I film che vedevo tanti anni fa: I Figli di Nessuno

Nei primi anni ’50, la televisione non c’era ed andare al cinema era un avvenimento. Uno dei primi film che rammento di aver visto, è il drammone strappalacrime I Figli di Nessuno, regia di Raffaello Matarazzo, con Amedeo Nazzari “ingessato” nella parte di un inattendibile conte, sciur patrun dalle belle brache bianche, con una madre contessa, fetentissima che più fetente non si può, con Yvonne Sanson che quando faceva la zoccola sembrava una monaca e quando faceva la monaca sembrava una zoccola e con Folco Lulli  un mito, il più fetenti dei fetenti degli attori degli anni ’50.

Visto con gli occhi di un bambino di 7 anni, la storia del bambino sfigatissimo che prima nel “collegio” con il direttore sadico subisce le peggio sevizie e poi finisce per morire tra le braccia della madre fattasi monaca, fu per me, all’epoca, abbastanza traumatica. Ma in quegli anni nessuno badava ai possibili traumi infantili e figuratevi poi se mamma e le zie avessero deciso di non portarmi al cinema avrei piantato un capriccio di quelli.

Per cui il film lo vidi, anche se dopo e per un bel pezzo, ebbi gli incubi, sognavo di trovarmi nella stessa situazione di Bruno il bambino sfigato.

Poi capii che a me non potevano succedere tutte quelle disgrazie anche perché non ero figlio, oltretutto illegittimo, di un conte, pur se Amedeo Nazzari, non avevo una nonna fetentissima, mia madre non si era fatta suora e papà faceva il capostazione mica il proprietario di una cava.

E sopratutto in casa mia non bazzicava un carognone come Folco Lulli.

E per tirarmi su di morale ascoltavo sul grammofono questa allegra canzoncina!



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