29 dicembre, al risveglio
Al mattino, Cla’, l’aria ancora assonnata, si fa largo con difficoltà fra le gambe di Ramon per scendere dal letto e preparare il caffè, lasciando incustodito e bello caldo il suo posto al centro. Al suo ritorno, vassoio colmo di ogni ben di dio, trova Tommy addossato a Ramon.
Sguardo furbastro, si dirige ai piedi del letto e fa un colpo di tosse.
Cla’ – Fatemi spazio, su quelle gambe!
Gli fa eco Ramon, palpebra calata e un filo di voce
– Che scocciante, già dal mattino… Vieni a letto…
Tommy, che ha aperto gli occhi, attacca una risata semisoffocata.
(a Tommy, Cla’) – Che te ridi tu, mo’ te meno…
(pausa)
Io vi tratto da principi, voi non potete capire… (ridendo) siete due rospi…
Ramon – Ah! Ecco perché la Principessa ci ha mollato ieri sera, Tommy…
Altro che emergenza…
Tommy (a Cla’) – L’hai chiamata per sapere che è successo?
– Non ancora, a quest’ora dorme.
(Ramon) – O fa altro, la principessa sul pisello…
(Cla’, ridacchiando) – Ma che scurrile, non meriti risposta… (pausa)
Anzi, visto che sei così… così… inqualificabile…
(gli porge la tazzina, Ramon fa per tirarsi su per sorseggiarlo e fa una smorfia)
– Minchia è amarissimo Cla’!
– Così impari!!! Maiale!
(versandosi una zolletta nel caffè)
– Ma non ero un rospo?
Tommy intanto è ancora appoggiato al guanciale e ride sotto i baffi.
——-
Più tardi, mentre Ramon è sotto la doccia, Clarence prende da parte Tommy, che si sta sistemando la barba nel bagno privato di Paoletta.
Clarence prende a osservarlo attraverso lo specchio mentre si sistema
– Perché mi guardi?
Non ti piace così la barba?
– No, quella sta bene, fin troppo.
Tommy fa una smorfia di compiacimento.
(interlocutorio) – E allora?
– Voglio sapere che hai fatto con Paolè…
(si volta per sentire se arrivano rumori dall’altro bagno)
…prima che arrivi Ramon.
Tommy spruzza un po’ del suo profumo preferito sul torace di Cla’ e gli molla un bacio al volo sulle labbra; fa una smorfia divertita ma sembra non voler parlare. Si infila la camicia e pare intenzionato ad andarsene.
Esce dal bagno, ma Cla’ gli si mette alle calcagna, deciso ad avere delle risposte.
– Baby, perché?
Ha forse importanza?
(inseguendolo) – Ce l’ha per me.
Tommy gli fa segno di abbassare la voce.
– Devo passare da casa per prendere la valigia.
Cla’ – Ti accompagno, così parliamo.
– No, devo fare alcune cose urgenti.
Parleremo un’altra volta.
Tommy prende a cercare le chiavi e gli occhiali.
Cla’ non demorde.
– Tu mi nascondi qualcosa. E a lei non posso certo chiederlo.
(pausa)
Non me la bevo che l’hai sposata senza neanche…
Tommy intuisce dove vuole arrivare.
– Quand’anche?
– Quand’anche un corno.
Fa differenza.
Tommy sa come bloccare questa specie di interrogatorio.
Lo afferra per la vita, lo spinge a sé e lo bacia.
Si stacca da lui solo per mollargli un altro bacio al volo.
– Salutami Ramon.
——-
Le verità nascoste
26 dicembre, in macchina
Paoletta riceve un sms mentre guida.
Si ferma e legge
Le tue mani… Ti sto aspettando. Fai presto.
Lei allora compone il suo numero
– … Non avevamo un appuntamento
(Tommy) – Ti sbagli. L’abbiamo preso da tempo.
– Scusa, e quando?
(pensa: Gesù, che figura, sto rimbambendo?…)
– Da quando hai impresso su di me il tuo sigillo…
Piumetta non si capacita di ciò che ha sentito; si ferma a pensare, confusa.
– Tommy hai bevuto?
– No, ma è come se l’avessi fatto.
– Mi dici che ti prende?
– Venti minuti, Pa’.
Ti do venti minuti.
– Per che cosa?
– Per fare l’amore con me.
(lei sospira, esasperata)
– Tommy…
– Devo averti, e ti avrò. Costi quel che costi.
Lei sente che il cuore ha preso a tumultuarle, ma riesce comunque a pronunciare, anche se incerta
– Cos’è un ricatto?
Silenzio.
– Se non sarai fra le mie braccia fra venti minuti, chiamo tuo marito e gli dico tutto. Di me, di Clarence e…
(lei lo interrompe, irrigidita) – …No, non lo farai!
– Perché?
– Perché arrivo prima io e ti ammazzo!!!
(suadente) – Non aspetto altro…
Piumetta interrompe la conversazione sbattendo il cellulare sul sedile accanto.
Definirla incazzata è dire poco.
——-
Quando arriva da Tommy lei trova il portone aperto e la porta di casa socchiusa, come se lui avesse avvertito il suo arrivo, pur senza citofonare.
È carica come una pila, pronta a cantargliene quattro una volta per tutte.
Chiude la porta, fa appena in tempo a posare borsa e giubbotto quando si sente abbracciare alle spalle. Lei ha un sussulto a sentirsi serrare così forte.
Le braccia nude, Tommy ha indosso solo i pantaloni, sottili al punto da sentire la tensione sottostante, un intreccio di muscoli e sangue.
Lui la serra a sé, sempre più forte, fino a farle male.
– Lasciami!!!
Incurante delle sue rimostranze la fa girare su se stessa e la solleva al punto di accostarle il bacino ai suoi attributi.
– Senti? Senti che mi fai, Paoletta?!
La spinge su e giù per farglielo sentire meglio.
(imperiosa) – Mettimi giù!
– Nooo!
Devi sentire… (e continua a strusciarla a sé)
Lei cerca inutilmente di divincolarsi.
Lui la porta di peso nella stanza da letto e la butta giù sul letto, adagiandosi sopra. Pur bloccata dal peso del suo corpo lei riesce a difendersi battendogli coi pugni sulle spalle.
Lui non molla, sembra quasi divertirsi
– Colpisci, sì colpisci!
È una lotta impari, lui le prende da lei ma non si sottrae, sembra ancor più eccitarsi nel subire.
A un tratto le afferra i polsi, le solleva le braccia e tenendola bloccata prende a baciarla; quel bacio fa svanire ogni traccia della forza bruta precedente. Tommy diventa di colpo tenero, delicato, passa con dolcezza a lambirle il collo con le labbra e a mordicchiarla, sorridendole. Le lascia poi andare i polsi, le consente di abbassare le braccia. Lei fa una smorfia di dolore, ma non dice nulla.
Lui le si stende accanto, prende le mani di lei e le bacia teneramente; l’avvicina poi a sé facendola rannicchiare nell’incavo del braccio. Guida la mano destra di lei sul suo torace, su e giù, mentre socchiude gli occhi; la obbliga poi a fermarsi in basso, la spinge ad abbassargli la cerniera, a insinuarsi fra gli strati della stoffa.
Lei lo asseconda, sperando di placarlo e indurlo a ragionare.
(lui, sussurrando) – Continua…
Lei lo stringe con forza, quasi a vendicarsi del comportamento precedente.
Lo vede e sente contorcersi fra le sue dita.
A un tratto pensa che forse è troppo da sopportare.
Lui invece la incalza
– Vai, sì…non fermarti!
– Ma…
Lui serra entrambe le mani sulla sua, e prende dopo poco ad ansimare come sotto tortura.
Attimi che sembrano dilatarsi in modo insolito ed esasperante, fino a che un gemito prolungato lo fa contrarre e distendere. Resta lì fermo, gli occhi socchiusi, a respirare con la bocca, scosso in ogni singola fibra dal cuore che gli pulsa in petto.
Lei resta lì a osservarlo, preoccupata.
– Tu sei pazzo…
Lui le lancia un’occhiata di sottecchi.
– Sì, di te…
Poco dopo
– Vado in bagno, non muoverti
Quando Tommy torna nella stanza Piumetta non c’è. È all’ingresso e sta armeggiando nella borsa, intenzionata ad andarsene.
– Dove vai?! Resta qui, con me.
– Non posso. Devo tornare a casa.
(fa per avviarsi alla porta)
Lui la blocca con un braccio
– Questa è la tua casa!
Lei si ferma un attimo e lo fissa
(secca) – No, Tommy.
– Ti aiuto io, portiamo tutto con Cla’, tu non devi fare niente…
– Non hai capito, allora…
(alzando la voce) – Ma perché???
(volgendo il capo alle sue spalle mostra con la mano le foto di Clarence in giro per la casa)
Vedi, c’è pure lui…
– Tommy, Cla’ sta con Ramon
Lui incassa, ma non si abbatte.
(sottolinea) – Lui ‘abita’ con Ramon, ma ‘vive’ con me
– Ti sbagli, lui ‘ama’ Ramon, perciò vive con lui.
Tommy comincia ad alterarsi
– Vuoi negare che lui ama anche me, e te?
E che ‘tu’ ami me… perché tu mi ami, lo sento…
Lei fa per abbassare la maniglia.
– Devo andare.
– Da chi, da lui?
(pausa)
(timoroso) – Da Cla’?
Lei non risponde.
Lui la fissa indagativo
– Ho un marito. Mi sta aspettando.
– Per fare cosa? Voglio saperlo.
Anzi no.
(pausa)
Sono geloso…
– Spiacente. Non è un mio problema.
– Sì che lo è!
(avvicinandosi)
E poi noi dobbiamo riprendere il discorso interrotto…
(la cinge di nuovo, di colpo suadente)
(sussurrando) Ho una voglia matta e pure tu…
Lei non sa se ridere o piangere, quell’uomo sembra proprio non voler ragionare.
Prende a dondolarla a sé come una bambina
(lei) – Mettiti buono, fatti una sigaretta…
(baciandole il collo)
– Ho smesso di fumare. L’ho fatto per te…
Qualunque cosa, chiedi e io lo farò…
– Lasciami andare ora.
– Solo se fai l’amore con me.
Squilla il cellulare di lei.
(lui) – Chi è?
– Cla’.
– Perché non rispondi?
– Lo chiamo dopo.
– Vorrà vederti ovvio. Immagino quel che gli fai…
(Tommy sembra davvero figurarsi la scena)
Non farmi diventare geloso di lui…
– C’è un solo modo per evitarlo…
– Quale?
– Non lo immagini? Dovrò operare una scelta.
Chiudere con qualcuno.
– Non me.
Non lo sopporterei… e comunque ce n’è un altro…
Lei fa mente locale e si rabbuia.
– Lo farai soffrire Cla’, ti rendi conto?
– Non più di quanto stia soffrendo io.
Silenzio
Lei abbassa la maniglia e apre la porta.
(lui le blocca un braccio)
– Ricordalo, Pa’, dipende da te… o andremo tutti a fondo…
Fissandola, per la prima volta il suo sguardo è davvero allucinato.
——-
27 dicembre
Piumetta mette l’astuccio contenente l’anello d’ametista in una busta e il 27 dicembre, credendo che Tommy sia partito per tornare sulla barca, va a casa di quest’ultimo sperando ci sia Pina. Che per fortuna c’è.
Lascia a lei la busta per Tommy.
Oltre all’anello c’è un biglietto in cui Piumetta scrive che per il bene di tutti è meglio chiudere definitivamente questa storia.
Tommy però non è partito. In aeroporto fa dietro front quando, chiamata Laura (la madre di Cla’) per farle gli auguri, sente da lei che sta arrivando a Roma padre Ralph. Tommy si insospettisce, sa che questa venuta non è casuale.
Al ritorno a casa, Tommy trova la busta e il biglietto.
——-
29 dicembre in mattinata
Intorno alle 11 Tommy compone un sms
Non parto senza aver baciato la sposa
Lei non fa in tempo a rispondergli via sms che lui la chiama
– Vieni da me o devo venire da te?
Sono dalle tue parti…
Lei entra in stato di agitazione.
– Dammi mezz’ora.
– E sia, ti aspetto a casa.
Mezz’ora più tardi lei suona alla porta.
– Ciao moglie!
Un sorriso radioso e compiaciuto la accoglie.
Due ore più tardi, una donna esce da casa di Tommy col sorriso sulle labbra.
——-
Nel tardo pomeriggio, quello stesso giorno, Pina entra in casa di Tommy per sistemare le piante prima delle feste di fine anno, e fare qualche servizio arretrato.
Alla vista della stanza da letto le prende un colpo e si fionda al telefono per avvisare Tommy, ormai giunto a destinazione.
– Scusami Pina, ti avrei lasciato un biglietto, ma era tardissimo, avrei perso l’aereo…
(preoccupata) – Ma che è successo Tommy, è passato un tornado?
– È solo la signora Barclays che ha gradito la nostra luna di miele…
(incredula) – Non mi dire… Allora congratulazioni! (pausa)
Sono contenta per te.
Ma… Cla’ lo sa?
– Eh se lo sa…
– Ma tu come stai?
– Stanchino direi, e non per il viaggio…
——-
Farina: E meno male che la chiamano Piumetta… lei sì può tener testa a un intero reggimento…
(dall’inviato Farina 00)
(SCOP, Società Cooperativa Organizzatori Panzane)
in copertina e qui accanto quadri di Giovanni Merenda
www.giovannimerenda.it
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Belli anche i quadri eheheh.
Non è un caso se in questa webserie i tuoi quadri sono ‘molto’ presenti
🙂