In questi mesi d’inverno peraltro non ancora finito, credo di aver visto e sentito cose che voi esseri umani non potete immaginare.
Partendo dal presupposto che malgrado vanti attività sportive che non sono esattamente la danza del ventre e che non mi chiamo Anto Rubacuori, sono una donna e in quanto tale anche a me capita di indossare scarpe con il tacco. Credo, però, che la demenza con la quale mi è capitato di scontrarmi sia davvero troppo.
Un mio vicino è sposato con una tipa che quando si muove balla e, dunque, quando passa sistematicamente coprendosi il viso con occhiali da sole alla Lapo Elkann (teribbbileeeee!) e fare da diva, vien da sé il ritmo di “Hung Up” di Madonna e l’espressione “niente fotografie!”.
Ebbene, Tacchina come piace chiamarla a me (lei e il marito insieme sono proprio tacchi e sola) nel bel mezzo di una bufera di neve consumatasi qualche tempo fa, è arrivata a indossare i doposci col tacco.
E giuro che non scherzo.
Fuori c’erano 50 centimetri di coltre bianca, un freddo boia ed era tutto cupo, ma l’impavida casalinga fissata con gli sgrassatori indossava gli occhialoni da sole d’ordinanza e questi tremendi doposci che la rendevano moooolto aggraziata.
Più che ballare stavolta sembrava stesse zampettando sull’uva nel periodo della vendemmia.
A parte questo, l’illustre signora è entrata in casa della suocera e ha sfilato il mitico doposci per indossare la scarpazza tacco 12.
Forse vi chiederete come faccio a saperlo…
Bene, abita sopra casa mia e la sua presenza la distinguo al volo per colpa del ticchettio snervante a qualsiasi orario del giorno e della notte.
Tichete tachete tichete tachete e il mio cervello va in frantumi…
La signora, che poi ha 24 anni, è una di quelle convinte che il marito si mantenga a suon di tichete tachete, ma non ha capito che tenersi un uomo prescinde dai tacchi spezza caviglie a ogni costo.
Ma se pensate che sia l’unica vi sbagliate.
Sempre durante le stesse giornate di neve, una collega di lavoro dalla chioma leonina autoproclamatasi “più che animale da lavoro, animale da letto… o da divano… sai, dipende!” ha deciso di festeggiare il suo compleanno portando in ufficio dolcini e dolcetti.
Fin qui nulla di male.
Peccato che fuori il vento ululasse festoso e che la neve bloccasse gli ingressi, mentre lei allegramente in minigonna, calza 10 denari e tacco 15 sculettava di qua e di là cercando approvazione da parte del capo. E tutti la guardavano sfilare con la sua pancetta in vista (perché non poteva coprirsi visto i meno 10 gradi!) con faccia divertita e allibita insieme.
Ma oggi ho sentito, oltre che visto, anche qualcos’altro. In palestra, dove di solito si va per sudare e dunque ci si veste comodi, una ragazza truccata come non mai indossava tremende scarpe dalla forma sportiva con 10, e dico 10, centimetri di tacco di gomma intera. E sù e giù sugli attrezzi…
Uno, due e tre
Uno, due e tre…
Tutta questa sofferenza (glielo leggevo sul viso che si faceva male) non trovava giustificazione in me che sono una pratica, ma poi ho capito sentendola parlare con l’amichetta del cuore.
“Sai Eli non potevo indossare le scarpe da tennis oggi. Viene a prendermi il mio fida e non posso fargli vedere che sono bassa!”
Oh Gesù! L’esclamazione è partita spontanea e credo mi abbia anche sentita, ma del resto non potevo rimanere indifferente a questa pillola di saggezza. Come a dire che il fida (bimbominkia) non sia a conoscenza delle misure della sua ragazza. Forse non è chiaro che il tacco non è risolutivo. C’è addirittura chi arriva a pensare che essere mollate a causa dell’altezza sia normale e condivisibile o chi come quell’altra, cerca di qua e cerca di là, ha trovato la soluzione…
“Quasi quasi opto per la soluzione orientale. È un intervento semplice: ti spezzano tibia e perone e ti innestano una sbarretta di qualche metallo non meglio identificato”.
Capisco che secondo le credenze popolari “chi bello vuol parire un po’ deve soffrire” ma farsi spezzare le gambe o correre la maratona sui trampoli non mi pare una buona idea.
Donne, tranquille, tanto se dobbiamo essere mollate ci mollano a prescindere quindi, sexy sì ma non a scapito della nostra dignità.
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Sono pienamente d’accordo!!!!!! 🙂