Avete mai conosciuto una “donna moderna d’altri tempi”?
Malgrado il paradosso sia evidente, a me è capitato di avere a che fare con alcune appartenenti alla rara categoria di genius in gonnella modello stronza.
Spesso madre isterico-frustrata, moglie di un rinco ma ricco, professionista a suon di calci (!) in culo, scrittrice di sogni erotici vissuti in chat, la donna Alfa tutta lavoro e responsabilità salvo un “giro” una tantum con l’uomo della collega (ma è solo per amicizia perché maaaaai potrebbe fare qualcosa con malizia) è sempre più diffusa.
E così la tuttologa “io posso, io faccio, io sono”, priva di personalità nonostante vada sbandierandola ai quattro venti, fa sentire la sua voce stridula e fastidiosa tramite blog autocelebrativi in cui appare rigorosamente sorridente a 120 denti sognando la stanza del Bunga Bunga.
Se non altro fa qualcosa di tendenza!
Nonostante scriva con sdegno di certe malefatte, la si vede spesso aggirarsi come il Fantasma di Canterville nei palazzi che contano, ma non si sente il rumore delle catene come nella nota storia scritta da Oscar Wilde, bensì il ticchettio dello stivale con tacco a spillo e una risata finto-accomodante che conquista il solito politicastro idiota spesso ringalluzzito dall’anoressica presenza femminile.
Vita facile dunque per la signora dei salotti buoni che, grazie al marito facoltoso, svolge spesso ruoli decisionali trovando anche il tempo per seguire i sogni di gloria, componendo raccontini insulsi e poesie dal valore emotivo di Homer Simpson, e per la beneficienza che riempie il cuore e dà fiato all’ego.
Come a dire: ci sono anch’io… vi prego accorgetevene!!!
Bella come il sole quando il sole è oscurato dalle nuvole pur sentendosi irradiata da una luce mistica, si arma di dialettica e paroloni ispirati alla mitologia greca per far vedere quanto è colta e dunque interessante.
Ma lei non ha mai avuto intenzione di concupire l’uomo con il quale dialoga amabilmente!
In realtà è così ingenua, ma così ingenua, ma così ingenua, che tutto quello che dice e fa è frainteso da malpensanti come me che poco badano alle chiacchiere e più ai fatti.
Del resto, lo dico sempre, io non faccio testo. Preferisco la trasparenza all’esibizione, ma questa è un’altra storia.
Tornando alla “moderna donna d’altri tempi”, è davvero un peccato che a volte in questo meccanismo perverso che è la vita si lasci trascinare in un vortice di “frega tu che frego io” che la porta a dimenticare le responsabilità di madre e moglie che lo status le imporrebbe.
E così si trova, suo malgrado, invischiata in tremendi giri di uomini che la desiderano con buona pace del marito ben lieto di avere accanto una moglie più giovane e tanto apprezzata fuori e dentro al letto.
Ma lei è talmente seria, “d’altri tempi” appunto, che proprio non riesce a capire come sia possibile che il solo mandare sms a un uomo in qualsiasi ora del giorno o della notte possa creare misunderstood. In realtà vuole solo dialogare, proporre progetti solidali e sparare cazzate all’altezza della sua mediocrità travestita da intelligenza.
“Sai caro, ti ho chiamato solo per sapere cosa ne pensi della fotografia sperimentale russa!”
“Tesorino, volevo invitarti alla convention con coffee break sul progetto salviamo il Darfur curato da me medesima, moderna (mign…) donna d’altri tempi. Il ricavato della vendita delle mie poesie, scritte mentre ero in attesa della mia principessa, sarà devoluta alla ditta edile di mio marito che, però, costruisce tutti gli edifici in materiale biodegradabile… Lo fa per il rispetto dell’ambiente”.
Insomma mentre farnetica frasi sconnesse mettendo qua e là espressioni tratte da wikipedia, la professorona dei miei stivali riesce anche a farsi passare per donna di casa.
“Ho fatto una torta gustosissima stamattina all’alba. Sai, io mi sveglio presto visto che il mio ruolo nella società, il mio impegno civico e la mia vena creativa non voglio si frappongano tra me e le persone più importanti della mia vita”.
Perché la “donna moderna d’altri tempi” ama le cose semplici, apprezza tutto ciò che è calore. Peccato che il calore spesso lo cerca fuori dalle mura domestiche, sebbene il cappellino che indossa sia a forma di aureola luminosa.
Beata ipocrisia…
“Si ringrazia per l’editing Valentina Salvadori”
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Il modello “donna d’altri tempi” mi ricorda il “modello Giuditta” di benigniana memoria. Purtroppo per noi in questa società fatta di lavori di responsabilità sotto le scrivanie (sia per uomini che per donne: si chiama par condicio) tale gadget è piuttosto diffuso. Del resto il Bunga-bunga è il massimo lavoro che certi politici fanno per il Paese. Un modo come un altro per dire che i nostri soldi, grazie alle donne d’altri tempi e ai politicanti italici, finiscono in bordelli e sfilate cultural chic!