Nella mia lunga vita la politica ha sempre avuto la sua parte, perché la politica fa parte della vita. Ogni giorno non possiamo solo chiederci come va la nostra glicemia, cosa mangeremo, se troveremo un lavoro, se la biondina che ci piace tanto prova qualcosa per noi e prima o poi ce la darà. Dobbiamo anche chiederci da chi siamo governati e come siamo governati.
Fortunatamente per me non ho mai detto, e neanche pensato, le famose frasi “i politici sono tutti ladri”, “destra e sinistra sono uguali”, “io non voto” nemmeno quando ero strafatto.
Nato da una famiglia di destra confesso di essere stato monarchico a 11 anni, non so perché… lo consideravo come essere tifoso senza sapere il perché della Juventus, gli anni erano gli stessi.
Poi quando avevo 13 anni uscì IL GIORNO. Già da allora era per me importante essere informato, così lo leggevo tutti i giorni e da “informato” mi formai una opinione precisa, divenni di sinistra.
Poi mi informai ancora di più e divenni comunista. Comunista atipico con idee che non erano sempre quelle del partito, ma comunista. Oggi sono d’accordo con Gaber e penso di essere stato comunista perché non mi avevano detto tutto. Scherzi a parte ero comunista ma chiaramente non credevo a tutto quello in cui credevano i comunisti ortodossi… la dittatura del proletariato? Io sono contro le dittature! E allora ero a favore del proletariato. A proposito in Italia il proletariato esiste ancora? O dobbiamo basarci su altre categorie?
Probabilmente ero soprattutto come lo sono ancora oggi, che non mi definirei più comunista (non più comunista ma con nostalgia dei tempi in cui lo ero, vedi sempre Gaber e la sua splendida canzone), antifascista.
Nel 1966 dopo la morte di Paolo Rossi scaraventato nel vuoto dai fascisti a Roma, mi ritrovai davanti alla facoltà di Giurisprudenza occupata dai fascisti con altri compagni a gridare FUORI!!!FUORI!!!
Sapevo che poteva finire male e mi ero messo il pullover più brutto che avevo, non volevo in caso di botte danneggiare quelli che mi piacevano di più.
Quello che non sapevo era che a un certo punto i fascisti uscirono veramente e io mi ritrovai solo tra di loro, dei compagni che gridavano con me nessuna traccia. Miracolosamente mi risparmiarono, non so ancora come mai, a quei tempi la lotta era veramente dura.
Nel 1968 andai a Valle Giulia occupata e mi salvai dalle cariche della polizia in Piazza Cavour grazie a un conducente di autobus di buon cuore che mi aprì la porta dell’autobus che camminava. E io che correvo ci saltai sopra al volo. Ero un comunista veloce.
Evidentemente era destino che non potessi vantare ferite politiche. Meglio così.
Nel settembre del 1973 ero nel più grande corteo che Messina abbia mai visto, quello per la morte di Salvatore Allende.
Per qualche anno ebbi la tessera del PCI, poi il compromesso storico non mi convinceva e non la rinnovai.
In questi anni ho votato in vari modi naturalmente sempre a sinistra e da più di 15 anni scrivo di politica, di satira politica su giornali online. Prima Centomovimenti, dove ero più spesso in prima pagina di Travaglio. Ma poi il giornale con tanti contatti ogni giorno (era tra i primi in Italia) essendo opera di gente di sinistra naturalmente implose e io smisi di scrivere. Ripresi anni dopo per gli amici di LetterMagazine. Stavolta per pochi eletti, ma buoni. Quando scrivevo per Centomovimenti spesso i miei articoli venivano ripresi da altri siti.
Sì, scrivere di satira politica mi diverte, ma lo faccio sempre meno spesso da quando Silvietto loro non fa più notizia. Quelli sì che erano tempi d’oro per la satira, ci scappava almeno un articolo a settimana.
Silvio quanto mi manchi tu e i Gasparri, i La Russa…
Ma questo non è un articolo di satira politica, magari lo definirei un articolo di necessità politica, stimolato dalla richiesta di Paola trovata nelle email stamani che mi chiedeva un parere sulla riforma costituzionale che presto voteremo.
In politica spesso non hai amici cioè movimenti di persone che hanno idee contigue alle tue e a quelli che la pensano come te, ma nemici ne hai.
Sempre, quelli non mancano mai.
A parte i fascisti, per tanti anni i democristiani e poi i berlusconiani con i leghisti e ora i grillini.
Quanti anni passati a odiare i democristiani, la mia migliore gioventù trascorsa a parlare male di loro per poi accorgermi quando è arrivato Berlusconi che esisteva di molto peggio.
E adesso mi ritrovo a scrivere per difendere un democristiano, un democristiano di sinistra, ma pur sempre un democristiano: Matteo Renzi.
A me Matteo Renzi è sempre stato antipatico istintivamente, forse perché da sempre l’ho visto appunto come un democristiano.
Quando si presentò alle primarie contro Bersani votai Bersani. E la volta dopo lo votai solo come male minore.
E voterò SI alla riforma costituzionale pur giudicandola una legge suscettibile di miglioramenti. Ma intanto qualcosa andava fatta per correggere alcune storture macroscopiche come il bicameralismo e gli altri governi di sinistra non hanno fatto niente, ha fatto forse qualcosa, un nome a caso, D’Alema?
E poi parliamoci chiaro questa riforma riguarda soprattutto delle norme minori, quello che è lo spirito e l’essenza della nostra cara e bella costituzione non è certo toccato o ferito.
Sì, Renzi mi pare presuntuoso e pieno di sé, è senz’altro poco incline a smussare gli angoli e trovare accordi, la politica è fatta di accordi, che ci piaccia o no.
Ma in questo momento come capo del Governo, sta facendo, come dice Staino il creatore di Bobo, e io a Bobo ci credo, una politica di sinistra.
Ed è uno che in Europa ci difende dignitosamente.
Ma soprattutto voterò SI perché trovo orrendi e impresentabili i fautori del NO. E non parlo solo dei grillini che sono contro ma sperano che la legge elettorale resti così come è, col premio al partito e non alla coalizione per poi vincere il ballottaggio con i voti della destra con cui si trovano in perfetto accordo (vedi le nomine della Raggi che ha rispolverato gli amici di Alemanno e della Polverini).
Per andare al governo e farci rimpiangere Berlusconi.
No, sto parlando di quelli del PD. Dell’opposizione che il PD si ritrova in casa. Dei Tafazzisti, questo nuovo partito interno al PD.
Magari su qualche singolo punto hanno ragione, ma Renzi è stato eletto a capo del PD con regolari primarie e questi signori dovrebbero accettare il responso delle urne.
Da mesi il loro grande nemico è il segretario del loro partito. Vi pare normale? Forse alle primarie abbiamo eletto Adolf Hitler e non ce ne siamo accorti?
Avete in questi mesi letto le loro esternazioni? Non hanno mai detto una sola parola contro Salvini, contro i 5 stelle, contro la destra. No, ogni giorno attacchi a Renzi e solo a lui.
E ora ci si mette in prima fila pure D’Alema. Con quale coraggio? Dopo tutti i guai che ha fatto alla sinistra. Vi ricordate il “ti prego dì qualcosa di sinistra” del grande Nanni Moretti? D’Alema non hai mai detto niente di sinistra.
Quindi normalmente voterò Sì contro i Tafazzisti, contro D’Alema, contro i grillini e naturalmente contro lo spregevole Salvini.
Non vorrei mai trovarmi dal loro stesso lato e questo avverrebbe se votassi NO.
Non vorrei ritrovarli nemmeno all’inferno, ma per fortuna l’inferno non esiste. Come non esiste il paradiso, anche se a volte spero esista il paradiso degli amanti degli animali, avrei di sicuro un posto riservato.
Voterò SI, ma non illuderti Matteo Renzi, ti tengo d’occhio.
https://www.facebook.com/giovanni.merenda.artist/
- Alfabeto minimo n.61 - 2 Gennaio 2017
- Alfabeto minimo n.60 - 21 Novembre 2016
- Alfabeto minimo n.59 - 31 Ottobre 2016