Alfabeto minimo n.10

 alfabeto

 

A come alfabeto minimo.

Questo alfabeto minimo mi è venuto un po’ moscio.

Ma è colpa della notizie, mica colpa mia, ormai qua in Italia c’è poco da ridere.

 

B come Belgio.

In Belgio non c’è governo.

I partiti sono incapaci da oltre un anno di trovare un’intesa.

Ma amministrazione ed economia funzionano.

E se seguissimo il loro esempio? Tanto peggio di così…

 

B come Bruxelles.

Berlusconi è andato a Bruxelles invece che a Napoli a farsi interrogare dai giudici. Qualcuno ha pensato male.

Il premier: “Che assurdità, vado a Bruxelles per spiegare la manovra. Per colpa dell’opposizione e dei suoi giornali si è creata confusione”.

Il numero uno del Parlamento europeo ha messo le mani avanti: “Non so quali siano i motivi della visita, sarà un incontro breve, ho l’agenda piena”. E ha detto che poteva dedicargli solo un paio di minuti.

Ma è possibile che nessuno abbia comunicato a Palazzo Chigi che esistono i telefoni per parlare con Bruxelles?

 

C come consulenti.

Il governo italiano ha deciso di risolvere il problema delle carceri e ha già speso 900 milioni. Ma non li ha spesi per miglioramenti nelle carceri esistenti o per creare un carcere nuovo.

Li ha spesi in consulenze su come risolvere il problema.

In verità se abolissimo le consulenze, almeno quelle a pagamento, un passettino, o forse qualcosa di più, sul risanamento del bilancio lo avremmo già fatto.

 

E come evasione.

È evaso dall’ospedale di Locri il boss della ‘ndrangheta Antonio Pelle, 49 anni, detto “vancheddu”, ma conosciuto come “la mamma”.

Siamo messi male anche come soprannomi della mala.

 

G come giornali.

Vi siete accorti che i giornali raccolgono e pubblicano un giorno sì e l’altro pure le opinioni di Scilipoti su tutti gli argomenti.

Siamo messi proprio male, signora mia.

 

L come Lombardia.

Sono quattro e ogni anno costano ai lombardi circa un milione e mezzo di euro. Sono i sottosegretari di Roberto Formigoni.

In tempi di crisi, si concentra su di loro l’accusa dell’opposizione di centrosinistra che da tempo chiede di tagliare anche in Regione i costi della politica. Previsti dal nuovo statuto, che ha copiato l’idea da Calabria ed Emilia (che però ne hanno solo uno), i sottosegretari del governatore guadagnano come i presidenti di commissione. Compreso lo staff, ciascuno costa 184mila euro l’anno.

Quindi questi “magnifici quattro”, che hanno diritto ad una segreteria composta da un responsabile e tre addetti, costano ogni anno alle casse del Pirellone circa un milione e mezzo di euro.

C’è perfino un sottosegretario che si occupa di Cinema, il leghista Massimo Zanello, nonostante nella giunta di Formigoni sia già presente l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Buscemi del Pdl. Gli altri sottosegretari si occupano di Attuazione del programma e di Expo (Paolo Alli, braccio destro del governatore); Attrattività (che cazzo vuol dire attrattività?) e promozione del territorio (Francesco Magnano, geometra di fiducia di Silvio Berlusconi); Università e ricerca (Alberto Cavalli, ex presidente della Provincia di Brescia, forzista e fedelissimo del ministro Mariastella Gelmini).

Senza commento.

 

L come Lory.

A Cadelbosco di Sopra, nel Reggiano, una raccolta di firme per far chiudere il locale dove lavora Lory anni 27, mamma romena e papà brasiliano, una barista che, dicono le signore che hanno promosso la raccolta delle firme, è una bella donna, molto cordiale e non si veste certo come una suora.

“Sono invidiose perché sono allegra” si difende lei.

“Qui ci rilassiamo” dicono i clienti.

La chiamavano Bocca di rosa…

 

M come mio figlio.

Mio figlio, 23 anni, laureato con 110 e lode in informatica, se ne è andato a lavorare a Firenze.

È un ragazzo brillante e una importante ditta che si occupa di software lo ha assunto per un anno con un buon contratto.

Dovrei essere contento, ma è molto triste che anche i migliori tra i nostri ragazzi non trovino lavoro al Sud, nella loro città.

Qua tra poco resteranno solo i vecchi come me e quelli che non riescono a trovare lavoro in nessun altro posto.

 

M come Monopoli.

Monopoli. Basilica Maria santissima della Madia.

Lo sposo arriva fino all’altare ma poi dice di no. Il motivo, dice lui, lo sanno la sposa e il testimone.

Che bello pare un film!

 

M come Montecitorio.

La crisi può aspettare.

Si ferma a Montecitorio la commissione Bilancio: si sposa la figlia del presidente Pdl e molti componenti erano invitati.

Ma che cazzo!

 

P come PD.

Alla riunione della direzione regionale del Pd a Palermo, alta tensione. Scontro quasi fisico tra il senatore Crisafulli e il consigliere comunale di Agrigento Arnone. Al centro del dibattito, ancora una volta, l’alleanza con il governatore Raffaele Lombardo.

Insulti, spintoni e vertice sospeso.

Per la serie in cui il PD si è oramai specializzato: continuiamo a farci del male.

 

P come Porta a Porta.

Porta a Porta per dieci mesi con 9 speciali.

Io naturalmente non lo vedo, ma purtroppo lo vedono troppi.

Un grande contributo al cretinismo militante.

E, sarà un caso, ma hanno levato di mezzo la Dandini che andava in video alla stessa ora.

 

P come preservativi.

Stop in Sudafrica all’acquisto di 11 milioni di euro di preservativi femminili (preservativi femminili? Non sapevo esistessero. Come si vede che sono ormai fuori dal giro).

Erano troppo corti.

 

P come Procura.

Longo e Ghedini annunciano che il premier non si farà interrogare nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta estorsione ai suoi danni. I due legali vorrebbero accompagnarlo, ma per la Procura non serve perché il Cavaliere è “parte offesa” e non indagato.

Sarà così, ma per Longo e Ghedini è difficile accettare l’idea che il cavaliere stavolta non è indagato.

Almeno non ancora.

 

P come puzza.

Alla Camera dei Deputati nei giorni scorsi, quando era di turno alla presidenza, l’onorevole Rosy Bindi ha dovuto sospendere la seduta perché c’era troppa puzza. Si è parlato di un difetto all’impianto di condizionamento dell’aria.

Eppure alla puzza gli onorevoli dovrebbero esserci abituati, almeno a quella metaforica.


S come satellite.

Il satellite americano è caduto sul Canada.

Sul Canada, non su Arcore o sulla casa di Bossi…

 

S come suora.

Una suora di Treviso, dipendente di una scuola cattolica paritaria, ha chiesto di essere tutelata dalla Cgil nell’ipotesi di aprire un contenzioso lavorativo per la perdita del posto di lavoro.

Sorella, sorella, le pare giusto andare a lamentarsi proprio dalla concorrenza…?

 

V come Venaria.

Festa alla reggia di Venaria.

All’inaugurazione della mostra sulla moda nei 150 anni dell’Italia, i vigili sanzionano gli ospiti per sosta vietata e il consorzio pubblico che gestisce la struttura propone di pagare le contravvenzioni dei VIP.

Ma non di tasca loro. Con i nostri soldi.

 

 

 

www.giovannimerenda.it

 

 

 

 

 

 


 Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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