Il würstel party

 wurstel party

 

Julien, un amico dei tempi della singletudine di Ramon, si rifà vivo dopo un bel po’ di tempo, ignaro che Ramon nel frattempo si è ‘accasato’.

Piomba a Roma, e avendo ancora un mazzo di chiavi (che si era scordato di restituire) di Via Galbani, dove crede abiti ancora Ramon, si presenta un bel mattino con una scorta di maxy würstel acquistati in Germania, dalla quale sta tornando per le ferie.

Vedendo la casa disabitata, depone il materiale e manda un sms a Ramon del seguente tenore: “Ti aspetto nudo e crudo, così mi cuoci tu”.

Ramon, che al trillo di avviso del cell. sta sorseggiando il suo caffè, per poco non si strozza leggendo il messaggio di Julien.

 

 

 

Chiuso in bagno, a bassa voce, per non farsi sentire da Cla’ che dormecell

 

– Da dove sbuchi?

 

 

S’ode un mugugno di incomprensione.

 

 

– …cioè dove cazzo stai?

 

   

Julien – Dove dovresti essere tu. A casa tua…
Anzi, precisamente sul tuo letto. Senza niente addosso.
Rendo l’idea, chéry?

 

 

– Quando sei arrivato?

 

 

– Dimmi che ti sono mancato, piuttosto…
(pausa)

Un’ora fa. Mi sono fatto una doccia.
(pausa)

Com’è che non c’è un cazzo da mangiare in frigo?

 

 

– Semplice. Non ci abito.

 

 

– Figurarsi se Ramon de Gadia… (pausa)
Senti, alza le chiappe, vieni da me. C’ho giusto un…

 

  

– … argomento laggiù. Lo so, lo so.

 

  

– No, non lo sai.
Non indovini che ti ho portato stavolta, oltre alla belva…

 

 

——- 

Preso appuntamento per le 10, traffico permettendo, a Ramon la giornata parte decisamente storta. Altro che caffè di traverso… scopre per strada di avere una gomma alla ‘tienimi che ti tengo’, e dal meccanico perde una discreta mezz’ora. Poi becca l’ingorgo sulla Nomentana, o meglio la deviazione per lavori in corso, con conseguente corollario di parolacce e bestemmie multilingue. Ma almeno era riuscito a dissuadere un Clarence ancora assonnato dall’accompagnarlo.

 

– Vai tranquillo in studio. Devo incontrare l’Amministratore per non so quale problema al condominio. Sai quello quando mi prende sotto… mi snocciola tutta l’avemaria di aggiusti che dovrebbero fare e che quelli della scala B invece manco morti uccisi…

 

– Ma guarda che io non ci perdo niente ad accompagnarti, anzi se vede me forse ti lascia libero prima…

 

 

– No, amore senti a me, non intossicarti la giornata…

 

 

 

– Ma torni a casa per pranzo?

 

 

– No. Cioè non credo di farcela. Mi farò un panino…

 

panino  

Cla’ stava giusto pensando al suo povero piccolo alle prese con un misero panino quando la fata turchina gli pose una favolosa alternativa, e anche su un piatto d’argento…
Beh, non esageriamo, si trattava di andare da lei a ritirare una teglia di pizza di patate. Ma quando la pizza vi cade dal cielo, e a fagiolo per di più, voi non li fate i salti di gioia?

Insomma la mamma è sempre la mamma, e viva le mamme! Almeno quelle che sanno cucinare.

 

Vuoi che non vuoi, essendo già a Roma nord, Clarence pensò di fare una bella sorpresa fumante al suo non-più ‘povero piccolo’, che ceeeeertamente avrebbe apprezzato un così gentil pensiero.
Alla peggio ce n’era anche per l’Amministratore. Così magari smetteva pure di parlare.

 

 

Grande fu la sorpresa quando Clarence, da dietro la porta, sentì distintamente una voce molto diversa da quella di Ramon, che lo appellava così:

“Ramon, amore, sei tu?”

 

grembiuleSenza neanche ottenere una risposta – chi altri mai potesse essere mica gli passava per l’anticamera – Julien spalancò la porta, offrendo alla vista, oltre il grembiule da cucina che nascondeva gli attributi, un discreto panorama tutt’intorno. Panorama decisamente abbronzato e aria furbastra che lo rendeva assai appetibile, nonostante l’espressione morbidamente francese un tantino in contrasto con cotanta mercanzia.

 

Ammazza ahò avrà certamente pensato davanti allo sconosciuto, ma in francese, e per questo per noi intraducibile.

Un attimo di sconcerto si dipinse però a chiare lettere sul volto di Julien.

 

Due attimi, forse anche più, su quello di Clarence, che non sapeva se incazzarsi o esigere immediatamente spiegazioni.
Diplomaticamente si accavallarono i discorsi.

 

Accostandosi e annusando la teglia

(Julien)
– Ramon ti ha detto del party, vero?

 

 

– Sì, diciamo così…
(pausa)

Tu devi essere…

 

 

– Julien!
Tu invece?

  

(un po’ incerto) – Cla’… Cla’udio!

 

 

(sorridendo) – Entra Claudiò.
Fai come se fossi a casa tua.

 

 

——-

Da lì a decidere il da farsi il passo fu breve.

Clarence pensò di estrapolare dal giovanotto tutte le informazioni utili a preparare a Ramon una meravigliosa sorpresa, una di quelle davvero indimenticabili, se come tutto faceva supporre si scheletrotrovava di fronte a un amante segreto o a uno scheletro fuoriuscito dall’armadio. E anche bene in carne, guarda caso.

Dal canto suo, Julien non si peritò minimamente di sorvolare su dettagli piccanti della sua frequentazione con Ramon, lasciando intendere che per un tempo ‘indeterminato’ – Dio solo sapeva se trascorso o ancora in corso – aveva usufruito anche della casa. E del box doccia… E che fosse scivolosissimo era dettaglio che Claudiò avrebbe potuto confermare, ma su cui saggiamente sorvolò.

  

Cla’ – Insomma, Ramon è davvero così… come dicono? 

 

  

(ridendo) – Maiale vuoi dire?R come Ramon

 

 

– Eh…

 

  

(scuotendo la testa e sorridendo, Julien)
– … Anche di più. Mai vista a letto una simile furia.

Praticamente incontentabile…

 

  

A chi lo diceva…

 

 

Cla’ – Ma da quanto tempo non lo vedi? Cioè… (fissandolo allusivo)

 

 

– Poco. L’ho rivisto a Berlino, qualche mese fa.

 

 

– Davvero?

 

 

“Calma e sangue freddo”, si ripeteva Clarence.
Un unico pensiero lo tratteneva dall’esplodere: sentire dalla sua boccuccia cosa mai avrebbe inventato ora Ramon. Perché stavolta no, non ci sarebbe passato sopra tanto facilmente.

 

Cla’ convinse Julien a fare uno scherzo a Ramon: fargli credere, all’arrivo, di essere soli in casa. Allo squillo del citofono si nascose dietro la porta del ripostiglio, in modo da origliare i discorsi.

 

——-

– Ohhhhhh, frenaaaaaa!!!

 

 

Avete presente una furia assatanata?
E meno male che era Ramon quello ‘insaziabile’.

Manco messo un piede in casa, Ramon se lo vide piombare addosso come un avvoltoio, tanto che il moretto dovette allontanarlo a forza.

 

 

– Ma come, non ami più Julien tuò?

   

 

– Ascolta… Non è più come prima, sono cambiato…sorry

 

 

 

– Che vuoi dire chéri, non sei più gay?

 

 

– Sì che lo sono, lo sono ancora… E si dà il caso che stia con uno. Da un bel po’.

 

 

– E che problema c’è? Facciamo un bel triangolo! triangolo wurstel
Io non sono geloso.

 

 

– Ma lui sì, terribilmente…

 

  

– E tu non glielo dir… Anzi, sai che c’è?
Facciamo qua un bel triangoletto, c’è giusto un tuo amicò che è venuto a trovarci… 

 

 

Ramon (confuso) – Ah sì? Chi?

 

 

 

– Quello alle tue spalle.

 

 

Mentre Ramon si gira
(Julien) – Claudiò!

 

 

Nel preciso istante in cui Ramon si volta, si ritrova col viso a un pelo da quello di Clarence.

 

battito

Scattando come una molla
(Ramon) – Amore!

 

Il cuore gli parte all’impazzata.

 

Julien resta interdetto.

 

 

– Che ci fai qua?!

 

Clarence fissa prima Ramon, poi Julien, seminudo.

 

 

 

Ramon – Posso spiegare!

 

Julien fa per giustificarsi
– Mi ha detto che era un tuo amico, Cla’udiò…

 

 

– Lui è Cla’… Clarence!

Il mio…
(deglutisce)

…compagno

 

 

(sconcertato) Julien – Ah!!

 

Sollevando poi le mani in segno di resa

 

– Scusa, Cla’… Clarence.
Non potevo sapere…
(pausa)

Spero che tu non…

 

 

(a Julien)
Ramon – Che gli hai detto???

 

 

Julien – Niente… che già non sapesse.
Spero…

 

  

Osservando ancora la mise di Julien e balbettando

– Amore, non è come appare… (pausa)scheletri
Io e Julien… È roba vecchia, prima di conoscere te…

 

Julien annuisce prontamente.

 

 

Cla’ – Ma come? Non vi siete rivisti di recente, a Berlino?

  

 

Ramon e Julien annuiscono all’unisono.

 

 

freddo– Ma io… non crederai che…
(pausa)

Julien, diglielo tu…

(mano destra sul cuore, Ramon)
Freddo come il marmo fui!

Non c’è stato niente. Niente!

 

 

(incalzando) Julien – È la verità.
Giusto un bacio, ma senza lingua… Lo giuro!

 

 

Incertezza e panico si stagliano però sui volti di Ramon e Julien.
L’espressione di Cla’ infatti non promette bene; lui resta alquanto sostenuto.

Di colpo però scoppia a ridere, cinge Ramon in vita e lo stringe a sé

 

– Insomma sti würstel li vogliamo cuocere?

 

 

bacioTopolotto tira letteralmente un sospiro di sollievo.
E gli molla un bacio sulle labbra. E poi un altro.
Poi si rivolge sorridendo a Julien, con l’espressione di chi vuol sottintendere “Capisci perché lo amo?”

 

Sciogliendolo dall’abbraccio per avviarsi in cucina

Ramon – Ma nudi, amore, o vestiti?

  

——- 

wurstel e sfoglia

 

PS

Si vocifera che questo würstel party sia finito molto ma molto bene – tutto a puntino – anche se non è dato sapere in quale mise si è svolto… Tuttavia si è stabilito di replicarne almeno uno in occasione dei 40 anni di Ramon, il prossimo dicembre.

Voi direte che non è possibile che Ramon compia già 40 anni.
Ma patente non mente. La carta di identità invece sì, è dubbio anche il cognome…

(G.M.)

 

 

 

PS2

grigliataA proposito, il party si svolgerà alla villa.
Evento per ‘soli’ uomini. Rigorosamente nudi.
Ce la vorreste voi una donna in quel contesto?
Forse sì, se fosse una festicciola d’altro tipo.

  

Sarà un piacere per gli occhi. E per la gola.
Soprattutto la mia.

 

Oh ma che avete capito?
(spanzatamente, Guglielmo F.)

 

  

——-

Vi starete chiedendo perché mai Ramon avesse mentito al mattino, ricorrendo alla balla dell’Amministratore.
Gatta ci cova, anzi ci ‘covava ancora’ col bel Julien?

Se lo chiese a voce alta anche Clarence, prendendo posto nel letto accanto al suo Topolotto.

 

 

– Era solo sesso fra noi, ma è finita da secoli.
Se però ti dicevo che andavo a incontrare un mio ex, a casa mia, non avresti pensato a male?

 

 

– Considerati i soggetti… forse sì.

 

 

– Appunto. Questi ex non sai mai che combinano…

 

 Ramon

 

Cla’ – Perché, quelli in corso?

 

  

E movimenti sotterranei presero, come sempre, ad agitare le lenzuola.

 

“Senza di me, sigh!
Ma avremo modo di riparlarne. Forse.”
😉
(Tommy)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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