Tigri di carta, a volte ritornano

Oggi la contaminazione fra le potenzialità di internet e i vantaggi offerti dalle moderne tecnologie digitali concede nuove e inesplorate opportunità, sia sul piano stilistico che di mercato, al settore cinematografico, spingendolo ben oltre il suo fine e regalandoci un nuovo modo di “fare cinema”.

Sempre di più internet si caratterizza sia come inesauribile fonte d’informazioni che come importante luogo d’incontro, scambio, progettazione e realizzazione.

Ormai in rete proliferano siti nei quali vengono proposte molte iniziative interessanti per gli amanti del fare cinema (in senso lato), in cui è possibile, oltre a condividere la propria creatività, dare libero sfogo all’ingegno artistico in modo innovativo.

Nel 2007 PlayTheLab (laboratorio creativo di Nokia Nseries) lanciò nel web il progetto ‘Tigri di Carta’. Si trattava di un sito molto accattivante e fuori dal comune, ideato – per la Nokia – da Gabriele Oricchio, in collaborazione con altri artisti (fumettisti, attori, direttori di fotografia, registi, sceneggiatori) fra cui Dario Cioni, Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Lorenzo Bartoli, Daniel Zezelj, Mario Amura. Il progetto era sponsorizzato da Mikado, Medusa, Spark Digital, Eura Editoriale SpA, On My Own, Dlite e NeWork.

 

Trailer di presentazione del concorso Tigri di carta

 

Tigri di Carta offriva agli iscritti la possibilità di cimentarsi nella scrittura cinematografica; per chi invece fosse stato interessato alla recitazione, concedeva ad attori (dilettanti o semplici aspiranti), l’opportunità di recitare in uno specifico ruolo, come anche di cimentarsi in entrambe le sezioni.

L’obiettivo di Tigri di Carta era quello di realizzare un serial-movie in 14 episodi da 3 minuti l’uno di genere noir surreale.

Il progetto consentiva agli iscritti una partecipazione “su misura”; tramite l’utilizzo di nicknames si poteva concorrere con più trame (in qualità di autori) o recitare in più ruoli predefiniti (nella sezione attori). Per ogni episodio veniva fornita agli autori una breve traccia entro la quale realizzare una trama con determinati personaggi, ai quali dovevano poi ispirarsi gli attori per la recitazione.

L’autore e gli attori di volta in volta selezionati dalla giuria artistica entravano di diritto nel cast del progetto.

Gli autori avevano l’opportunità di pubblicare online, in un’apposita sezione del sito, la loro trama al fine di essere valutata; in un’altra sezione, agli attori era concessa la possibilità di inserire, e quindi di rendere visibili a tutti, i loro provini.

Taluni video si sono imposti da subito all’attenzione della giuria e del pubblico per la qualità professionale delle immagini e per il contenuto recitativo di elevato livello.

Diversi provini degli attori selezionati per il serial movie sono ancora visibili in rete.

 

Provino: Napoleone di Ugo De Cesare

 

Provino: Amedeo Nobile di Fabrizio Viganò

 

Provino: Man in black di Claudio Pizzato

 

Provino: tenente Polline di Emanuele Cerman

 

Gli attori di questi provini sono entrati a far parte del cast di Tigri di Carta andando ad affiancare i già noti protagonisti, Alessandro Haber e Rocco Papaleo.

Alcuni di questi artisti hanno già lavorato in teatro con ottimi risultati (come Viganò e Pizzato), altri hanno ottenuto ruoli in produzioni cinematografiche di rilievo (è il caso di De Cesare, presente nel film Caos Calmo con Nanni Moretti).

Alla fine del concorso si sono così ottenuti 7 soggetti e 14 attori (equamente divisi tra uomini e donne) vincenti.

Il settimo episodio è stato vinto da un gruppo di 9 autori riunitisi per tentare un esperimento di stesura collettiva. Tra i componenti del gruppo, oltre al sottoscritto, erano presenti alcuni degli autori che collaborano a questa rivista, in particolare Gamy MooreTinos Andronicus, ma ci tengo anche a ricordare Cecilia MannaroLorenzo Martinelli e Mara Policicchio.

Il serial Tigri di Carta è stato poi girato a Roma per la regia di Dario Cioni, utilizzando i soggetti vincitori rielaborati dallo sceneggiatore Lorenzo Bartoli.

Il casting, oltre a prevedere Haber e Papaleo, si è avvalso di artisti di fama nazionale e internazionale.

 

Trailer definitivo del serial movie Tigri di carta

Purtroppo alcuni mesi dopo la conclusione del concorso, il sito di PlayTheLab è stato chiuso senza alcuna spiegazione o comunicazione agli iscritti.

Per molto tempo non se n’è saputo più nulla; se non fosse stato per la tenacia di alcuni irriducibili, capitanati da Claudio Pizzato (che ha fondato il gruppo La tana delle tigri su Facebook), molti di noi non avrebbero mai saputo che il serial movie era stato effettivamente completato.

Sebbene il film Tigri di carta sia stato dunque realizzato e proiettato con successo – in versione parziale – in alcuni festival, di fatto chi ha collaborato (autori e attori) a quest’iniziativa è rimasto deluso nell’aspettativa di vedere quest’opera finalmente proiettata sul grande o piccolo schermo.

Ma chi come me ha creduto in questo progetto si augura che altre aziende o produzioni lungimiranti sfruttino le grandi opportunità offerte dalla rete per lanciare nuove iniziative simili a Tigri di carta, e spera ancora che avvenga il ‘miracolo’ – in fondo dovuto – di poter vedere finalmente al cinema, sul web o in TV, questo serial movie.

 

N.B. Tra i provini giudicati favorevolmente dagli autori di Tigri di Carta, vi segnalo anche quello di Alice, realizzato dal sottoscritto.

 

4 Replies to “Tigri di carta, a volte ritornano”

  1. E' vero che l'importante è che i progetti riescano a sopravvivere ma, in questo caso, si è trattato di un esperimento in cui si è riusciti a coinvolgere anche "gente comune", attori alle prime armi e sceneggiatori per passione. Dare la possibilità a tutti di cimentarsi in quella che è la propria passione è una grande cosa! Certo la speranza è che il progetto decolli in modo che il lavoro di tanti nn resti in ombra ma la voglia di uscire dall'anonimato, in questo progetto, è stata forte e si è potuta intravedere fin da subito, visto il numero degli iscritti sempre in crescita.
    Sono una delle testimoni che il film è stato realizzato. Ho visto l'anteprima durante il Film Festival di Ostia ed è stata una buona riuscita. Da qui maggior delusione per la messa in onda solo dei primi episodi, quelli che (si dice!?!) hanno potuto realizzare con i fondi a disposizione. Il resto del film pare sia "in letargo", in attesa di trovare altri fondi… il lavoro gratuito dei tanti è stato possibile perchè i tanti ci hanno creduto, e vedere che solo parte di quel sogno è stato realizzato dispiace alquanto!
    Mara

    1. Mara grazie per la testimonianza; speriamo che prima o poi tutti quelli che hanno collaborato attraverso il sito di playthelab possano vedere il lavoro finito…ma anche che possa essere finalmente visto e apprezzato da un ampio pubblico.

  2. Con il dovuto rispetto al lavoro svolto dai tipi di Tigri di carta, credo che l'importanza di un progetto si possa verificare dalla sua "sopravvivenza". Queste Tigri si sono "estinte" perchè supportavano il lancio pubblicitario di un telefono. Null'altro.
    Segnalo un evento di sopravvivenza "gattile":
    http://www.cartonionline.com/Eventi/gatti_di_cart

    Meglio gatto che tigre?

    1. Ciao Mannaro!
      Mi fa piacere che tu abbia letto e commentato il mio articolo.
      Hai ragione nell'affermare che Tigri di carta era probabilmente solo un supporto al lancio di un telefono, un progetto che è stato addirittura chiuso prima ancora del lancio del telefonino in questione, probabilmente per motivi di ordine commerciale che a noi poveri mortali sfuggono.
      Però è innegabile che questa iniziativa abbia portato alla nascita di nuove realtà, gruppi, avventure.
      Tigri di carta è stata comunque un'esperienza e un'opportunità per tutti coloro che hanno partecipato, nel bene e nel male; nel mio caso specifico mi ha portato a incontrare persone speciali, con cui ho instaurato sia un rapporto di collaborazione che dura anche oggi, che un rapporto umano quantunque nato attraverso la fredda rete.
      Quindi ben vengano queste iniziative, anche quella da te segnalata.

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