Oops I did it again! La riscossa degli over

tv trash

“Oops I did it again” cantava (sigh!) Britney Spears dimenandosi come colta da spasmi nel 2000. Ebbene, come lei anch’io mi sono lasciata fregare e l’ho fatto ancora anzi sto per rifare lo stesso errore, ma voi lettori, vi prego, non imputate a me questo peccato. E’ che quando sento quella musichetta, il jingle d’apertura della trasmissione più seguita nel pomeriggio di Canale 5, non riesco a fermarmi. I piedi si muovono da soli, lo sguardo si impietrisce davanti allo schermo e il cervello si disconnette rendendomi un’emerita idiota, salvo rientrare in me dopo esorcismi e intrugli curativi preparati dalle manine sante del mio fidanzato.

Eccomi allora a scrivere ancora una volta delle trovate geniali di “Terminator” De Filippi, una sorta di Re Mida del piccolo schermo. La pavese moglie del baffo dallo sguardo assassino Maurizio Costanzo (ci credereste mai che la conduttrice anni fa dichiarò che a colpirla di quest’uomo furono proprio i suoi occhi dolci?) infatti, potrebbe sbancare gli ascolti persino proponendo in tv il nulla. Del resto già lo fa! Pensate a Costantino Vitagliano, Daniele Interrante i fratelli Angelucci, Tina Cipollari e Karina Cascella, il nulla mischiato con niente che produce, produce, produce e soprattutto guadagna, guadagna, guadagna alla facciaccia nostra aggiungerei.

Se state pensando che è anche colpa mia perché ne parlo e ne scrivo, non posso che confermare che non sono scema. E’ che mi dipingono così!

Dunque dopo avervi tediato con il trono dedicato ai trentenne contesi dalle categorie “20 anni e dintorni” e “40 anni e dintorni”, stavolta lo farò occupandomi del trono over “L’amore non ha età”. I partecipanti che spesso si muovono con il treppiedi, si lasciano corteggiare o corteggiano a suon di balli, urla, tradimenti e chiacchiere da social network lasciandosi e prendendosi più facilmente dei loro giovani “colleghi”. Quest’anno la Maria (tranquilli non quella degli Articolo 31) ha voluto strafare vincendo ancora la scommessa con il trono che definisco del “vorrei ma non posso”. Per inciso non è che io sia contraria alle liaison nell’età della pensione, ma trovo grotteschi gli ancheggiamenti all’interno della gabbia tipica delle ragazze immagine di Angela, la favolosa cubista prelevata direttamente da “Italian Got Talent”, che con hot pants attillatissimi e brillantinati, zatteroni come i Cugini di Campagna, seno al vento e occhialoni trendy magari firmati da Lapo Elkan, sfoga la sua frustrazione “ballando la musica di Lady Gaga o dei Black Eyed Peas.

Dieci al coraggio e alla faccia tosta, due all’assenza di pudore. Sarà anche una nonna simpatica, ma il troppo stroppia.

Ma la sicilianuzza tutta pepe, hous music e panciera contenitiva non è neanche la protagonista delle performance peggiori. Ci sono, per esempio, Rosa e Rosetta le due cognate vedove, l’ultima delle due molto free per così dire. Rosetta che in simpatia li batte tutti ha però un difetto. Ogni frase contiene almeno una parolaccia. E poi ancora ci sono Armando, Arnaldo, Ennio, Giuseppe, Antonio e Gemma.

Ma partiamo con Armando, il novantenne tomber de femme che ha accompagnato all’altro mondo ben nove mogli, intervallando le relazioni con amicizie un po’ troppo intime con altre signore. L’uomo che sembra intenzionato a chiudere il cerchio convolando a giuste nozze con la decima “vittima” cerca la passione e quello che lui definisce “bacio contorto”.
Capito? Giovani prendiamo esempio.
Al momento Armando, lasciato da Marisa a causa della sua troppa focosità, sembra subire il fascino della favolosa cubista molto più disinvolta davanti all’occhio malandrino dell’uomo.

E poi c’è la new entry Arnaldo. In studio si presentò con un filo di voce per conoscere la signora Pasqua a sua volta delusa da un suo corteggiatore. Apparve timido e pacato salvo mostrare le unghie quando si rese conto che la sua “amata” non vive in Puglia come lui, bensì a Milano. Urla e strepitii aumentano quando Pasqua comunica di non avere il telefono fisso, ma solo il cellulare.
Arnaldo allora gonfia i muscoli (che parolone!) e atterrisce e umilia la donna cambiando obiettivo. Lui vuole solo una donna con il telefono fisso e che sia meridionale altrimenti, parole sue, non sa che farsene.

No comment!

Ma adesso passiamo ad Ennio, un uomo molle nel tono quanto nel corpo che grazie al suo alto tenore di vita può permettersi di rifiutare donne e addirittura tradirle mentre riposano ospiti a casa sua. Gemma è la sua ultima vittima. Dopo una vacanza, conditio sine qua non, a Ibiza la donna si è trasferita nella sua casa. Tempo due giorni ed era già stanco delle sue “pressioni”. Ora il suo obiettivo è Stella. Peccato che quest’ultima peraltro molto più giovane sia troppo in carne per lui.“Se tra noi andrà bene penseremo a farla dimagrire” ha sentenziato. Comunque sembra che ad Ennio piacciano proprio le cose luccicanti visti i nomi delle sue conquiste!

E ancora Giuseppe. Direttamente selezionato dopo “C’è posta per te” sembrava destinato a un ruolo marginale. Diceva di sentirsi troppo legato alla moglie scomparsa per poter amare ancora. Cercava solo compagnia, qualcuno con cui parlare, e invece …
Ruba la donna a un altro corteggiatore, va a vivere con lei fino a cacciarla perché incapace, a suo dire, di accudirlo. Da lì un’escalation di follia. Questa sì, questa no, questa sì, questa no.
L’ultimo no di Giuseppe a una signora vestita da Pippi Calzelunghe (imbarazzantissima la scena!) è stato motivato dal fatto che la donna intendeva conoscerlo e parlare, mentre lui si aspettava il dolce. Per avere anch’egli novantanni ed essere sordo come una campana, le pretese ce le ha e come. Si è persino fatto i riflessi biondi ai quatto peli che ha in testa!

In ultima istanza c’è il romano Antonio che pensa di sedurre con l’accento romanesco e l’occhio azzurro senza capire anch’egli che vent’anni vengono una volta sola. E addirittura vorrebbe un figlio.

In chiusura qui lo dico e qui non lo nego: credo davvero che l’amore non abbia età, ma sinceramente pensavo che amare significasse guardare nella stessa direzione e che almeno a un certo punto della vita certi valori potessero riprendere dignità.

Ahimè mi sbagliavo anche stavolta.

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