di Cla
Notti poco magiche… La prima sensazione che si prova dopo aver visto l’ultimo lavoro di Paolo Virzì è che sia un prodotto per gli addetti ai lavori. Detto questo, sgombriamo il campo da ogni dubbio: Vladan Radovic. Meraviglioso il suo taglio di luce, capace di spostarci indietro di 30 anni, forse la cosa che più rimane come ricordo. Alcune ottime interpretazioni: Giancarlo Giannini nel ruolo del produttore cialtrone alias Cecchi Gori; Roberto Herlitzka, più che uno sceneggiatore, un vero oracolo del decadente cinema italiano dell’epoca. E tre giovani bravissimi, Giovanni Toscano alias Paolo Virzì, Mauro Lamantia nella realtà per Francesco Piccolo e Irene Vetere nei panni di Francesca Archibugi. Ultima citazione a mio parere la merita Paolo Sassanelli nel ruolo di Capitano dell’Arma.
Questo film più di molti altri ci dice che il nostro cinema ha bravissimi attori e ottimi maestri ma manca di storie capaci di emozionarci.
Fatta eccezione per Suburra e Perfetti sconosciuti rimane poco nella memoria dello spettatore, più che altro commedie, fra queste una forse – Smetto quando voglio – per il resto, pochino.
C’è bisogno di idee originali e di un taglio nuovo che sappia stupire ed emozionare lo spettatore perché si torni a riempire le sale.
Notti magiche, 2018, regia di Paolo Virzì
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