30 dicembre, al risveglio
Paoletta apre gli occhi.
Accanto a lei il marito dorme ancora della grossa.
Si alza e va in bagno portandosi appresso il cellulare, spento durante la notte.
Appena riacceso si materializzano i primi messaggi dei ragazzi. 5 o 6 almeno, in successione.
Letti uno dopo l’altro, sembra quasi che Ramon, Tommy e Cla’ facciano a gara a chi ne scrive di più, a chi la coccola meglio e/o più sfacciatamente.
Dopo aver risposto ai primi due già il pollice le pare anchilosarsi.
(pensa) Come cazzo faceva Didy coi suoi 3?
E mentre risponde al terzo sms pensa ancora: Che stress!
Intanto si siede sul water per fare pipì.
(pensa) E meno male che non sono a Roma quei tre, se no come facevo?
Subito le viene di pensare al ‘dunque’
Già, come faremo?…
Non le riesce manco di fare in pace una pipì che sente bussare alla porta del bagno.
(al marito) – Che vuoi?
– Il bagno, please.
Sempre occupato in questa casa.
Da te, ovvio.
(lei) – Scocciante!
Quando parti?
– Dopo la Befana.
(lei pensa) Che stress…
e mentre pigramente si alza
(pensa) Prossima vita: nessun marito e due bagni, sai mai…
——-
In giornata
Prima l’sms di Ramon che attesta il loro arrivo in Spagna.
Poi è la volta di Cla’ che scalpita e chiede se ci sono novità sul fronte ‘mazzo’.
Segue sms di Ramon dal sapore di diffida:
Non ti dare alla pazza gioia che le prendi…
Quindi Tommy, che le chiede un orario in cui chiamarla, senza rischiare di beccarla nel momento sbagliato, in presenza del marito.
Tommy: Fammi uno squillo quando vuoi che sia tuo…
Neanche in bagno lei smette di essere un editor
(pensa) Certo, scritto così…
In serata Piumetta ha orecchio e pollice incandescenti, la voce rauca.
Andando a coricarsi le sovviene una nota battuta di Woody Allen, ovviamente adattata
“Vi amo, ma che ho fatto per meritarvi?”
Tentando infine di addormentarsi, prevale l’aspetto poetico
Sempre caro mi fu quest’ermo colle…
(e mentre suo marito prende a russare sonoramente)
…specie quando è solitario… molto solitario.
(pausa)
Come il passero?
Che stress!
——-
Berlino, 4 gennaio, al telefono
Ramon – Che cosa pensi di farmi?
Piumetta – A che proposito?
(suadente) – Quando sarò tra le tue braccia, nudo e caldo…
– Sempre a una cosa pensi…
– Ovvio! Sono sotto di una con te…
(lei fa mente locale al 29 dicembre)
– Ancora là stai a pensare?
– Me la sono legata al dito, anzi al Gig…
(pausa)
Anzi, sai che c’è? Voglio gli interessi del 200 per cento…
(curiosa) – Cioè?
– Diciamo… 6 trattamenti speciali?
– Strozzino!!
(pausa)
E gli altri che diranno, che faccio preferenze?
– Fammi stare zitto, fammi…
A parte che le fai, le preferenze… le hai sempre fatte…
– Ma no, ancora con queste paranoie…
– Paranoie?!
Zitta, va! Prima che i trattamenti raddoppino…
Intanto a Ramon si avvicina Clarence. Questi intuisce che è al telefono con Paoletta. Si odono borbottamenti incrociati, sommessi.
(lei) – Che sta dicendo?
– Vuole sapere… che ci riservi di bello quando torniamo…
– Dalli…
In quel momento squilla il secondo cellulare di Pa’.
– Scusa Ramon, devo chiudere.
(indagativo) – Chi è? Tuo marito?
– No, Tommy.
– Ah! Allora aspetto che finisci.
– Come sarebbe?
– Sarebbe che voglio sapere che vuole.
Intanto il cell. squilla.
(lei non si capacita) – Che fai il geloso?
– Sì.
No. Devo solo riferire a Cla’.
(lei pensa: Ma guarda un po’!)
– Fammi rispondere, dai.
(deciso) – Aspetto.
– Hey Tommy
(Tommy) – Come mai ci hai messo tanto?
– Sono sull’altro con Ramon e Cla’.
(interdetto) – Ah!
– Devo riferire qualcosa da parte tua?
– No.
Volevo sapere se ci sono novità sui fiori.
– Vedremo a mezzogiorno. Di solito quello è l’orario.
(lui, osservando l’ora al polso)
– Mancano 30 secondi.
(pausa)
Che hai fatto degli altri?
– Quelli che non ha beccato mio marito?
Li ho regalati a una vicina, con la scusa dell’allergia…
(Tommy) – Un mazzo al giorno…
(pausa in cui sospira)
Quest’uomo mi sta facendo innervosire…
Ramon fa un colpo di tosse.
Pa’ – Aspetta Tommy…
Lei afferra l’altro cell. e lo avvicina all’orecchio sinistro.
(Ramon) – Scusa ma tuo marito che ha detto al secondo?
– Mi ha guardato con odio… Ha detto che non è un errore, che i fiori sono proprio per me.
(Tommy) – E tu?
– E io… Che dovevo dire?
Che non ho la più pallida idea di chi sia…
Tommy (allusivo)
– Sei sicura?
Ramon gli fa eco
– Sì, appunto. Sei sicura?
(indignata) – Certo!
Perché, cosa vi salta in mente?
Ramon – No, è che tu…
(lei, inalberandosi) – Che io cosa?
Ramon resta senza parole.
Tommy – Scateni certi istinti…
(a Tommy, incazzata) – Vuoi forse dire che è colpa mia?
Lui fa per rabbonirla
– No. Merito, semmai…
Squilla il citofono.
Lei sobbalza. Ma resta coi cellulari in mano.
Per qualche secondo restano tutti e tre ammutoliti.
(Ramon) – Scusa, rispondi!
Lei appoggia i cellulari sul top della cucina, Tommy e Ramon restano in ascolto.
(al citofono) – Sì, ultimo piano.
I rumori che si odono in sottofondo non lasciano adito a dubbi.
Quando lei riavvicina i cellulari, il tono della sua voce è sommesso, quasi rassegnato.
– Niente biglietto, niente mancia, già tutto pagato.
(pausa)
Agapanthus, i fiori di Cla’…
——-
8 gennaio, a Berlino
Cla’ – Io divento matto, sta storia mi sta facendo perdere il sonno…
Se lo avessi tra le mani sto stronzo…
Ramon – Ma perché parli al maschile, non potrebbe essere una donna?
Clarence lo guarda dapprima stranito, poi interlocutorio
– In teoria potrebbe pure essere…
In fondo le possibilità sono il 50 per cento…
(poi però scuote la testa)
– Mmmm?
(gesticolando con una mano) – …non lo so… mi sembra inverosimile…
Sento che è un uomo…
Ramon – Senti a me, tutto può essere…
Quella fa innamorare pure i sassi…
(pausa)
E se fosse Farina?
Cla’ lo guarda come se avesse sentito una bestemmia.
Ripete incredulo
– Guglielmo?!
Naaaaaaa… non ci credo manco morto ucciso…
(pausa)
(pensa) Però spiegherebbe perché è così evasivo ultimamente…
Ramon si lascia sfuggire uno sguardo furbetto e allusivo, come a dire “Non si può mai essere sicuri…”
Cla’ a sua volta fa una smorfia.
– Ma poi scusa, non gli piaceva Didy?
– Che ne puoi sapere… dalli e dalli…
A stare appresso a noi, lo posso pure capire…
Uno mica è di marmo sai…
Cla’ si ferma a elucubrare.
– Se è così lo gonfio di mazzate… Anzi lo fa Tommy, vuoi mettere…
Squilla il cellulare di Ramon.
Ramon legge il nome sul display, e inserisce il vivavoce
– Lupus in fabula…
Farina – Hey stronzi, sparlate di me?
Cla’ – Era solo un’ipotesi investigativa.
– Un’ipotesi del cazzo, se mi consentite…
(pausa)
Non nego che Piumetta me la farei volentieri… ma ho un codice d’onore, oltre che deontologico…
Ramon – Deontoche?
Farina – Dai Cla’, poi glielo spieghi tu…
Clarence annuisce.
Ramon – Quindi non sei tu…
Qua si brancola nel buio.
– Voi. Io qualcosa ho già scoperto.
Cla’ – Sarebbe?
– Sarebbe che i fiori vengono acquistati da fiorai aderenti a un circuito internet, e pagati online con carta di credito.
(Cla’ sconsolato) – È come cercare un ago in un pagliaio?
Farina – Temo di sì.
Anche se prima o poi farà un passo falso.
Ramon – Tipo?
(Cla’ timoroso) – Presentarsi vuoi dire?
Farina – Perché no?
È o non è un corteggiamento serrato?
(pausa)
Prima o poi vorrà un accenno da parte di Paoletta.
Cla’ inghiotte la saliva.
Ramon – Secondo te dobbiamo preoccuparci? Proteggerla?
Farina – Quello sempre. Proteggerla, voglio dire.
Preoccuparsi…
(pausa)
Ci sono io, tranquilli. Non vi costerà molto.
Comunque siete in 3… Talvolta serve…
E interrompe la conversazione.
Ramon guarda Cla’ contrariato.
Cla’ – Che mi guardi così…
Possiamo fare senza?
——-
(dall’inviato Farina 00)
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)
quadro di Giovanni Merenda
www.giovannimerenda.it
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