Giornalismo spazzatura

stampa libera


Esiste in Italia, come nella altre nazioni, l’Ordine dei Giornalisti.

Il problema dell’Italia è che di questo ordine fanno parte figuri che giornalisti non sono o non sono più.

Accumulare dossier contro un avversario, fondati su documenti falsificati, vedi il caso Boffo, fornire notizie false senza mai smentirle, anche quando come false sono poi manifestamente riconosciute, omettere sui propri giornali o telegiornali le notizie scomode per il proprio mandante è forse giornalismo?

Ci sarebbero nomi più adatti per queste attività come killeraggio politico, e per i loro esecutori nomi come sicari, portavoce, leccaculo o, come nel caso del mancato colpo ai danni della Marcegaglia, ricattatori.

Ma in Italia si fanno chiamare giornalisti. E c’è pure chi compra i loro giornali, non molti per fortuna, o ascolta i loro telegiornali, certamente ancora troppi.

Certo loro lo sanno di non essere più giornalisti, ammesso che lo siano stati in passato, ma evidentemente il loro era un mestiere e non una vocazione precisa.

Te li puoi immaginare grondare bava dalla soddisfazione quando scovano qualcosa che sia utile per attaccare l’avversario del momento del loro mandante, qualcuno che ha osato dissentire dalle norme da questo stesso mandante imposte.

Colpire il dissenso, cioè quello che dovrebbe essere alla base del lavoro del giornalista.

Che poi questo qualcosa sia vero non ha per questi gentiluomini la minima importanza.

E se poi incappano in guai giudiziari perché qualcuno denunzia il loro ricatto, ecco il coro dei sostenitori del mandante gridare all’attentato alla libertà di stampa.

Ma quale stampa! Niente potrebbe essere più lontano da questa parola dei loro giornali o telegiornali.

La Stampa, quella con la esse maiuscola, è verità, tutta la verità; è controllo delle informazioni prima di pubblicarle; è equidistanza e lontananza dalle parti politiche.

La Stampa, sempre quella con la esse maiuscola, signori miei, è al servizio del lettore.

Io non sono un giornalista e non solo perché non sono inscritto all’ordine. Sono uno scrittore che commenta quello che succede. Chiaramente ho le mie idee politiche… non apprezzo quelli che dicono di non averne… e queste idee certo traspaiono dai miei scritti.

Ma direi che vengono fuori malgrado la mia volontà.

E la mia prima volontà è rispettare i miei lettori, rispettando la verità.

Questi signori, invece, della verità fanno scempio non tenendola in nessun conto, falsificando od omettendo.

Con la loro faccia di bronzo ci rompono ogni giorno con la storia di un appartamento di Montecarlo venduto a 300.000 euro che forse poteva valere di più, magari 500.000 euro… ma io in pochi metri quadri a pianterreno non ci starei manco a Montecarlo. Appartamento che era di un partito politico, non dello Stato, appartamento di cui non frega niente alla stragrande maggioranza degli italiani.

Poi, quando grazie ad una piccola legge, lo Stato, quindi tutti gli italiani, si vede truffare una quantità di milioni dalla Mondadori, loro i titoli in prima pagina non li fanno, anzi la notizia non la danno proprio!

Non credo che l’Ordine dei Giornalisti possa mandar via dal proprio corpo questi figuri e tanto meno mi aspetto che prendano coscienza della loro vergogna e se ne vadano loro.

Ma almeno un piccolo gesto a lor signori voglio chiederglielo.

Se, come immagino, hanno dei biglietti da visita del tipo:

PINCO PALLINO

Giornalista

per favore li buttino via e se ne facciano dei nuovi. Io, anche se ho pochi soldi, sono disposto a dare il mio contributo.

Secondo me i nuovi andrebbero bene così:

PINCO PALLINO

Qualsiasi cosa, ma non giornalista


www.giovannimerenda.it
http://giovannimerenda.blogspot.com/



Si ringrazia per l’editing Benedetta Volontè



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2 Replies to “Giornalismo spazzatura”

  1. A mio avviso non c’è da aggiungere altro se non l’augurio che gli italiani si svegliono al più presto.

    Ciao e buon lavoro

  2. contribuirò volentieri anch’io, ma ho paura che ci costerà caro. Di quei biglietti ce ne vorranno parecchi.

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