Egregio signor Babbo Natale,
per la prima volta in vita mia mi permetto di importunarla.
In realtà anche questa lettera non era prevista.
E si fosse trattato di scriverla per chiedere qualcosa per me non l’avrei mai scritta.
Credo di avere tutte le cose essenziali, mentre invece delle cose non essenziali, ma che rendono più piacevole la vita, me ne mancano troppe e non saprei da dove cominciare.
Un desiderio ce l’ho, e per questo le scrivo, ma non riguarda me o, per essere più esatti, non riguarda solo me.
L’idea di scriverle mi è venuta leggendo un articolo di cronaca che col Natale non c’entra niente.
Nell’articolo si parlava di un ladro specializzato nel derubare studi medici con una predilezione per i ginecologi.
Il tipo, un pregiudicato, telefonava alle vittime designate e ripeteva sempre la stessa frase: «Buongiorno, devo prenotare una visita per mia moglie, però prima vengo io a portarvi i suoi esami». E faceva in modo di fissare l’appuntamento alla fine dell’orario di lavoro.
Il giorno dell’appuntamento, quando il medico riceveva la signora in attesa prima di lui, il “signor Marchetti” dava il via libera alla complice: una donna, ancora da rintracciare, che da un cellulare con scheda sim francese chiamava lo studio e diceva: «Mi scusi, sono appena stata da voi e ho perso le chiavi. Può controllare se le trova da qualche parte?». La segretaria andava alla ricerca: Marchetti ne approfittava, apriva i cassetti della scrivania, arraffava il denaro e si dileguava. Solo l’ultimo medico derubato ha messo in relazione la sparizione del cliente Marchetti con il furto e la telefonata della finta paziente.
Per i carabinieri è stato facile scoprire, da quattro denunce identiche, che l’ultimo cliente era stato per tutti il signor Marchetti. Così hanno preparato la trappola, chiedendo a molti ginecologi di avvisare se avessero ricevuto una telefonata da un uomo con questo cognome. L’occasione di arrestarlo è arrivata subito: “Marchetti” si prenota da un ginecologo per il 6 dicembre. Ci vanno anche i carabinieri in borghese.
Ma il truffatore, quel giorno, salta l’appuntamento. Era sazio perché pochi giorni prima, con un furto identico, aveva rimediato 8 mila euro, contro i 1500 della sua “media” abituale. Rimanda a giovedì 15: e stavolta viene fermato. Ha con sé un coltello e il documento di identità di un consigliere comunale milanese.
Lei, egregio signor Babbo Natale, si chiederà cosa c’entra un ladro con lei e con me.
Infatti, non c’entra niente. E oltretutto io non ho certo simpatia per i ladri. Debbo riconoscere che lo stratagemma non era male, ma scegliere sempre lo stesso nome non denota di sicuro una grande intelligenza.
No, quello che mi ha colpito della notizia è: Era sazio perché pochi giorni prima, con un furto identico, aveva rimediato 8 mila euro, contro i 1500 della sua “media” abituale.
Mi aveva colpito perché, come avrà capito, io vivo in Italia e in Italia, lei di certo lo sa, siamo messi proprio male.
Pensi che praticamente i ricchi, statisticamente, non esistono e per racimolare quattro soldi i governi sono costretti a prendere i soldi dai poveri che hanno poco, ma sono tanti.
E invece, vengo a scoprire dall’articolo che gli studi medici in media incassano 1500 euro al giorno, che poi sarebbero di più della mia pensione di un mese e arrivano pure ad incassare 8000 euro in un giorno.
E a questo punto qualcosa non mi torna perché se considero tutti gli studi medici che ci sono in Italia, anche abbassando un poco la media, mi pare che un po’ di ricchi in Italia ci dovrebbero essere.
E non parlo solo dei medici, non vorrei dare l’impressione di avercela con loro, ma penso a questo punto che se il “signor Marchetti” si fosse specializzato in qualche altra professione o categoria gli sarebbe andata altrettanto bene nella sua carriera truffaldina.
E allora come mai quelli che in Italia guadagnano dagli 80.000 ai 100.000 euro lordi annui sono 284.602 contribuenti, un misero 0,7%? E oltre i 100.000 sono lo 0,9%.
E mi piacerebbe pure sapere dove regalano i costosi Suv, visto che per strada ne incontro tanti.
Certo che per lei, egregio Babbo Natale, che vive nei paesi freddi dove tutti pagano le tasse è difficile capire queste cifre contraddittorie.
Ma io sono cattivo di natura e quindi penso sempre il peggio.
Per me tanta gente… questi signori… non risultano tra i ricchi perché evadono il fisco. Incassano ma non danno ricevute degli incassi e non dichiarano quanto incassano in nero.
E se come ho detto prima non ho nessuna simpatia per il ladro signor “Marchetti”, ancora di meno ne ho per questi ladri che rubano a tutti, specialmente ai poveri.
Che questo avvenga in Italia lo sanno tutti e il governo, povero ingenuo governo, cerca di convincere i ladri a redimersi mandando spot in televisione dove si dice che non pagare le tasse è scorretto.
Ora io non credo molto al potere degli spot televisivi, mi perdonino i pubblicitari, anzi se uno spot di un prodotto mi rompe le scatole troppe volte mentre guardo un programma, io quel prodotto il giorno dopo non lo compro per dispetto, anche se mi serve.
A questo punto l’unica soluzione sarebbe fare come fanno in altri paesi, per esempio negli Stati Uniti.
Lì se evadi il fisco finisci in galera. E quindi ci pensi prima di farlo e poi, quasi sempre, non lo fai.
Quindi ci vorrebbe una legge che preveda, senza se e senza ma, il carcere per i signori ladri evasori fiscali.
Ma, purtroppo non ho molta fiducia nei governi di qua e penso che questa legge non la faranno mai.
E allora, egregio signor Babbo Natale, la mia unica speranza è lei.
Lei lo sa, non le ho mai chiesto niente e quindi la prego di tenermi nella giusta considerazione.
Poi non la scoccerò più, ma per questo Natale la prego di farmi trovare sotto l’albero una legge per mandare in galera gli evasori.
Restando in fiduciosa attesa, la saluto distintamente.
Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.
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