Che qualcosa di strano stesse per succedere, la gente cominciò a capirlo quando nello zapping serale Rete 4 era coperta trasversalmente da una fascia nera (il giorno seguente la rete ricevette comunque molte mail di complimenti per la miglioria dei programmi).
Alle otto di sera il TG1 aprì il telegiornale con un servizio sulla terribile ondata di caldo che stava colpendo l’Italia. Si era in Aprile.
Su Canale 5, le veline danzavano scosciate come sempre sul tavolo, ma la musica era quella di Apicella. I più attenti avevano cominciato a subodorare qualcosa.
Ma fu solo verso le undici, su Rai Uno, al termine di uno special condotto da Piero Angela sulle tecniche di mummificazione, durante il quale Angela spiegava come lui da decenni ormai conduce una vita normale da mummificato, fu solo allora, con la comparsa in video del faccione triste di Bruno Vespa, che la gente capì!
Qualcosa di grave era successo a Silvio.
E questo lo si intuiva dagli occhi pesti di Vespa, dalla faccia addolorata, da quell’aria che hanno i cani abbandonati, quando non sanno a chi riportare il bastoncino. E anche, bisogna dirlo, dal titolo piuttosto eloquente che campeggiava nel mega schermo alle spalle: “Dio è morto”.
Davanti a Vespa, il modellino in scala di un enorme palazzo dalla forma vagamente a “pillola”: nei piani il Mausoleo Berlusconi, 350 Ettari di cemento e acciaio (tutto azzurro), dentro il quale dovrebbe essere esposto il corpo di Silvio, in una bara di cristallo di Boemia purissimo. Il tutto finanziato dalla Pfilzer.
Nel salotto, Bondi cerca disperatamente di allacciarsi le scarpe, e continua a ripetersi: “Allora.. Silvio diceva sempre: prendi i due lacci, fai un nodo…”
Ghedini e Pecorella stanno seduti mogi mogi. Nel pomeriggio avevano dovuto dichiarare bancarotta: improvvisamente era mancato il loro cliente più importante, e a dire il vero anche unico, e quindi non essendoci al momento alcun bimbo ucciso in una villa in montagna o qualche studentessa massacrata in una villetta, tutto il lavoro pianificato ormai per i prossimi dieci anni è mancato. In realtà entrambi erano in attesa di una risposta per un nuovo possibile cliente, ma nessuno voleva farlo capire all’altro. E Marrazzo ancora non aveva deciso a chi affidare la sua difesa!
Il primo collegamento sul mega schermo è con la villa di Arcore. Fuori dai cancelli, un’enorme folla di Rappresentanti Mediolanum canta “Per fortuna che Silvio c’è” al ritmo del Te Deum. Di fronte al cancello, cero in mano e vestito da vestale, Emilio Fede si prepara a essere tumulato assieme al suo Signore, recitando a memoria tutte le date delle sentenze di prescrizione dei processi di Silvio.
Bossi è contento perché ora, nella morte, rivelava a tutti di essere un vero Leghista: è tutto duro!
Alfano continua a ripetere che non è possibile, grida contro i giudici comunisti che hanno bocciato il lodo: questo infatti vietava alla morte di colpire le 4 piú alte cariche dello Stato!
Fini sembra l’unico lucido nel gruppo: forse perché completamente paralizzato, in piedi, al centro del salotto. Non parla, non si muove, non sbatte nemmeno le palpebre. Dopo un poco si ricordano che probabilmente il telecomando per attivarlo era rimasto nei calzoni di Berlusconi. Patrizia D’Addario si presta ad andare a prenderlo “Tranquilli, so bene dove mettere le mani: conosco quei posti come le mie tasche”
La Gelmini e la Santanchè stanno sedute sulle piccole poltroncine, entrambe succhiando un calippo. “È il nostro modo di ricordarlo”, si scusano le poverette.
Di Pietro cerca di vedere il lato positivo della cosa “Dai, ora si svuotano gli archivi dei tribunali, i giudici avranno finalmente il tempo per occuparsi di altri casi…” ma per quanti sforzi facesse, non riusciva a togliersi dalla testa quella frase: “Ti ha fregato ancora, non lo hai messo in carcere, sei un fallito.”
Casini un po’ defilato parla con Rutelli e Mastella. Si sentiva protestare il fatto che ora Silvio era al centro di tutto, e nessuno piú si ricordava che il Centro erano loro!
Il secondo collegamento dal salotto di Vespa è con Botteghe Oscure. Il Consiglio di Emergenza del PD era riunito in seduta plenaria. Importanti decisioni dovevano essere assolutamente prese: mandare fiori o solo un bigliettino cortese? La decisione tarda a essere presa perché le 20 personalità che devono votare sono assenti e nessuno sa dove siano. Dopo due ore giunge la telefonata della Melandri che si giustifica: “Sono a Cesenatico per il torneo di Allegro Chirurgo del PD, mica posso lasciare questa importante manifestazione culturale!”
La Binetti invece fa sapere che comunque sia voterà contro perché altrimenti le sue convinzioni potrebbero essere dichiarate fuorilegge. A prescindere dal risultato.
Una telecamera impietosa inquadra una stanzina poco illuminata: seduti attorno ad un tavolo, uno di fronte all’altro, bottiglia di Jack Daniel’s vuota a metà, D’Alema e Veltroni ricordano sconsolati i bei giorni trascorsi, mentre Bersani cerca di sollevar il morale: “Dai, ora possiamo veramente governare l’Italia”.
Secca la risposta di D’Alema: “Perché, tu sai come governare per caso?”
Bersani piomba urlante sulla scena:”L’ho trovato!!! Era nascosto sotto il cuscino del lettone di Putin a palazzo Grazioli”. In mano una copia di “Come governare l’Italia for Dummies”.
Mentre una bodyguard fa spostare il cameraman, si nota una luce nuova negli occhi dei quattro, si sente D’Alema mormorare: “Finalmente il libro del potere! Con questo, ora abbiamo una possibilità, un futuro!”
I telespettatori di Rai Due intanto si godono invece una brillante puntata speciale di “Annozero”: la D’Addario interviene in trasmissione e porta anche tutte le sue amiche, che ballano attorno a un Santoro vestito solo con un piccolo tanga leopardato.
Travaglio, cappellino da baseball di lato, occhiali neri, catenone d’oro e canotta da basket, si muove da esperto deejay dietro la consolle.
Vauro è l’unico triste: passa il tempo a disegnare solo donnine nude, ma manca qualcuno da metterci assieme.
Rai Tre ha interrotto la puntata di Report e con in sottofondo la Sinfonia numero 9 di Beethoven (l’inno alla gioia) tutta la redazione, stretta attorno al tavolo del TG3 ha stappato una bottiglia di Dom Perignon, urlando “Hasta la victoria Siempre!”
Il Milan, nel sito ufficiale, fa sapere che al termine dei soddisfacenti risultati della visita medica, il giovane di sicuro valore Berlusconi Silvio è tesserato come cursore di fascia.
I risultati evidenziano che, seppur morto, si muove più veloce di Ronaldinho e ha più resistenza di Jankulovski. Inoltre potrebbe essere usato anche come portiere, risultando nel rigor mortis piú agile di Dida.
Verso mezzanotte, Su Italia Uno, Liguori compare per la prima volta in video e legge una breve nota di redazione:
“Siamo dispiaciuti di informare i telespettatori e il popolo italiano che il Presidente Silvio Berlusconi è oggi passato a miglior vita. Il presidente sarà di nuovo al suo posto di lavoro fra tre giorni”.
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non so come tu abbia fatto, ma sei un mito.