Avete letto Total Recut? L’articolo scritto da Tinos, che trovate in questa rivista nella rubrica Il dolce inganno, mi ha dato lo spunto per parlare di un argomento che mi sta a cuore: le nuove tecnologie per il cinema, la TV e per altre applicazioni multimediali.
In passato realizzare prodotti audiovisivi per cinema e TV era un privilegio concesso solo a pochi eletti. Infatti, i costi delle strumentazioni analogiche per la produzione di film, cortometraggi o altri video erano proibitivi per singoli appassionati del genere o per chi voleva autoprodursi. In genere tali oneri potevano essere sostenuti solo da case di produzione con una solida base finanziaria.
Con l’avvento della tecnologia digitale e il suo inarrestabile perfezionamento, è stato possibile realizzare prodotti audio-video di crescente qualità anche per coloro che avevano a disposizione pochi mezzi ma tanta creatività.
L’avvento di internet poi, come nuova interfaccia per la fruizione di prodotti multimediali, ha reso possibile una diffusione sempre più capillare di audiovisivi di ogni genere.
In rete ormai, grazie a vari spazi in cui gli utenti possono scaricare i propri video subito visibili dagli utilizzatori del cyberspazio, è possibile trovare ogni tipo di video: banali, ludici, scandalosi e anche – per fortuna – ottimi prodotti creativi.
Tra i tanti visionati, vi propongo quelli che a mio avviso per qualità e originalità risultano essere i più interessanti.
Urban Jungle
Una serie di video animati realizzati in computer grafica e ideati da un ingegnoso ragazzo di 34 anni che, come egli dichiara, si occupa appunto di grafica, animazione e videoclip.
Essa intende descrivere con ironia la varietà di personaggi che, dagli anni Sessanta a oggi, hanno popolato e popolano le nostre città. L’intento è di canzonare gli esponenti di alcune tipologie di correnti, dall’hippy al metallaro, dal punk fino al più recente emo e anche di specifiche categorie come quella degli scout, enfatizzandone caratteristiche comportamentali, abitudini sociali, preferenze nell’abbigliamento e gusti musicali.
Il risultato è una sorta di mini documentario animato di taglio antropologico alquanto insolito e divertente.
Urbanjungle: Il Dark
Urbanjungle: Lo Scout
Ma per realizzare prodotti multimediali originali e piacevoli non è necessario conoscere la computer grafica, può essere sufficiente disporre di una telecamera semi-professionale e di un buon computer dotato un software per il montaggio.
Un ottimo esempio è un breve video in rete di un giovane filmaker. Qui le nuvole danzano al ritmo della musica di Yann Tiersen tratta dal film Il favoloso mondo di Amelie.
Nuvole e arcobaleno
Si possono poi trovare esempi multimediali più elaborati, come quello confezionato da due trentenni che hanno fondato una piccola impresa che si occupa di produzione di videoclip e documentari. Questo lavoro viene presentato come un teaser di un horror movie.
Teaser di Eaters
Conseguire risultati simili a quelli ottenuti da questi giovani creativi con i loro videoclip oggi può essere relativamente semplice ed economicamente non proibitivo. Tuttavia il fatto che la tecnologia odierna renda accessibile a molti la produzione di audiovisivi non esclude la necessità di apprendere il linguaggio e il funzionamento dell’universo multimediale.
Non a caso un po’ in tutta Italia sono sorti corsi universitari dedicati proprio alle nuove tecnologie multimediali.
Già da diversi anni è stato attivato presso l’università di Udine, sede di Pordenone, un interessante corso di laurea triennale denominato Scienze e Tecnologie Multimediali che io ho avuto la fortuna di frequentare.
Percorsi formativi simili permettono a giovani appassionati di cinema, televisione e internet, di esprimersi più liberamente e spesso ci regalano nuovi esperti e creativi in questo settore in continuo sviluppo.
Proprio tra le nuove leve del corso di Scienze e Tecnologie Multimediale di Pordenone ho scovato un lavoro che unisce sapientemente le potenzialità offerte dal digitale all’estro personale.
Stm Medley
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