I dolori del giovane sceneggiatore (IV puntata – Tempus fugit)

 

 

Si fa presto a dire “ci sono i soldi e tutto si risolve”.

Si risolve sicuro se a portata di mano c’è la bacchetta magica di Harry Potter.

Trovare un teatro libero per l’inverno quando fuori è estate è impresa che richiede come minimo il ritorno della Forza.

 

Tutti i teatri occupati già un anno prima, alla faccia della crisi.

Pensate dunque alla mia, di faccia, ricevendo miriadi di dinieghi. O richieste esorbitanti, che per quelle c’è sempre spazio.

 

Non so da voi, ma a Roma il tempo è più veloce della luce. Qui non trotta, va al galoppo. E a volte, come nel mio caso, prende addirittura la rincorsa e buonanotte!

 

Invocato Sant’Igor di Chernigov (che non è Putin) e uno stuolo di altri santi in paradiso, ecco che infine si trovò la Sala, che non a caso insisteva in suolo santo, proprietà del Vaticano.

Ora ero io a tremare pensando alle facce delle monache se ancora fosse stato in scena il prete. Evviva i tagli della spesa e del copione…

 

Miracolosamente apparve anche una sala prove, poi una seconda di riserva. Si arruolò il regista e in parte alcuni attori. Vuoi che non vuoi diversi nomi erano ancora in forse. Il che spiegava come mai i teatri (v.sopra) fossero già allocati a dispetto della calura estiva. Un anno di preparazione ormai è la regola, come suggerirebbe opportunamente un wedding planner.

A dicembre, ovvero a due mesi dal debutto, invece noi si brancolava alla ricerca dell’infermiera perduta. Ingaggiata dalla concorrenza.

 

Ne derivò un manuale la cui stesura è stata breve, riassumendosi in un paio di avvertenze:

 

Regola n.1: circondarsi di validi collaboratori;

Regola n.2: sistemare sempre tutto con largo anticipo.

Da ripetere come un rosario per il futuro.

 

Se tutto ciò non accade, allora ricorrere al Maalox.

E al già citato Psicologo.

 

In mancanza di questi cliccare sul video:

 

https://www.youtube.com/watch?v=ERkho8bNNrg

 

 

A pensarci adesso, Alpitour non poteva farci da sponsor?

 

 

Come che sia, la Creatura stava prendendo corpo, e di giorno in giorno andava riempiendosi anche il mio promemoria personale. 

 

promemoria spettacolo

 

Il dado era tratto.

E mentre noi scaldavamo i motori per dare il via a quest’avventura, già all’orizzonte si stagliavano nuovi motivi per cui aver paura.

 

(continua)

 

terza puntata, clicca qui 

 

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Gamy Moore
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