14 gennaio, immersi nella vasca
Con movimenti circolari lenti e costanti, Paolè massaggia la testa bagnata di Ramon che, completamente rilassato, si tiene ben stretto alle gambe piegate di lei per evitare di scivolare sott’acqua…
Alle sue spalle, Paoletta è a sua volta serrata dalle braccia possenti di Cla’ all’altezza del seno.
A Cla’
– Vedi? Glielo fai così…
Sottili mugolii di piacere filtrano dalle labbra di Ramon.
– …vai avanti per qualche minuto… due, tre…
(girandosi di scatto)
Ramon – Noooooo! Così poco?!
Lei ride, si blocca e fa finta di non aver sentito
(lui, borbottando) – Proprio ora che godevo come un matto…
…e poi lo sciacqui.
Vuoi provare tu?
Cla’ prova a usare solo la mano destra, tenendo la sinistra ancorata su di lei.
La cavia prende a bofonchiare
– Noooo, però con una non è la stessa cosa!
Cla’ (ridendo) – Zitto tu, due mani c’ho…
– Appunto, lasciala un attimo a Paolè e concentrati sull’amore tuo… sulla parte maschile, voglio dire…
(ignorandolo) – Come rompe quest’uomo, vero Pa’?
(Pa’ a Ramon) – E se facessimo a due mani, che dici?
Pa’ usa la sua sinistra e Cla’ lavora con la destra.
Ramon protesta – Troppa differenza!!!
(Cla’ ridendo) – Basta! Ora si passa a me. Lo shampoo lo facciamo dopo…
Chi sopra e chi sotto?
Ramon e Pa’ si voltano a guardarlo.
– Cioè? fa Ramon
– Uno me lo fa in testa e l’altro…
(sardonici, sia Ramon che Pa’) – Sull’altra testa…
Ramon (allusivo) – Il signorino vuole il servizio completo…
(a Pa’) – Dai mi metto io alle spalle, così lo reggo e tu…
Ramon si accosta a bordo vasca, tira a sé il suo gigante, approfitta per morderlo sul collo come un vampiro, e bagnatigli i capelli prende a frizionarlo.
Intanto Paoletta si sistema davanti a Cla’ e con le mani prende ad operare sott’acqua.
Cla’ se ne va quasi subito per la tangente.
Piega la testa all’indietro, cercando sostegno sul torace del moretto ai contraccolpi provenienti dal basso.
Ciò rende complicato il lavoro di Ramon.
– Ma si può lavorare su questa anguilla?
Clarence ride, poi si lascia andare a un crescendo di gemiti che Ramon gli soffoca di baci…
Dopo averlo ‘sistemato’ Ramon decide che è il suo turno.
Si stacca da Cla’ e prende a fissare l’altra preda.
Pa’ – Perché mi guardi così?
Ramon scivola verso di lei con intenti chiaramente ‘minacciosi’…
– Aiuto Cla’!!!
Ramon (a Pa’) – È inutile, Cla’ è un uomo morto ormai…
A bordo vasca Cla’ se la ride.
(Ramon accostandosi a Pa’) – Anzi, sarebbe meglio che non vedesse…
Lui la sovrasta.
(lei, sgranando gli occhi) – Oddio oddio…
Cla’ continua a ridere e li lascia fare.
Ramon – È giovane, si può traumatizzare…
Paolè cerca di sottrarsi come può.
– Dove scappi?
(digrignando) – Vieni qua!
Pa’ – Che vuoi???
Con mossa felina o lupesca che dir si voglia, Ramon raggiunge Paolè e la zittisce con un bacio, poi le sussurra qualcosa all’orecchio.
Lei di colpo si lascia governare senza protestare.
Abbracciandola come quando erano seduti sul divano, lui le dirige le mani su di sé e basta poco dall’esterno per capire che aria tira in profondità.
Tenendola bloccata con un braccio, Ramon si destreggia con la mano libera e in pochi istanti i loro volti cambiano espressione, liberando un susseguirsi di sospiri che diviene man mano concitato.
Cla’ resta a osservare, tra il languido e il compiaciuto, come di chi ha già dato fondo per quell’istante alla sua sete erotica. Ma quando i gemiti diventano incalzanti non riesce a starsene in disparte e con un impeto d’orgoglio, o di velata gelosia, si fa dappresso. La sua mano si fa strada fra le pieghe dell’inguine di Pa’ incrociando quella di Ramon sott’acqua. La scalza, imponendogli di continuare altrove, muovendosi esperta come per obbligare Pa’ ad accelerare il compimento di quei singulti.
Pochi secondi e la tortura per i suoi occhi e orecchie finalmente si scioglie, liberandolo come da una morsa.
——-
La sera, a letto
– Non mi lasci mai da solo, con lei… (pausa)
Io non lo faccio con te.
Cla’ – Voglio vedere che le fai…
Ramon – Per controllarmi?
Cla’ (malizioso) – Anche…
Ramon si scosta e lo guarda
– Perché non sopporti l’idea che io e lei, anche senza di te…?
Cla’ non lo fa neanche finire
– Perché?
Perché so che l’ami anche tu… ma non so fino a che punto…
Ramon socchiude le palpebre.
Poi, a bruciapelo – Ami lei più di quanto ami me?
Cla’ (deciso) – No.
(con la mano gli spinge la testa sul suo torace, e gli accarezza i capelli)
Senza di te non potrei stare…
Ramon gli sfiora la pelle con le labbra.
– E non ti sfiora l’idea che lei ha un altro uomo, noi a parte?
Cla’ sospira.
– Vuoi proprio torturarmi?
——-
Da Tatoo, qualche giorno dopo
La notte tra il 16 e il 17 gennaio Nick e Thomas litigano di brutto, e il motivo è sempre lo stesso: Clarence.
Tatoo proprio non riesce a metterlo da parte, ad accettare che ormai lui è fuori dalla sua vita, in un ménage che lo appaga. Una parola e scoppia un putiferio.
Nick se ne va di casa nel cuore della notte. Tatoo in preda alla rabbia e allo sconforto si ubriaca, poi, senza pensare all’orario, chiama Cla’ sul cell.
Squilla almeno 3 volte prima che Cla’ risponda.
Thomas – Baby!
(senza rendersi conto di quello che dice) – Ma dov’eri!!!
Cla’ (la voce assonnata) – Che c’è?
(confuso) Che ora è?
(biascicando) – …ti prego vieni da me, sto male…
Cla’ accende la luce e cerca di mettere a fuoco. Guarda l’ora.
Anche Ramon apre gli occhi e si tira su un po’ frastornato.
– …non posso spieg… (si sente dall’altra parte che Tatoo sta vomitando)
(allarmato) – Okay, non ti muovere, arrivo!
Cla’ si alza e si infila velocemente i jeans e un maglione.
Ramon – Ma che è successo?
(sedendosi sul letto per infilarsi gli scarponcini) – Non lo so, Tommy sta male. Vado a vedere. Prendo la moto che là non trovo parcheggio a quest’ora.
Si rialza.
Ramon sospira.
– Vengo con te?
Cla’ gli dà un bacio in testa, piegandosi.
– Torna a dormire. Ci sentiamo più tardi.
——-
Arrivato da Tatoo, a Cla’ per poco non prende un colpo.
Pallido come uno zombi, Thomas gli apre la porta e corre filato in bagno, dove continua a dare di stomaco.
Ci vuol poco a capire quanto alcool s’è scolato. Praticamente un’intera bottiglia.
E dalle sue frasi smozzicate Clarence capisce anche il perché.
Passata circa mezz’ora in cui Tatoo non si scolla dal water, avendo capito che la questione andrà per le lunghe, Cla’ manda un sms a Ramon, avvisando che rientrerà in mattinata, appena la situazione sarà sotto controllo.
Ma quel messaggio non arriva a Ramon che invano aspetta, girando e rigirandosi nel letto, un cenno da parte di Clarence.
Mentre gli monta la rabbia ed un’incontenibile gelosia.
Poco oltre le 10, Ramon suona da Tommy.
Ci vuole qualche minuto prima che Clarence apra.
I soli slip addosso, Cla’ lo fa subito entrare. Ha la faccia di uno stravolto, buttato giù dal letto ancora una volta. Ciononostante Ramon lo investe come un ciclone.
(duro) – Che ci fai ancora qua?
Facendogli segno di abbassare la voce
– Amo’ siamo andati a dormire alle 7, Tommy ha vomitato tutta la notte.
– E ora dov’è?
– Dorme.
Non staccando gli occhi dai suoi slip
Ramon – E tu, hai dormito con lui?
Cla’ intuisce che quello è il solito interrogatorio e sospira.
– “Accanto” a lui (precisa).
Mentre Cla’ parla, Tatoo fa capolino completamente nudo, l’andatura ancora malferma. Accortosi di Ramon, Tommy cerca di sottrarsi alla vista facendosi scudo col corpo di Cla’, cingendogli la vita.
A quel gesto di intimità, Ramon, che era già tesissimo, passa di colpo al top dell’incazzatura.
– Togligli le mani di dosso – gli intima.
Tatoo sembra cascare dalle nuvole.
(a Cla’) – Ma che vuole?
Ramon non sopporta quel suo tono quasi di scherno e gli si avventa contro, facendo vacillare anche Clarence.
– Ma che vuoi tu, brutto stronzo!!!
– Hey calma!!! fa Cla’ interponendosi fra i due.
Ma ogni suo tentativo di tenerli buoni sembra destinato a dissolversi.
– Zitto tu! – gli urla appresso Ramon.
Thomas – Amore, ti fai mettere i piedi addosso in questo modo?!
Cla’ capisce che Tatoo sta fomentando la tensione, ma cerca di conciliare
– Smettila Tommy, non è proprio il caso di…
– Di che, Cla’? È tutto alla luce del sole. È lui che non vuol capire…
(Ramon, rabbioso) – Cosa? Cosa non voglio capire?
Cla’ interviene, stavolta deciso
– Basta! Non c’è niente da capire…
E parlando, con le braccia cerca ancora di coprire alla vista il corpo nudo di Tatoo.
Ramon interpreta male quel gesto di pudore di Cla’.
– Ho capito tutto invece! Tardi, ma l’ho capito…
a Tommy – Tu sei uno stronzo, ma lui lo è più di te!
E sapete che vi dico, che ne ho rotti i coglioni di voi due…
Cla’ (a Ramon) – Ma che cazzo stai dicendo!!!
Ma che dovevo fare?
– Stare con me invece di venirtene qua nel cuore della notte!
Cla’ non fa neanche in tempo a rispondere che Tommy lo precede
– Sì?
Allora mettila così. Lui sta dove vuole stare! E guarda caso stanotte era da me…
Ramon li fissa con odio
– Bene, andate affanculo tutti e due!
Si dirige come un razzo alla porta ed esce di corsa per le scale.
Cla’ si rivolta contro Tommy come una iena
– Che cazzo hai combinato!!!!!!!!
Ma come ti salta in mente???
Tatoo resta ammutolito.
——-
Intorno alle 11 Ramon chiama Pa’ e le dice di farsi trovare sotto casa, che lui sta passando a prenderla.
A lei basta uno sguardo per capire che è successo un casino, e di quelli grossi. Lui dice solo che ha lasciato Cla’, e di non fiatare.
Lei capisce che stanno andando a Via Galbani e lo asseconda visto che lui guida come un pazzo. Pa’ accanto a lui prega solo di rimettere piede in terra.
Suona il cell. di Ramon. Lui lo sfila dalla tasca e lo passa a lei.
– Tieni. Se è Cla’ non rispondere.
Lei guarda il nome che compare. È Didy.
Risponde.
– Pa’ ho sbagliato, dovevo chiamare Ramon.
– Non hai sbagliato è qua con me, ma siccomeeeee…
Ramon fa una manovra azzardatissima sorpassando due auto di seguito.
Didy – Ma che succede?
Ramon le fa segno con le dita di spicciarsi e chiudere.
Pa’ pallida per lo spavento
– Didy, scusa ti richiamo io più tardi se mi riesce… anzi dovrò ricordarmi di te nel mio testamento, se anche quello riesco a farlo…
– Casino in corso?
– Eh, direi…
– Fammi indovinare.
Dramma della gelosia, un classico di Ramon?
– Temo di sì.
– Vita dura!
Ti ci dovrai abituare mia cara…
(rassegnata) – E che non lo so?
– Mettila così: uccide più la routine che la gelosia…
Pa’ pensa: “Non mi dire… quanto vorrei casetta mia, adesso…”
Messo piede a terra, arriva a Pa’ una chiamata di Cla’, che la prega di bloccare Ramon a Via Galbani.
——-
Una decina di minuti e Cla’ compare a Via Galbani.
Ramon (rabbioso) – Che sei venuto a fare?
Ah sì, forse a riprenderti qualcosa di tuo…
Cla’ guarda Pa’ muto, cercando il suo sostegno.
(lei) – Fatemi capire. Ma che è successo?
– Semplice. È finita. E non per colpa mia.
Ramon fa il sostenuto, a tratti sembra davvero cinico, Pa’ non riesce a capacitarsene.
(Cla’ a Pa’) – Io non ho fatto niente, ci credi? Niente!
Tommy stava male e sono andato da lui per aiutarlo. Punto.
Lei annuisce.
(a Ramon) – Non mi hai neanche dato il tempo di parlare, di spiegare…
– Non c’è più niente da spiegare.
Tu te ne fotti di me… ti ho aspettato tutta la notte, potevi almeno farmi un squillo.
Si vede che avevi la testa ad altro, come sempre.
– Ma se ti ho mandato un messaggio (prende il cell.) guarda tu se non ci credi!
– Non l’ho ricevuto.
– Non è colpa mia!
– Ormai è tardi.
Tienitelo pure il tuo Tatoo. Siete fatti l’uno per l’altro.
– Non puoi parlare sul serio…
Pa’ diglielo tu, io non so più cosa fare…
Ramon – Fai quello che vuoi. Tra noi è finita.
E in ogni caso lei resta con me.
Cla’ lo fissa assolutamente incredulo.
– Tu stai scherzando…
– Per niente!
Cla’ guarda Pa’, a sua volta incredula.
Per un attimo lei sembra aver perso la parola, poi sbotta
(sibilando) – No, Ramon. Qua sai che c’è?
Che sono io a mandarvi affanculo, tutti e due e subito!
Poi, zittendo sul nascere ogni obiezione, in un crescendo di incazzatura
– Non ho mai visto al mondo due che si amano più di voi, e neanche due coglioni più coglioni di voi!!
Guardatevi negli occhi e abbiate il coraggio di dirvi davvero che non vi amate e che volete finirla qua!
Cla’ e Ramon restano a fissarsi.
Clarence sembra non riuscire a capacitarsi di quanto sta avvenendo.
Visto che nessuno dei due si muove, lei sbotta di nuovo
a Ramon – Ora tu gli chiedi scusa, fate pace, dopo di che me ne vado.
– Io?…
– Sì, tu.
(minacciosa) E se non lo fai “ADESSO!” esco per sempre dalla vostra vita!
Ramon sembra non voler mollare
– Ma perché io?
– Perché questo povero uagnon NON ha fatto NIENTE, ha solo aiutato il suo ex in un momento difficile…
Cazzo ci trovi di male?
– Che lui lo ama ancora, non ha mai smesso…
Ecco che c’è!
Cla’ si porta istintivamente le mani alle orecchie.
Volta loro le spalle e non ce la fa più a trattenersi. Comincia a piangere.
– Non è così!
(voltandosi) Lui è uscito dalla mia vita quando sei entrato tu…
Pa’ diventa rossa per la rabbia. Guarda Ramon quasi con odio.
– Non sarebbe qua altrimenti, adesso. Imbecille!
Lo sguardo di Pa’ diventa severo.
Ramon si rende conto di botto che solo il suo stupido orgoglio ha causato questa frattura.
Guarda Pa’, che altro non aspetta che il suo capitolare.
Cla’ si è voltato di nuovo e piange sommessamente.
Ramon si decide e si dirige da Cla’.
Gli cinge la vita, lo stringe e scoppia a piangere pure lui.
Cla’ resta un attimo ancora di spalle, poi si volta e lo abbraccia, fino a che Ramon con le dita gli allontana le lacrime dagli occhi.
Cla’ (la voce ancora rotta)
– Stronzo che sei!… (e gli sfiora le labbra con le sue)
Ramon asciugandosi gli occhi e baciandolo a sua volta
– E tu no? Te ne esci in slip, ma che pretendi?
(giustificandosi) – Ma scusa tu non dormi nudo? Io ero in slip…
– Ho immaginato le meglio porcate…
– Con Tatoo, ubriaco? Ma sparisci…
– Perché, vuoi forse negare quello che combinavi con lui?
– Un tempo… Ora non più…
– Seeee, ora non più…
– Sì, proprio così.
Amo te imbecille…
– Dimmelo ancora Cla’.
– Ti amo, imbecille.
E continua a sbaciucchiarlo.
Ramon – Solo ti amo, va…
(e ride)
Non si accorgono neanche che Pa’, a cui veniva pure da piangere, non è più nella stanza.
Ramon – Paaa’?
(dalla distanza) – Sto in cucina.
(si sentono rumori di portelle)
Ma dove sta la macchinetta del caffè?
Ramon – Nella credenza.
Pa’, per favore, fallo forte il caffè…
(a Cla’) – C’ho un mal di testa…
Quando Paolè rientra in salotto li trova seduti sul divano avvinghiati.
Lei poggia il vassoio e fa un colpo di tosse.
Ramon e Cla’ fanno per alzarsi.
– No, state seduti, ve lo porto io.
Uno di zucchero a testa, vero?
Entrambi annuiscono.
Lei si avvicina con le due tazzine e le porge loro.
Cla’ – Sei il nostro angelo Pa’…
Ramon beve un sorso.
(Pa’) – Forte abbastanza?
Ramon fa cenno di sì col capo.
– Paolè, stavo pensando…
Stasera facciamo una cosa diversa, noi tre?
Stravolgiamo la routine…
(lei) – Cioè?
– Veniamo a dormire da te?
Cla’ guarda Ramon stranito
– Dormire? “Noi” con lei…
– Era così per dire, sennò Farina chissà che si pensa…
Farina: – “Io che mi penso”, figurarsi!
(Dall’inviato Farina 00)
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)
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