Posternazioni
(ovvero le enunciazioni che consegneranno Ramon ai posteri)
Felicità è dormire fra Gomma e Piuma
(Gomma è un nick di Clarence, ndr)
Tommy – Beh, e io?
Ramon – …e con un puma sulla pancia.
E/o altrove…
(a Ramon)
Piumetta – Tu sei uno che prende la vita di petto!
Ramon (ridendo) – No, di spalle…
——-
– Com’è che sono così fortunato?
(Cla’) – Perché c’hai culo, Ramon
(prendendo a palpeggiarlo) Proprio un bel culo…
——-
Postern-azioni
Clarence entra in casa.
Appena il tempo di posare sacca e chiavi: Ramon – addosso i pantaloni della tuta e un cardigan di lana che lascia intravedere una canotta e sprazzi di pelle tonica e abbronzata – gli butta le braccia al collo e lo bacia, come se fosse in crisi d’astinenza.
Cla’, piacevolmente travolto, si lascia baciare e smanettare. E a sua volta lo accarezza sotto il maglione.
Ramon
– Spogliati!
(ridendo) – Dammi almeno il tempo di entrare…
(sussurrando mentre lo bacia)
– No, dovevi essere già pronto prima…
– Prima!
E come?
– Tu non mi pensiiiiiii!!!
(pausa)
(suadente) Vai fuori alla porta, pensa a me… nudo… e conta fino a… 20?
Cla’ lo fissa interdetto.
Ramon lo spinge fuori
– Okay okay…
Cla’ resta un attimo perplesso sul pianerottolo, poi si accosta alla porta, lo sguardo volto in basso come a fissare la serratura. Resta immobile una manciata di secondi prima di dare un leggero colpetto sul legno.
La porta si schiude e si intravede solo uno spiraglio dell’interno. Quando Cla’ si gira, la porta chiusa alle spalle, Ramon è completamente nudo davanti a lui, con intenzioni più che evidenti. Cla’ è totalmente sopraffatto da quella vista, lascia che lui gli sbottoni i jeans e insinui la mano all’interno
– Mmmmm…
(pausa in cui Ramon lo palpeggia)
È così che ti voglio. Mio!
Cla’ – Perché, non sono sempre e solo tuo?
(con smorfia infantile)
– No. Ti distrai.
(sfottendo) – Paoletta e Tommy?
Ramon annuisce.
– Ma smettila! (e lo guarda sornione, dondolandosi con lui)
Tu semmai, devo ancora guardarmi le spalle…
Come caspita si chiamava il tizio della Posta?
Damiano?
Ramon sorride, poi di colpo torna serio.
(accarezzandogli le spalle)
– Amore, è che siamo insieme da un bel po’ ormai…
(prontissimo) – E allora?
– E allora la casistica vuole che… passati 3 anni…
Sì, insomma, hai capito…
Ramon abbassa lo sguardo e si serra al suo compagno.
Cla’ gli solleva il mento costringendolo a guardarlo negli occhi
– Non per noi. Hai capito?
(retropensiero: Sono pazzo di te!)
– Cioè… te lo faccio alzare…
Ancora?
(ridendo) – Mi fai anche girare le palle, però…
Tu che dici? (e gli porta la mano sul suo Gigio)
– Intanto tu sei ancora vestito e io prenderò una polmonite…
Clarence lo fa voltare e avvinghiati si avviano nel corridoio
(sussurrando) – Ora ti copro e vedrai come ti riscaldo… Un fuoco!
E tutto l’ardore che gli è preso
si riversò sopra il suo corpo steso…
Chi saprà mai se Amore oppur Passione
li tenne uniti in questo sentimento
non resta che citare la canzone
che incarna il lor divin tormento.
Il mio Divino Inferno
Tanto gentile e disonesto pare
l’Amore mio, quand’egli altrui saluta,
ch’ogne lingua diviene biforcuta
nel vano tentativo di agguantare.
Egli si va, sentendosi laudare
malignamente assai poco vestuto
e pare che dal cielo sia venuto
i cor-pi di tutti ad infiammare.
Mostrasi sì compiacente a chi lo mira
che subitaneo foco accende in core!
A me… m’ha fatto ardere d’Amore
e in ogni caso sempre me lo tira…
Intender non lo può chi non lo prova
e sospirare solo, chi è irretito
lui spinge nella piaga il suo bel dito
fin che il desio dentro il suo core cova.
Sale così il mio grido ai quattro venti:
state alla larga dal mio Amor perduto!
Tapino me che invece son fottuto
ma meno assai degli altri contendenti…
Fortuna volle infatti che assolvessi
a un compito alquanto ardimentoso
placare il corpo suo sempre voglioso
per ogni luogo dello mondo io stessi.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
non so se si può dir del caso nostro…
Certo sarei un vero e proprio mostro
se rinnegassi quel che il cor suo mi dona.
Pertanto qui solennemente giuro
che l’amo più della mia stessa vita
ed ella sarà sempre sì condita
almeno fino a che ce l’ho ben duro…
😉
NB di Clarence
Avrei voluto esser lo scrivano
per dire al mondo che non t’amo invano
ma è stata assai più brava la Paoletta
ch’a me la rima resta sempre stretta.
La Gamyriosa
Non faccia così Sommo Maestro,
e neanche tu, divina Beatrice
il mondo sa che sono peccatrice
per questo scriver mio molto maldestro.
Ma voi non vi dolete di mie colpe
se appaio in rete un po’ farneticante
ne scrivono di me davvero tante
che per fermarmi servirebbe un golpe.
Ed ora mi congedo da voi illustri
sperando che la rima sia gradita
prometto di non prender fra le dita
la penna per almeno cinque lustri.
Se poi, lo dico sol così per dire,
me scappa na rimaccia pervertita
sappiate che non c’è partita
vi esorto solo a non udire.
“Cosa volete se lei l’è difettata”
diceva perfino mamma mia
e allora chi vuol esser lieto sia
se è uscita di nuovo una frittata.
Almen se magna, e poi se non è buono
prendiamocela col governo ladro
oppure facciamo un altro quadro
che copra questo orrendo suono.
Come diceva un altro più leggiadro
scriver m’è dolce, come naufragare
perciò alla peggio mandatemi a cag…
se nasci tondo non puoi morire quadro…
(Gamy Moore)
PS
Oh però Dante, mica hai pensato al mio girone, quello dei Gamyriosi.
Che famo? Faccio un copia-incolla?
🙂
Benigna-mente
P.
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