Anche i libri litigano tra di loro

Come esiste amicizia e convivenza facile tra gli esseri umani anche per i libri, non tutti lo sanno, ci sono compatibilità ed incompatibilità libresca.
Sugli scaffali di un libraio i libri sono ragionevoli, accettano tutte le vicinanze, ma quando vengono acquistati, allora iniziano i problemi.
Essi si abituano a convivere con libri omogenei per il gusto e lo stile e non accettano, come d’altronde fanno gli umani, l’altro, il diverso, lo straniero.

Anche per i miei libri è così, si creano meccanismi di regolazione dell’equlibrio sociale per cui la convivenza è garantita perché c’è un comune denominatore tra di loro: il gusto personale del proprietario.

Il guaio è se ti regalano un libro che non ha nulla a che spartire con i tuoi.

Tempo fa a casa mia  è scoppiata la rivoluzione quando ho ricevuto in regalo (da uno che mi conosce poco) un libro di Baricco e, tra tanti che ne ha scritti il bello con le maniche arrotolate, è stato  scelto il peggiore di tutti: l’Iliade.

Una totale incompatibilità con gli altri miei libri.
Salgari sullo scaffale alto gli ha scatenato contro Sandokan ed il Corsaro Nero  con i tigrotti ed i corsari dei Caraibi.
Omero, in originale con traduzione a fronte,  gli ha mandato contro i Greci ed i Troiani stavolta alleati  e la maga Circe per trasformarlo in porco;  Komarowsky, Jordan , Jury Zivago, Jekyll e Hyde in combutta, Silver John  saltavano fuori parossisticamente dalle pagine ed urlavano contro l’estraneo peggio di quanto fanno Calderoli e Borghezio contro gli extra comunitari.

Ero disperato.

E la disperazione è aumentata quando ho trovato sullo scaffale della libreria questa missiva da inoltrare a Baricco.

Lettera aperta di Omero
Gen. mo signor Baricco,

con la presente, quale unico titolare dei diritti editoriali (con buona pace della questione omerica), la diffido ad utilizzare per il suo prossimo libro l’Odissea. E’ ben vero che nelle interviste che ha rilasciato Lei  ha detto che l’Odissea non le piace tranne il finale (sarei curioso di sapere quale parte del finale),  ma conosco bene le abitudini dei moderni: oggi dite una cosa ed il giorno dopo vi smentite (e gli esempi in materia sono molteplici, anche molto in alto).
Ho già dovuto sopportare gli americani che hanno usato l’Iliade trasformandola in quel polpettone di Troy dove il duello tra Achille e Ettore è solo un banale incontro di wrestling. Son passato sopra al plagio del nasuto toscano medievale e all’uso improprio da parte dell’ ubriacone irlandese che ha battezzato i suoi blateramenti Ulisse.
Il suo suntino credevo fosse una sorta di bignami contemporaneo in modo che il popolo incolto potesse conoscere la mia opera.
Ma ora mi dicono che pretende che la sua opera abbia dignità autonoma, ma scherziamo!
Avrà venduto anche molte copie, ma al mio confronto è lontano anni luce. Le rammento che sono da 3000 anni sul mercato per cui, caro ragazzo, si dia una calmata e, come dicono i miei amici ionici, “misurati la palla” .
E ribadisco con fermezza giù le mani dall’Odissea!
Invito il mio affezionato e fedele lettore a rendere pubblica questa mia. Alla mia età e con i miei problemi di vista ho una certa difficoltà ad usare internet. Per scrivere questa epistola  mi son servito di uno dei tanti aedi che distribuiscono le mie opere.

La saluto, senza stima
Omero
(ndr questa nota era scritta in greco antico, in esametri dattilici.)

Fin qui la situazione era tollerabile e sotto controllo, ma quando da Moby Dick stavano  uscendo fuori la balena bianca, il capitano Achab ed Ismaele  ho capito che la situazione stava precipitando e   mi son reso conto di dover intervenire in maniera radicale…

Ho tolto il riassuntino di Baricco  dalla mia libreria, ora l’uso come ammazza mosche.
E quella copertina rossa con chiazze nere va bene perchè non si notano i residui dello “scamazzo”.    

Raffaele Abbate (Il Macellaio)

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6 Replies to “Anche i libri litigano tra di loro”

  1. Esilarante,crudo,cinico il tuo articolo,ma veritiero.Accanto ad Omero non può assolutamente trovare posto un Baricco qualsiasi.Ricordo con quanto piacere acquistai un suo libro"Castelli di rabbia".Era l'8 Marzo del 2003.Mi piacque il titolo,consono al mio stato d'animo in quel periodo.Ho letto le prime pagine,poi mi sono arresa.Chissà,forse un giorno ci proverò ancora.

    1. Antonella spero che quel giorno non arrivi mai. Dedica il tuo tempo che è prezioso, come quello di tutti, a letture più significative. Di "Castelli di rabbia" fanne un uso più pratico, che so per pareggiare un tavolino che ballonzola.

  2. EVVIVA! Il Sig. Baricco evidentemente non ha modo di fare danni solo su se stesso. Deve forzatamente cercare di rovinare grandi opere ,non solo letterarie.
    Il FLAUTO MAGICO di Mozart con interventi narrati suoi era da buttare. Meno male che c'era la musica, non sua.
    Naturalmente questa è solo la mia opinione.

    1. @ maesta carla … il tuo giudizio negativo è ampiamente condivisa e non solo da me. Anche se parlar male di Baricco è come parlare male della Madonna.
      Funzionava quando in tv presentava libri, poi si è allargato ed è diventato una proficua attività commerciale. Buon pro gli faccia, ma almeno non si atteggi a maestro di pensiero e non rovini il lavoro altrui. Oltretutto la versione in prosa dell'Iliade è scritta anche male.

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