Modesta proposta per un’italia in ginocchio

Il berlusconismo è l’era della politica pubblicitaria, quella delle promesse annunciate in Tv. Anche gli spot pubblicitari promettono e non mantengono: resta la cellulite, le dentiere cadono lo stesso, i pannolini non assorbono la quantità promessa di pipì. Eppure la gente continua a comprare quelle colle e quei biscotti perché, mangiandosi come un’ostia le ciambelline del Mulino Bianco è come se vivessimo ridenti in quella famiglia lì, in quel casale, in quel bel prato all’inglese. Se il berlusconismo non mantiene le promesse annunciate, Lui riparte con una martellante campagna di spot: annuncia nuove promesse, ricompatta il fronte dei suoi elettori contro un nuovo nemico: adesso saranno i “traditori” di Fini, i nuovi “comunisti”.

Leggo con meraviglia e spavento che tutti annunciano la morte del berlusconismo. Naturalmente mi auguro di tutto cuore che ciò sia vero. Il Paese è alle corde, quello “reale”. Ma quello visionario, che poi è l’Italia di Berlusconi, è un pugile suonato così come dicono? I nove milioni (una cifra enorme) che hanno seguito Fazio e Saviano in Tv in una trasmissione socialmente all’avanguardia ma televisivamente ferma agli Anni Ottanta, fanno gridare al miracolo gli ottimisti. Significa che gli italiani sono cambiati, osservano. Significa che non ne possono più del nulla cosmico di trasmissioni come “Il grande fratello”. Magari fosse così, può darsi, io lo spero.

 

Ma sempre di televisione stiamo parlando, non di un fatto concreto. Di “visionarietà” contrapposte. L’immaginifico di Rai 3 contro l’immaginifico di tutte le altre. Televisivamente siamo a Davide e Golia. Un nano che batte il più gigantesco nano di Arcore? La verità, credo, è che l’unica concreta alternativa politica al berlusconismo sia, fino a questo momento, rappresentata dal polo Fini-Casini-Rutelli. Ammesso che così sia, possiamo esultare? Un eventuale governo di unità nazionale che lasci fuori Berlusconi e la Lega -fortemente auspicato da molti, se non altro per formulare una nuova legge elettorale- siamo sicuri che non rilancerebbe alla grande proprio Berlusconi e Bossi? Temo di sì, anzi ne sono quasi certo.

 

La logica del “ribaltone” sancirebbe il cosiddetto “tradimento” di Fini, e Berlusconi, la vittima, il tradito, il generoso fucilato dai suoi beneficiati, otterrebbe di nuovo la leadership per altri 5 anni o quantomeno il Quirinale assicurato. Le nonne ci consigliavano di non vendere la pelle del lupo prima di averlo ucciso. Io credo che questo Paese abbia bisogno di un bagno di sobrietà, una parola per noi italiani quasi sconosciuta. Se non si riesce, con sobrietà, a coinvolgere la gente anche al di fuori del teatrino televisivo, casa per casa, e in piazza come una volta, con quella forza della passione e soprattutto delle idee che a sinistra, per ora, ha solo Vendola (e Vendola da solo non credo ce la possa fare) il match sarà solo televisivo. In tal caso è Berlusconi il Cassius Clay, non ci sono santi.

 

Per mandarlo al tappeto ci vuole una squadra. Solo un “Noi” potrebbe battere il suo strabordante Ego. In quella squadra i politici dovrebbero fare un passo indietro. E gente come Saviano, uno avanti. Una squadra di governo tecnica e simbolica, costituita da esperti autorevoli alla guida dei dicasteri e personaggi di alto profilo civile, ecco, per questa Italia in ginocchio credo ci sarebbe bisogno di un nuovo pugile così.

pugile cassius clay

 


Fonte: http://www.diegocugia.com

 

Latest posts by (Collaborazione esterna) (see all)

One Reply to “Modesta proposta per un’italia in ginocchio”

  1. Buongiorno, ecco finalmente un articolo diverso. Sono d’accordo con Lei, mi ricordo bene da dove arriva il buon Fini e mi fa sorridere che ora sia simpatico alla nostra sinistra. Di questi partiti l’Italia ne deve fare a meno, è ora di dire basta, ridamo l’Italia alle persone!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *