Alzi la mano chi non ha pensato che almeno una volta nella vita avrebbe indossato, o magari solo provato, questi robusti ornamenti sul capo. Possono essere all’ultima moda, ma non passano mai di moda. Dunque diventa un must averne almeno un paio nel proprio guardaroba. Oltretutto non sono costose, se ne possono avere anche parecchie a buon mercato.
Perché diciamocelo, una volta per tutte: le corna sono DEMOCRATICHE, non guardano in faccia a nessuno, si indossano ad ogni età, non sono soggette a caduta. Non devi dichiararle al fisco, anche quelle che nascondi nelle seconde e terze case.
Quanto a tenuta, e chi le batte! Stanno lì, belle dritte. Come le modelle. Donano quel tocco glamour e richiedono scarsa manutenzione. Alla peggio possono fungere da albero di Natale, ci si può sbizzarrire con le luminarie. E usare anche come stendino al bisogno. I panni sporchi, le corna, non li lavano in famiglia. Li lavano davanti a tutti, con o senza Dash.
S’han da veder i ccorn… e da lontano. Un faro che illumina d’immenso.
Dunque ogni rispetto alla folta categoria dei possidenti, dove chi più ne ha, più ne metta.
Non vi riguarda? Beh, io l’azzardo la sentenza.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia un bel cornino…
INTERVISTA a chi di corna se ne intende
Corna: Lei cara signora indossa i cappelli per coprirle?
Guardo il mio interlocutore e non favello.
Intuisco subito che sarà dura.
Corna: Possiamo farle una domanda ‘cornuta’, tanto per rompere il ghiaccio?
Con chi tradirebbe suo marito?
G.M. (retropensiero) Per rompere il ghiaccio…
È lungo l’elenco…
(in coro): Lo sappiamo…
(Faccio una smorfia.
Loro, le corna, mica si scompongono)
G.M.: Renzo Piano, in testa.
(Quella di sinistra): Capisco e sottoscrivo.
Com’è che sono sempre architetti? Aspira ad avere a sua volta corna più alte delle Twin Towers?
G.M.: Non capisco.
(Quella di destra): Anch’io. Ma tra le due sono quella più tonta.
Confessi: ha o non ha spesso mal di testa?
Questo che vuol dire, scusi?
(retropensiero: Che subdola questa di sinistra…)
Lapalissiano, i suoi dolori di testa sono causati da poderose corna, molto più robuste del suo esile corpicino. Diciamo una decina di chili?
(G.M. pensa) Azz… Ecco perché ho mal di testa da almeno un paio d’anni… troppo carico.
Tutto torna, cara signora.
Faccia mente locale… Da quanto frequenta gli esperti di LM?
Qualcuno, anzi qualcuna, cambia colore.
(Quella a destra): Ecco, arrossisce. Non si preoccupi, lo sanno solo poche migliaia di persone, e tutte acculturate, per le quali uno, due, tre, anche quattro amanti che saranno mai…
G.M.: (retropensiero): Oh però pure questa di destra…
Mi scusi, ma allora perché non è mio marito ad avere mal di testa? Dovrebbe essere lui ad avvertire un certo peso sul capo…
(Corna, a cappella): Perché lui taglia spesso i capelli, quasi a zero, e così spunta anche le corna sul nascere.
In compenso viaggia molto per lavoro, e così facendo si consola. Lui…
Lei invece, sempre sti capelli lunghi…
Bene, allora le corna ben gli stanno!
(Quella a sinistra): Mai quanto donano a lei. E poi stia attenta. Magari non è solo il marito a ornarle il capo…
Anche voi fan della fiction?
Come no… Mi lasci dire, m’aspettavo assai di più da lei.
Una che in corna ha preso un Master…
G.M.: Dopo questo increscioso batti-becco passiamo alle domande vere?
Parliamo di cornuti doc e dop, se permettete.
Che mi dite di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, e di sua moglie, la bellissima Maria d’Avalos, assassinata con Fabrizio Carafa, Duca d’Andria? Proprio in questi giorni cade il 423° anniversario della tragica fine.
Il Principe dei becchi…
(pausa)
Li poteva risparmià.
G.M.: Dunque facevate il tifo per gli amanti…
Annuiscono, compiaciute.
(entrambe): Che s’aspettava? Siamo CORNA!
G.M.: Già. E l’onore?
Che parolaccia!
(quella di sinistra)
Oddio, gli amanti di corna hanno riempito un cesto, che dico tutta una città. Un po’ e qualcuno affiggeva manifesti… (guarda pensosa la sorella: non so dove, l’ho già letto…)
Glisso…
Avran sbagliato, ma per troppo Amore… Tutti, in verità.
G.M.: Come siete romantiche… Siete sicure?
Per chi non ne fosse a conoscenza, potreste gentilmente riassumere gli eventi?
(le corna si schiariscono la voce e si dispongono per declamare)
Amor, passione e brama li pigliava
e a Carlo Gesualdo nun garbava
Maria e l’amante suo, duca Fabrizio
avvinti si prendevano ogni sfizio…
Tornato a casa il becco li sorprese
e in men che non si dica, lor, li stese
lei insanguinata perì dopo di lui
e cominciarono i giorni tristi e bui.
Napoli pianse allor, ma più irrideva
la colpa della sua novella Eva.
Tre vite perse, tre sorrisi spenti
perché l’onta svanisse dalle menti.
Ma quale colpa ha Amor se poi ti prende?
Neanche a Morte certa lui s’arrende.
(spunta una lacrimuccia)
G.M.: Che peccato, accussì giovani!
Un bel triangoletto nun ci stava?
Secondo noi dietro le quinte…
G.M.: In paradiso?
O inferno… Ormai l’avran capito!
G.M.: Insomma a tarallucci e vino, olè olè?
(all’unisono): Come succede con le corna a te!
(penso) Ste CORNA mi ricordano qualcuno… (apro la borsa)
Non metta mano al suo solito cachet. Il mal di corna mica passa in un MOMENT.
G.M.: Eh sì, servono secoli, forse. So qualcosa.
(Quella a sinistra): L’ha detto lei, non mi sarei permessa un accenno alla sua età…
G.M. (retropensiero): Che offesa!
Non è un Moment a venir fuori, ma una BERETTA 7.65 regolarmente denunciata.
Le corna indietreggiano, intimorite.
(Quella di destra): Lei se le tira appresso le corna. E anche i cornetti di scongiuro.
Vade retro, Befana!
Se non sta zitta la stendo.
Mi stende i rami?
Va là, starò meglio con la piastra. Corna lisce, che finezza!
(Corna di sinistra): Lei la vedo meglio con un po’ di permanente. La movimentano sa…
E ora muoviamoci perdiana! Stasera andiamo a folleggiar…
G.M.: Con chi?
Col primo che incontriamo!
Svergognate!
S’ode uno sparo, poi un secondo.
Le corna cadono stecchite.
G.M.: Delitto d’onore fu, invoco la clemenza della corte!
Dopo un po’ le corna si rialzano. Erano colpi a salve, per stavolta.
La prossima, chissà…
Tranquillo WWF, non sono corna in estinzione…
(Quella a sinistra): Che ne dice della prima prova? Buona?
Me la pagano?
G.M.: Dovevate cadere meglio.
Temperamento da operetta il vostro, non drammatico.
(Corna di destra): Ma se è perfino uscito il sangue…
Dalle corna?
(retropensiero: Ha ragione l’altra, questa è tonta…)
Avete qualcosa di degno per concludere?
Noi corna sappiamo come rendere felici i nostri padroni.
Irrompe il custode del teatro inviperito:
Disgraziate! Avete insozzato queste sacre scene!
Andate via, se riuscite a passare dalla porta!
L’unica battuta declamata bene.
(E uscirono in silenzio e di soppiatto, con le corna fra le gambe)
Non tutte le frittate riescono col buco.
Questa ha forato assai, mi sa.
Gli stipiti però ringraziano.
- Il bancario - 8 Luglio 2024
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