Com’è che non hai fame, caro?

autogrill

 

Tommy ferma l’auto nel parcheggio di una stazione di servizio. Il sole va tramontando.

Daisy scende, entra di corsa nell’autogrill. Ne esce dopo dieci minuti, la borsa visibilmente rigonfia.

 

– Hai svaligiato il negozio?

– Ho solo preso due cosette.

– Fammi vedere.

– No. Cose di donne.

 

– Com’è che oggi non andiamo direttamente a casa tua?

– Preferisco così. Ho una sorpresa per te.

– Davvero? Dammi un indizio, almeno.

– Che sorpresa sarebbe?

 

Si rimettono in marcia.

Lui prende a infilarsi le dita nel naso, si concede una grattatina nei calzoni, poi le molla una carezza sulla guancia.

– Accosta, dai.

– No, fallo così, mentre guido.

 

Lei lo guarda, lui ammicca.

Prende la borsa, tira fuori un pacchetto.

 

– Non c’è bisogno, dai.

– Ma non ho le mani pulite – fa lei.

– Che sarà mai?

– Aspetta.

 

Lei tira fuori una salvietta, la strofina sulle mani.
Poi si china su di lui.

 

I fari di una macchina si allungano su quella di Tommy.
Lui le spinge di sotto la testa per nasconderla alla vista.

 

– Sì, così… continua così.

 

L’auto alle spalle si allontana.
In un attimo lui è colto da uno spasimo. Lei non riesce ad impedire che qualcosa fuoriesca. Lui armeggia un po’ con la mano e riprende a guidare.

 

La bianca tovaglia di fiandra spicca sul tavolo in mogano.
È già tutto apparecchiato, e un gustoso profumo giunge dalla cucina.

 

– Hai fatto tutto da sola?

 

– Come sempre. Ti verso da bere, vai a lavarti le mani.

 

Tommy scompare e riappare in un attimo.

– Fatto?

– Sì.

 

Lei gli prende l’indice della destra, lo infila nel bicchiere di vino rosso, poi lo spinge all’interno della sua bocca.

– Abbiamo ancora strane idee… Ma la sorpresa?

– Siediti e chiudi gli occhi. Arrivo subito.

 

Lui esegue, pregustando l’attesa.

 

Lei arriva felpata alle spalle, gli copre gli occhi con la mano sinistra e con la destra gli stende il braccio sul tavolo.

Secco e preciso, un solo colpo.

Neanche il tempo di urlare.

 

Daisy prende la mano mozzata e la colloca in lavatrice.

A lavaggio effettuato la ripone accanto al piatto di Tommy.

 

– Ora è pulita.

 

(Gamy Moore)

 

 

 mano

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