremo tardi…
Ma dove hai la testa?…
Tommy lo guarda imbarazzato
(pensa: “Sapessi…”)
– Dai ci mettiamo un attimo.
Rimette in moto e si dirige verso casa.
Arrivati davanti al portone si ferma in doppia fila, tira fuori le chiavi dal giubbotto e le porge a Cla’.
– O nel cestino all’ingresso o nel cassetto del mobile del soggiorno, quello in alto.
Sicuro…
Cla’ scende e si dirige all’entrata, Tommy lo segue con lo sguardo.
Chiamando l’ascensore, poi entrando e salendo su, Cla’ viene colto da una strana sensazione.
Questi gesti, inizialmente quasi automatici si rivelano d’improvviso carichi di emozione.
Quando infila la chiave nella toppa ed entra in casa è colto da un leggero turbamento: un odore di legno e sandalo che aveva quasi dimenticato arriva alle narici.
Al buio cerca l’interruttore della luce e di colpo gli appare l’ingresso. Resta un attimo incerto, poi è come uno squarcio nella sua mente e si dirige al cestino delle chiavi, che risulta vuoto. Si dirige allora in soggiorno, fa luce, quindi al cassetto più in alto del mobile di legno indonesiano.
Niente da fare, nessuna traccia dei documenti.
Cla’ cerca di fare mente locale, a dove Tommy era solito lasciarli.
Dando un’occhiata intorno, i mobili, gli oggetti gli appaiono gli stessi, ma qualcosa sembra cambiato, fuori posto. Forse i volumi, lo spazio… sembra tutto più piccolo, o forse no, più grande.
No, è che gli sembra tutto ‘strano’…
Decide che è meglio chiamare Tommy al cellulare.
– Sali tu, non riesco a trovarli.
Dopo 5 minuti, avendo trovato un buco per parcheggiare, Tommy suona e si mette a rastrellare tutti i posti dove quei benedetti documenti potevano essersi cacciati…
Mentre Tommy apre e chiude cassetti e controlla armadi e borsoni, Cla’ si adagia sul letto. Perché sono pur sempre le 4 e mezzo, e Cla’ aveva dormito sì e no due ore.
Quando finalmente i documenti saltano fuori Tommy si accorge che Cla’ se n’è andato al sonno. Vedendolo dormire così beato non se la sente di svegliarlo e si distende accanto a lui.
——-
Mezzogiorno passato quando Cla’ riemerge da un sonno comatoso.
Voltandosi e scostando da sé le braccia di Tatoo si avvede che finalmente i documenti sono comparsi in bella mostra sul comodino, mentre Tatoo non sembra intenzionato ad aprire gli occhi, come se volesse ancora dormire o comunque poltrire.
Cla’ decide che è meglio preparare un caffè.
Bello forte anche.
Quando il caffè è pronto Cla’ sistema il tutto su un vassoio e si dirige nella stanza da letto.
Si siede dal lato di Tatoo e dolcemente lo scuote per un braccio
(sorridendo) – Sveglia pigrone!
Tatoo apre gli occhi, accenna un sorriso, poi si gira su un fianco e si mette il cuscino in testa, come di uno che non si voglia alzare.
Cla’ sa come farlo emergere nel mondo dei vivi
– Caffè?
E fa per avvicinare la tazzina.
Ci sono anche i biscotti, che volere di più?
Preso astutamente per la gola, Tatoo si arrende.
Si solleva, mettendosi seduto appoggiato alla spalliera, e beve un sorso.
I suoi occhi lasciano trasparire apprezzamento.
– Mi mancava un caffè così, l’hai sempre fatto meglio di me…
Dopo di che addenta un biscotto con ripieno ai fichi.
– Buoni!
Anche Cla’ ne addenta uno e poi un altro.
– Li prendi ancora?
– Di tanto in tanto, lo sai che da solo non li mangio… anzi portiamoceli appresso che almeno li fai fuori tu…
Cla’ (bevendo un sorso) – Perché mi hai lasciato dormire? Faremo tardi oggi…
– Dormivi così bene… poi non ci corre dietro nessuno…
(pausa)
Mangiamo qualcosa per pranzo e dopo ci avviamo?
Cla’ annuisce.
——-
Mentre Tommy è via per fare un po’ di spesa, Cla’ si ritrova fra quelle mura che pur essendo familiari gli appaiono al contempo vicine e lontane, facendolo sentire stranito, come ubriaco.
Un vero e proprio ‘sbandamento’: normale se si considera che aveva vissuto lì per 5 anni.
La casa era esattamente come l’aveva lasciata, c’erano ancora le sue foto nei quadri (solo una di Nick, posticcia), e nell’armadio i suoi vestiti.
Tutto esattamente negli stessi posti, quasi a voler fermare il tempo.
In bagno c’era addirittura una confezione del suo profumo.
——-
Dopo pranzo partono alla volta dell’Elba.
Arrivano lì in tarda serata, accolti festosamente dai loro amici.
Pur sapendo che ormai Tommy e Cla’ non stanno più assieme tutti li trattano come se fossero ancora in coppia. E non è un caso se ci scappa qualche commento sibillino e perfino qualche effusione. Più che altro da parte di Tommy.
La serata è intensa e emozionante come il resto della giornata e si conclude sulla spiaggia con una nuotata al chiaro di luna. Il falò e la chitarra di Danny fanno il resto, l’atmosfera è delle più suggestive.
Si va a dormire che è ormai notte fonda.
Danny e Gale offrono a Tommy e Cla’ la stanza col lettone.
Clarence si libera dell’accappatoio e fa per infilarsi un paio di boxer, mentre Thomas, steso sul letto, scorre le notizie sul suo ipad.
Cla’ (adagiandosi) – Che stavi sognando stamattina che non volevi tirarti su?
– Era un bel sogno…
– Questo l’avevo capito.
Ma Tatoo nicchia.
Cla’ – Cos’è, non si può raccontare?
– Poi tu ti arrabbi…
– Giuro di no.
Tommy sospira.
– Eravamo noi tre, io te e…
Cla’ gli fa cenno di continuare
– …Paoletta.
– E che si faceva?
– Non lo immagini?
Cla’ cambia espressione, ma resta incuriosito.
– Dunque?
– Ti aiutavo a tenerla sospesa, io approfittavo per baciarle le spalle, le fossette…
– …e lei?
– Ci stava…
(pausa) voleva anche…
il tavolo.
Cla’ – Ci leggi nel pensiero?
– Ti conosco, amore.
Cla’ resta immobile e supino, come bloccato su questa ‘inedita’ triangolazione.
Tommy – Sono sicuro che saremmo felici noi tre…
(sbuffando) – Non ricominciare, ti prego.
Tommy si accosta a Cla’, il volto vicinissimo a quello del suo ex
(suadente) – Lo so che ti ho fatto soffrire in passato, ma sono cambiato…
Cla’ gli lancia un’occhiata, l’aria di sufficienza.
– …sì, almeno in parte.
Ho quasi 40 anni ormai…
(sorridendo e sfottendolo) – Ma no, non si direbbe…
Sei la solita canaglia…
– Ce la metterò tutta, te lo giuro…
Cla’ guarda il soffitto e sospira incredulo, ma almeno appare meno suscettibile sull’argomento.
Cla’ – E comunque io…
Tatoo non lo fa neanche finire e lo bacia. Cla’ non riesce a impedirglielo.
(staccandosi, Tommy) – Lo so, tu ami Ramon…
– …appunto!
– Va bene, non devi mica lasciarlo…
(pensa: “almeno non subito…”)
– Cioè tu vorresti che io…?
Ho capito bene, noi 3, anzi noi quattro?…
– Beh, se è proprio necessario, non farei una piega…
Cla’ – Tu sei pazzo…
Tatoo – Non c’è dubbio… Per te farei questo e altro…
Cla’ – Spegni, dai.
Si addormenta con questo pensiero: “Domenica si torna a casa”
Farina – Già, ma quale ‘casa’?
Riuscirà il nostro eroe a resistere a questa corte serrata o impazzirà?
Povero ragazzo, lo capisco pure, non è facile giostrarsi fra Ramon e Tatoo.
Però mi piacerebbe trovarmi nei suoi panni, vuoi mettere?
PS
Vorrà dire qualcosa l’abbraccio ‘da stritolo’ che ha riservato a Ramon domenica pomeriggio?
PS2
Bisognerebbe sapere se è accaduto dell’altro prima di domenica pomeriggio…
(Dall’inviato Farina 00)
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)
ai lati, quadri di Giovanni Merenda
www.giovannimerenda.it
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