Ti voglio tanto tanto bene oppure, molto più probabile, Ti vorrei torcere tutte (le) budella?
Sì, perché l’acronimo mi giungeva per sms a seguito di una giornata più che infausta, trascorsa con la DdP e quel suo Léon. E non aggiungo altro…
Mi aveva chiesto un parere su uno scritto, e ok, l’affondo era andato giù pesante.
Ma che volete da me, questo è il mio mestiere!
“Io non pretendo che si parli come Bruno Ganz in Pane e tulipani“, le avevo detto, ma insomma tanticchia in più d’impegno, trattandosi di un saggio sul prode Montalbano.
“Sicché si fa dell’ironia…” aveva arguito lei.
httpv://www.youtube.com/watch?v=BEYjgRjr4tw
Insomma, come e quanto la giravo, non c’era proprio verso di capirci.
“Ma no, solo un poco più professionale… più forbito…”
“Ma tu hai idea chi sono quelli cui lo vado a esporre? So’ ragazzini di un liceo.”
“Appunto! Così come l’hai messa tu, che imparano?”, e mi scaldavo, brandendo impropriamente il foglio.
“Tu non hai proprio idea di come scrivono… Una volta m’han messo sotto un tema scritto tutto come un sms”
“E si capiva?”
“Macché, due giorni per tradurlo”
“Io l’avrei stracciato, e due all’alunno”
“É guerra persa…”
“Non per me. Come recita il Moretti, chi parla male, pensa male”.
httpv://www.youtube.com/watch?v=qtP3FWRo6Ow
Ma io son vecchia, o come si direbbe in guisa attuale, antica, e in quanto antica tesso l’elogio alla lentezza, alla cura e alla pazienza certosine.
Fu così che le spiegai per rima che intendevo, e lei non batté ciglio.
Mi riportò lo scritto, e in breve ne gioii,
perché non c’era più il severo piglio,
e manco a dirlo, leggendo m’arricchii.
Aveva usato la lingua dei moderni
tutto un florilegio di lessemi
non un errore insozzava i suoi quaderni
e ben espressi erano tutti i temi.
Così capii che quell’acronimo, che ritenevo astioso
altro non era che un salutar distinto
e come balsamo miracoloso
tornommi il sorriso come ad un dipinto.
Alla fine di tutta sta manfrina una cosa mi turbava, e ancor mi duole…
C’è un tiranno che ci insegue dappertutto, mai ci molla, ci costringe a parlar da deficienti…
Chiedo venia, Egregio Principe De Curtis, spero non se ne abbia a male.
Converrà anche Lei che ormai è d’obbligo: Siamo uomini o cellulari?
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Sceneggiatrice, scrittrice, poetessa in rima.
E il mondo viveva meglio prima.
www.paolacimmino.it
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e accade che un ciuccio scriva in un tema in classe sulla spedizione dei mille… Nino Biperio … invece di Nino Bixio
Caro Raffaele, siamo alla deriva cosmica!
Meno male che non faccio l'insegnante… Nino Biperio… prendiamola come una battuta…
Purtroppo non è una battuta, ma è uno strafalcione fatto da un alunno prossimo alla maturità classica
Volevo dire che è meglio riderci sopra, altrimenti non ci resta che piangere…
Allora, cara Raffaella, mi consolo, non sono l'unica a soffrire!
…. cellulari, direi, noto che, ormai, questo modo di esprimersi è dilagante, tant'è che a volte mi capita di ricevere e-mail (di e per lavoro) nelle quali il mittente scrive in questa maniera o, ancor peggio, come se si trovasse in chat… altresì ci sono quelli che utilizzano gli sms per narrarmi l'intera loro vita…