Berlino, preambolo
Una sera, rientrando stracotto dal cantiere, Clarence si affaccia nella stanza da letto per andare incontro a Ramon, dandogli lì per lì un’occhiata distratta. D’altronde è normale trovare Ramon in mutande e sul letto, no?
Qualcosa però lo fa immediatamente tornare sui suoi passi, come per osservare meglio.
Lo spettacolo che si ritrova davanti gli dà un’immediata scarica di adrenalina. Perché è vero che Ramon è in mutande, ma si tratta di mutande un po’ particolari, almeno per lui.
(avvicinandosi, incredulo) – Bianche?
Non ci posso credere!
Clarence si ferma davanti al letto e prende a fissare i nuovi slip di Ramon. Cotone bianchissimo, candido più che mai sul suo corpo abbronzato.
(Ramon) – Ok, non è da me. Ma queste hanno una particolarità.
Provare per credere…
(inutile precisare con che sguardo Ramon gli indica la patta)
Cla’ resta un attimo perplesso.
– Che aspetti?
Buttati, è morbido!
Sedutosi fra le gambe di Ramon, Cla’ prende a tastare gli slip, che al tocco appaiono incredibilmente soffici e vellutati.
– Madòòòòòòòòòò….
tanto da continuare imperterrito, prima con una, poi anche con l’altra mano.
La sensazione è talmente piacevole che Clarence si stende e col viso prende a strusciarsi sul davanti degli slip, tenendo fermo il bacino di Ramon con le mani.
Ramon – Ohhhhhhhh!
Se continui così qualcosa non sarà più tanto morbido…
– E allora?
Così dicendo Cla’ affonda il volto sulla patta di Ramon con chiarissime intenzioni.
Ma qui è d’obbligo abbandonare la descrizione.
——-
Più tardi
Ramon
– Secondo me funziona. Tentar non nuoce…
– Seeee! Secondo me no.
La conosci, quella…
– Tu fammele lo stesso. Alla peggio…
– Alla peggio che? Non vorrai mica renderle pubbliche…
(Ramon)
– Proviamo prima con Tommy. Se funziona con lui…
– Neanche per sogno! Con lui funziona sicuro…
– Geloso?
– Chi, io?
Sparisci. Tu e le tue strane idee…
– Ne hai una migliore?
– No.
(Ramon) – Non vuoi tentare il tutto per tutto?
– Sì, però…
– Però un corno, prendi quella cazzo di macchinetta e muoviti.
E fu così che Piumetta si vide allegate interessanti e inedite foto di slip bianchi, corredati (e non) di avide mani e della seguente didascalia: “Non saprai mai cosa ti perdi, restando a Roma”.
——-
The day after
– A me nooooooo?! Tu adesso me le mandi con corriere espresso!
fu l’immediata replica telefonica di Tommy a Clarence. E trattavasi di un vero e proprio “ordine”, non solo commerciale, con tanto di penale se il richiedente non le avesse ricevute in tempi rapidi. Perché Tommy un indiscutibile ascendente su Cla’ e perfino su Ramon continuava chiaramente a esercitarlo.
Tommy – È per sentirti più vicino, babe. Anzi, sentirvi…
Solo dopo aver spedito l’ordinazione (tre paia taglia 40 regular), due giovincelli temettero che tanto ardore da parte dell’astuto marinaio potesse nascondere talune insidie, ma ormai il danno era fatto. E alla chiamata del postino con “c’è posta per te” un sorriso ben più che sornione attraversò l’intera arcata dentaria del signor occhi di ghiaccio.
——-
Furono in due la sera stessa ad apprezzarne la morbidezza, davvero impareggiabile. Così impareggiabile da spingere Piumetta a decantarne le lodi:
Tanto gentili appaion le mutande
che per tastarle sormonterei le Ande
ma qualcuno è stato un po’ più ardito
sicché le tocco alzando solo un dito…
Quando sarete presto di ritorno
giuro e prometto toccarle tutto il giorno
piacciono alquanto alla maestà Paoletta
che la mutanda se la tien ben stretta
dove la tiene mica si può dire
mentre voi due siete nati per soffrire…
(a Cla’) – Non so tu, ma io l’ammazzo!
la sola cosa che uscì dalla boccuccia deliziosa di Ramon.
——-
Qualche giorno più tardi, a Berlino
Seduto sul divano, Ramon ospita fra le sue gambe Clarence disteso.
– Fermo dove sei!
Guarda qua che ho trovato…
Clarence rimane immobile.
– Un capello bianco? Non mi dire…
– No no! Peggio!
Un sottile capello lungo e biondo fa capolino dalla trama del pullover di Cla’.
Ramon glielo passa davanti.
– Corpo del reato!
Clarence lo tende fra le mani e si fa una risata.
(Ramon) – L’hai stritolata ben bene quella sera…
– Già… Così impara!
(stupito) – Sei incazzato con lei?
– Incazzatissimo…
– Perché non viene qua?
O per la casa?
Cla’ scuote la testa.
Ramon attende invano una risposta mentre Clarence tende il capello come un elastico. Poi col polpastrello lo pizzica come la corda di uno strumento musicale
– Vedi? Suona!
– Mi dici perché sei incazzato?
Cla’ sospira.
Qualche secondo dopo
– Perché la capisco!
– Ah, ecco!
(pausa)
Significa che hai deposto le armi?
(fulminandolo con lo sguardo, dal basso verso l’alto)
– Quello MAI!
– Ecco, così mi piaci!
Ma ora mi piacerebbe di più se tu… cioè se io… (puntando lo sguardo alle sue parti ‘vitali’)
E gli toglie via dalle mani il capello tendendolo fin quasi a spezzarlo.
– NO CHE FAI!!!
Ramon si ferma di botto.
– Che dobbiamo fare, seppellirlo con gli onori militari?
– No, però… Mica vorrai sbarazzartene così…
– E come? Gli facciamo la casetta intorno?
(e lo porge a Cla’)
Clarence depone il capello sul tavolino, badando che resti ancorato sotto un vaso.
– Non parlare di casette, se no mi viene davvero un diavolo per capello…
Ramon cerca di consolarlo, e di consolarsi, prendendogli la mano e mettendosela in grembo. Tanto poi si sa dove scivola. Sempre.
Quasi sempre.
Stavolta Cla’ si ferma
– Oh però Ramon… tu sei un genio!
Mi è venuta un’idea…
——-
In serata, sul consueto asse Berlino-Roma
(al telefono con Tommy)
Cla’ – Sai che devi fare…
– È ammessa qualsiasi cosa?
– Pur di raggiungere l’obiettivo… ahimè… sì.
(continua qui)
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One Reply to “Non indurmi in tentazione… (parte I – Buttati, è morbido!)”